Citatio diei
Ecco un pensiero profondissimo di un grande bastardo, uno scrittore controverso, dalla vita sregolata e sconquassata... l'Esteta per definizione: Oscar Wilde.

Quanto sono fortunati gli attori!
Sta ad essi scegliere se vogliono aver parte nella tragedia, o nella commedia,
se vogliono soffrire o godere, ridere o spargere lacrime;
non così nella vita vissuta.

La maggior parte degli uomini e delle donne sono costretti a recitare parti,
per le quali non hanno alcuna inclinazione.
Il mondo è un palcoscenico, ma le parti vi sono male distribuite.

L'uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in persona propria;
dategli un maschera e vi dirà la verità.

Oscar Wilde - Aforismi

Friend Test
Ricordo, a chi ancora non lo avesse fatto (bastardi!!!), che e' di vitale importanza per la vostra sopravvivenza fisica, psichica e morale, compilare il mio magnificissimo
FrocioNotizie
Sunday, February 22, 2009

Se M'Innamoro



Tanto, in fondo, l'importante è arrivare. Però noi, a SanRemo, non è che siamo proprio arrivati arrivati. Diciamo piuttosto che siamo scesi dal treno. Eh già, perché la stazione di SanRemo è sotterranea e dai binari all'uscita ci vuole tipo mezz'ora, tra camminamenti, scale mobili e nastri trasportatori di quelli che si usano negli aeroporti internazionali, per andare da un terminal all'altro... Manie di grandezza finanziate con i soldi del canone RAI...

Siamo in un ritardo cosmico, il corteo è già partito da un po', quindi seguiamo la musica che il vento porta da lontano per raggiungere il posto dove il corteo è fermo. Un centinaio di persone sfilano dietro cartelloni coloratissimi e simpaticissimi: "Guarda il mondo com'è strano: si stupisce se ti dico 'Ti Amo'", oppure "Luca e Paolo: il vizietto della volgarità", o ancora, in risposta alle insensate parole di Povia sul palco dell'Ariston, "Non c'è serenità senza felicità" e tanti tanti tanti altri!

C'è pieno di delegazioni di TV locali e nazionali, telegiornali, giornalisti alle prese con interviste: abbiamo suscitato un grande interesse, grazie anche alla simpatica iniziativa promossa dalla Gialappa's, che ha proposto a tutti i protagonisti del Festival di abbracciare la causa, esponendo un simbolo di solidarietà nei confronti della comunità GLBT, come un triangolino rosa sul petto.

Sfiliamo con i bandieroni arcobaleno che ci vestono e ci circondano, portando alto lo striscione del Se M'Innamoro, motto della manifestazione. Il corteo si scioglie in serata, con tanta musica e tanta gente allegra che si organizza, poi, per concludere l'iniziativa davanti al mitico Teatro Ariston!

Attraversiamo con le bandiere ancora svolazzanti il centro di SanRemo, lungo il corso affollattissimo, tra negozi e turisti; ed ecco che sbuchiamo davanti al Teatro, che in sé e per sé avrà un ingresso modestissimo di tipo 2 metri quadri, e sembra immensamente più piccolo e costipato rispetto alle riprese televisive cui siamo tutti abituati.

Un cordone di polizia ci impedisce di occupare l'ingresso, ma nel frattempo stampa e televisioni sono catturate dalla nostra presenza: vedere coppie gay che si baciano e bandieroni Arcigay che sventolano con lo sfondo dell'insegna dell'Ariston non ha davvero prezzo!!!

Dopo aver messo a soqquadro il tranquillo paesello del Festival, soddisfatti di aver fatto la nostra parte in questa sporca storia dei "cambiamenti" e delle "guarigioni" ostentate da Povia, possiamo tornare sereni a casa.

Ci aspettano altri 30 minuti di sottopassaggi per raggiungere i binari e poi la bellezza di 6 ore di viaggio per rientrare a Pisa!!! Fortuna che a Genova, come al solito, abbiamo un bel po' di tempo libero, prima del treno coincidente: così, nel frattempo, torniamo al porto, in una piccolissima pizzeria, dove, attratti dal cameriere super fichissimo che ci strega tutti e 9 quanti siamo..., ordiniamo una quantità industriale di pizze margherite, da consumare sul treno per il resto del viaggio! Tra panelle di pizza lievitata, bandiere arcigay e camerieri da stupro, la piccola pizzeria perde definitivamente la sua pace grazie a noi... :-)

L'ultimo treno della speranza è un InterCity Notte diretto a Reggio Calabria, con l'aria condizionata a palla, per riscaldare le ossa degli ultra ottantenni calabresi e siciliani che sono stipati a 40 gradi centigradi (e ancora hanno freddo!!!), mangiando untuose ed esplosive lasagne nei loro scompartimenti...

Attraversiamo mezzo treno prima di trovare, fortunosamente, uno scompartimento vuoto e lo occupiamo in fretta e furia, prima che arrivino i legittimi proprietari delle relative prenotazioni... (che su questo treno non abbiamo acquistato, visto il successo dell'esperienza dell'andata! Eheheheh...).

Ci sistemiamo in 9 in un'unico scompartimento, uno sopra l'altro, in pratica :-); e, per non morire sciolti per il caldo, manomettiamo il finestrino del treno con un paio di monete da 1 centesimo, lo apriamo e lasciamo che il vento del treno faccia circolare un po' di aria fresca tra i nostri sedili. Spegniamo le luci, chiudiamo le tendine.... ed eccovi benvenuti nella Mobile Dark Room improvvisata dell'Arcigay Pisa!!! Ehehehehehe...

Stanchi morti, ritocchiamo terra in quel di Pisa all'1 di notte, con il minimo di autonomia necessaria per raggiungere i nostri rispettivi letti e porre fine ad una giornata lunghissima ma di grande valore.

P.S.: Un caloroso saluto ai nostri due ignari compagni di viaggio sull'InterCity Notte, sistemati qualche scompartimento più avanti al nostro... due tocchi di gnocco allucinanti, che sono stati per ore oggetto delle più indicibili ed indecenti fantasie di tutto il gruppo...

Ed Io Verrò un Giorno Là...



La canzone di Patty Pravo mi frulla nel cervello da questa mattina! Non so perché, ma proprio non mi riesce di liberarmi da questa melodia così malinconica e profonda... E' esageratamente bella, probabilmente perché, per certi versi, riesco ad immedesimarmi in quelle parole...

"Io verrò un giorno là", recita un frammento del ritornello: ed in effetti ci sta a puntino, come titolo di questo post, perché da sempre, da quando ero piccolino e seguivo in TV il Festival di Sanremo, alimento il desiderio di andare, un giorno o l'altro, a vedere il mitico Teatro Ariston di SanRemo. Beh, certo, un tempo il Festival era un vero e proprio evento nazional-popolare, come si dice, a cui non si poteva rinunciare per nulla al mondo; ben diverso dall'infimo livello artistico in cui è sprofondato, da un po' di anni a questa parte...

L'occasione per trasformare in realtà questo piccolo desiderio si presenta lo scorso weekend, quando Arcigay, insieme alle associazioni di genitori di omosessuali ed Arcilesbica, convoca una manifestazione dal titolo fantastico: "Se Mi Innamoro", per riportare l'attenzione sulla comunità, i suoi valori, i suoi problemi e per ristabilire un minimo di equilibrio di informazione, dopo tutte le scempiaggini che si sono sentite a proposito di noi gay e lesbiche in TV, grazie al nostro caro frocetto represso di Povia.

La sua canzonettina, Luca Era Gay (dico, ma che cazzo! Tutti i protagonisti delle canzoni italiane devono usurparmi il nome?! Cos'è, una specie di common law che tutti sanno e non è scritta da nessuna parte?!), ha sollevato una montagna di polemiche e di malumori già mesi e mesi prima dell'inizio del Festival... e del resto, gli eventi degli ultimi giorni avvalorano e sanciscono la legittimità dei nostri timori così anticipati...

Dunque, quale migliore occasione per visitare un pochino la ridente cittadina della riviera ligure, che per una settimana l'anno diventa la più famosa d'Italia e del mondo? Ci armiamo di bandiere arcobaleno con il gruppo Arcigay di Pisa e partiamo!

Ora però... bisogna sapere che i trasporti ferroviari della Liguria non è che esattamente splendano per efficienza... La manifestazione ed il concentramento sul lungomare di SanRemo è previsto per il primo pomeriggio, alle 15.30. Ma per essere con sufficiente anticipo sul posto, bisogna partire da Pisa alle 6.00 del mattino... Dico! 6 del mattino per fare neppure 200 Km?!

Visto che partire alle 6.00 sarebbe stato un evidente ed inevitabile suicidio, decidiamo di rischiare di arrivare un pochino in ritardo, pur di sopravvivere al viaggio: si parte alle 9.00 (orario già decisamente più decente, anche se ancora abbastanza scomodo per i nostri makeup mattutini...), tutti puntuali in stazione a fare il biglietto...

Beh, tutti o quasi tutti, visto che il nostro amico portabandiere è sostanzialmente salito sul treno al volo: arrivato in stazione un minuto prima della partenza, ha fatto il biglietto grazie alle sue doti di telepatia, si è catapultato sul binario 7 (un binario un po' più a fanculo no, eh? Più sei in ritardo, più il binario è a casino, non so se ci avete fatto caso...).

Il capotreno già sta fischiando, le porte si chiudono, quando lui esce dal sottopassaggio e, senza neppure capire in quale carrozza fossimo noi altri, si fionda sul treno passando dal finestrino... Con il risultato che lo vediamo comparire nella nostra carrozza quando ormai siamo in prossimità di Genova, visto che si è dovuto poi fare a piedi mezzo treno, perché (ovviamente, vorrei aggiungere) i nostri posti erano in una carozza in culo... nel vero senso della parola...

Beh, a parte questi piccoli imprevisti e palpitazioni, si arriva a Genova, deliziati dalla compagnia di un plotone dell'esercito, che ha deciso di occupare insieme a noi il vagone... Eheheheh, che fortuna: quando si dice il destino!!! Tra l'altro, stiamo viaggiando come dei grandi managers, in prima classe extralusso, perché tutti gli altri posti erano già belli ed esauriti! Della serie... organizziamoci con anticipo...

Dopo aver speso 1000 euro solo andata, arriviamo sani, salvi ed aitanti a Genova Piazza Principe, per scoprire che la coincidenza x SanRemo viaggia con 45 minuti di ritardo! Le tariffe Trenitalia sono aumentate recentemente per migliorare il servizio, giusto??? Sì sì, credici!!!

In compenso, abbiamo tutto il tempo per fare i turisti a Genova: non che ci sia poi così tanto da vedere, a parte l'Acquario ed il Galeone di Nettuno... però possiamo fare un giretto nella città vecchia ed al porto, prendendo in tutta comodità un gigantesco panino al Kebab in un microscopico locale del porto... gnam gnam... :-)

Rientrati in stazione, andiamo al nostro binario e cerchiamo di salire sul treno che ci porterà a destinazione, ma... Ovviamente niente può andare per il verso giusto; e scopriamo ben presto, dalle facce inkazzate degli altri passeggeri, che per magia la nostra carrozza, la numero 4, è stata soppressa!

Eh sì, proprio soppressa: passiamo dalla 3 alla 5 attraversando un corridoio che dev'essere una frattura nello spazio-tempo... Il controllore ci dice di occupare i posti corrispondenti ai nostri nella carrozza 3: ma, come potete immaginarmi, avendo detto la stessa cosa anche ai passeggeri della carrozza 3, la cosa praticamente finisce a chi arriva prima e scazzotta di più!!! Ahahahah, esilarante!

Entriamo a SanRemo con 55 minuti di ritardo, dopo esserci fermati in tutte le stazione più puzzinose, isolate, dimenticate da Dio e disabitate che uno possa immaginare, nonostante il nostro treno sia uno scintillante EuroCity. Dico, ma la fermata di Pietra Ligure è proprio così fondamentale, per un collegamento su cui paghi il supplemento alta velocità? (E su cui paghi anche la prenotazione per posti in carrozze che non esistono, aggiungerei...).

Ora ho capito perché non ho mai organizzato un viaggio a SanRemo, prima d'ora.