Se M'Innamoro
Tanto, in fondo, l'importante è arrivare. Però noi, a SanRemo, non è che siamo proprio arrivati arrivati. Diciamo piuttosto che siamo scesi dal treno. Eh già, perché la stazione di SanRemo è sotterranea e dai binari all'uscita ci vuole tipo mezz'ora, tra camminamenti, scale mobili e nastri trasportatori di quelli che si usano negli aeroporti internazionali, per andare da un terminal all'altro... Manie di grandezza finanziate con i soldi del canone RAI... Siamo in un ritardo cosmico, il corteo è già partito da un po', quindi seguiamo la musica che il vento porta da lontano per raggiungere il posto dove il corteo è fermo. Un centinaio di persone sfilano dietro cartelloni coloratissimi e simpaticissimi: "Guarda il mondo com'è strano: si stupisce se ti dico 'Ti Amo'", oppure "Luca e Paolo: il vizietto della volgarità", o ancora, in risposta alle insensate parole di Povia sul palco dell'Ariston, "Non c'è serenità senza felicità" e tanti tanti tanti altri! C'è pieno di delegazioni di TV locali e nazionali, telegiornali, giornalisti alle prese con interviste: abbiamo suscitato un grande interesse, grazie anche alla simpatica iniziativa promossa dalla Gialappa's, che ha proposto a tutti i protagonisti del Festival di abbracciare la causa, esponendo un simbolo di solidarietà nei confronti della comunità GLBT, come un triangolino rosa sul petto. Sfiliamo con i bandieroni arcobaleno che ci vestono e ci circondano, portando alto lo striscione del Se M'Innamoro, motto della manifestazione. Il corteo si scioglie in serata, con tanta musica e tanta gente allegra che si organizza, poi, per concludere l'iniziativa davanti al mitico Teatro Ariston! Attraversiamo con le bandiere ancora svolazzanti il centro di SanRemo, lungo il corso affollattissimo, tra negozi e turisti; ed ecco che sbuchiamo davanti al Teatro, che in sé e per sé avrà un ingresso modestissimo di tipo 2 metri quadri, e sembra immensamente più piccolo e costipato rispetto alle riprese televisive cui siamo tutti abituati. Un cordone di polizia ci impedisce di occupare l'ingresso, ma nel frattempo stampa e televisioni sono catturate dalla nostra presenza: vedere coppie gay che si baciano e bandieroni Arcigay che sventolano con lo sfondo dell'insegna dell'Ariston non ha davvero prezzo!!! Dopo aver messo a soqquadro il tranquillo paesello del Festival, soddisfatti di aver fatto la nostra parte in questa sporca storia dei "cambiamenti" e delle "guarigioni" ostentate da Povia, possiamo tornare sereni a casa. Ci aspettano altri 30 minuti di sottopassaggi per raggiungere i binari e poi la bellezza di 6 ore di viaggio per rientrare a Pisa!!! Fortuna che a Genova, come al solito, abbiamo un bel po' di tempo libero, prima del treno coincidente: così, nel frattempo, torniamo al porto, in una piccolissima pizzeria, dove, attratti dal cameriere super fichissimo che ci strega tutti e 9 quanti siamo..., ordiniamo una quantità industriale di pizze margherite, da consumare sul treno per il resto del viaggio! Tra panelle di pizza lievitata, bandiere arcigay e camerieri da stupro, la piccola pizzeria perde definitivamente la sua pace grazie a noi... :-) L'ultimo treno della speranza è un InterCity Notte diretto a Reggio Calabria, con l'aria condizionata a palla, per riscaldare le ossa degli ultra ottantenni calabresi e siciliani che sono stipati a 40 gradi centigradi (e ancora hanno freddo!!!), mangiando untuose ed esplosive lasagne nei loro scompartimenti... Attraversiamo mezzo treno prima di trovare, fortunosamente, uno scompartimento vuoto e lo occupiamo in fretta e furia, prima che arrivino i legittimi proprietari delle relative prenotazioni... (che su questo treno non abbiamo acquistato, visto il successo dell'esperienza dell'andata! Eheheheh...). Ci sistemiamo in 9 in un'unico scompartimento, uno sopra l'altro, in pratica :-); e, per non morire sciolti per il caldo, manomettiamo il finestrino del treno con un paio di monete da 1 centesimo, lo apriamo e lasciamo che il vento del treno faccia circolare un po' di aria fresca tra i nostri sedili. Spegniamo le luci, chiudiamo le tendine.... ed eccovi benvenuti nella Mobile Dark Room improvvisata dell'Arcigay Pisa!!! Ehehehehehe... Stanchi morti, ritocchiamo terra in quel di Pisa all'1 di notte, con il minimo di autonomia necessaria per raggiungere i nostri rispettivi letti e porre fine ad una giornata lunghissima ma di grande valore. P.S.: Un caloroso saluto ai nostri due ignari compagni di viaggio sull'InterCity Notte, sistemati qualche scompartimento più avanti al nostro... due tocchi di gnocco allucinanti, che sono stati per ore oggetto delle più indicibili ed indecenti fantasie di tutto il gruppo... |