Citatio diei
Ecco un pensiero profondissimo di un grande bastardo, uno scrittore controverso, dalla vita sregolata e sconquassata... l'Esteta per definizione: Oscar Wilde.

Quanto sono fortunati gli attori!
Sta ad essi scegliere se vogliono aver parte nella tragedia, o nella commedia,
se vogliono soffrire o godere, ridere o spargere lacrime;
non così nella vita vissuta.

La maggior parte degli uomini e delle donne sono costretti a recitare parti,
per le quali non hanno alcuna inclinazione.
Il mondo è un palcoscenico, ma le parti vi sono male distribuite.

L'uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in persona propria;
dategli un maschera e vi dirà la verità.

Oscar Wilde - Aforismi

Friend Test
Ricordo, a chi ancora non lo avesse fatto (bastardi!!!), che e' di vitale importanza per la vostra sopravvivenza fisica, psichica e morale, compilare il mio magnificissimo
FrocioNotizie
Tuesday, December 8, 2009

Ich Bin Ein Berliner - East Side



Dicono che la zona della ex Berlino Est sia la più rappresentativa di una città che tenta di risorgere dalla cenere e di fare i conti con un passato ingombrante che l'ha vista martoriata per decenni. Qui si concentra buona parte del fermento artistico e culturale della moderna Berlino.

Si comincia senza dubbio dalla Rosenhöfe‎, un gruppo di isolati collegati da verdi piazzole, ciascuno con un tema architettonico a se stante: si va dal roseto interrato ai balconcini stile liberty. Una vera chicca per i fotografi!

Abbiamo poi il cimitero Ebraico più antico della città, l'Alter Jüdischer Friedhof, la fantastica Neue Synagoge ed una sorpresa davvero incredibile. Alla fine dell'immensa Oranienburger Straße sorge un edificio che, da fuori, sembra poco più che un rottame post-bellico, in completo stato di abbandono. Un esame più attento rivela, invece, un insolito contenitore di fermento artistico, chiamato Kunsthaus Tacheles: se ti fai largo tra i calcinacci e parti di pilastri pericolanti (e, in certi punti, persino tra la spazzatura!), scorgi un cortile interno con officine di saldatura dove si producono gigantesche sculture di acciaio e ferro, nonchè l'entrata di una palazzina di 5 piani, dove tutte le pareti sono interamente coperte da graffiti e, sembra quasi, opere di arte contemporanea.

L'edifico ospita anche vere e proprie mostre ed esposizioni d'arte... sa quasi di spazio autogestito da una qualche forma di centro sociale. Uno spazio che da solo vale la visita di Berlino!

A questo punto, facciamo rotta verso la grandiosa Karl-Marx-Alle, il cuore della città rossa, simbolo del progetto architettonico del Socialismo Reale: un vialone a quattro corsie, disseminato tra l'altro di punti di ritrovo e svago gay, dal mastodontico multisala del Kino International, al Mockba... Poco distante da qui sorge anche il super affollato Babylon e l'originalissimo White Trash Fast Food... ma non presentatevi prima dell'una di notte: i berlinesi sembrano avere gli stessi costumi notturni degli spagnoli, quasi...

Per avere un altro magistrale esempio di architettura tipica della ex Berlino Est, basta fare un salto al Kulturbraurei, un complesso di edifici industriali dismessi, con tanto di ciminiere e camini di sfogo ormai in disuso, che ospita un mercato, attività culturali, associazioni ed artisti, che gli danno ora una nuova destinazione d'uso e ne reinventano il significato.

Se potete, non perdetevi un tipico Currywurst da Konnopke's Imbiß: mezzo nascosto sotto le arcate della stazione della U-Bahn di Eberswalder Straße, dicono sia di gran lunga il migliore di tutta Berlino! E per quello che ho potuto sperimentare in tre giorni, è proprio vero!!! :-)

Così rifocillatici velocemente, facciamo un'ultima tappa in Kastanienallee, all'estremo nord-est di Berlino, in una graziosa libreria GLBTQ, Schwarze Risse, con annesso un altro dei tanti edifici un po' cadenti ed autogestiti da centri sociali che però, in questo specifico caso, è una comunità molto molto particolare: si tratta di un gruppo di gay punk!!! Fuori di testa...

Il resto del pomeriggio è interamente dedicato alla visita della Museumsinsel, considerata, tra l'altro, Patrimonio dell'Umanità Unesco: è la zona che raccoglie un'imbarazzante quantità di musei, tra cui l'imperdibile Pergamonmuseum, dove è stato ricostruito, piastrella dopo piastrella, in un lavoro certosino da perderci la testa, il mastodontico Ishtar Gate, nonché l'altrettanto impressionante Altare di Pergamo, che dà il nome al museo.

Se vi resta un po' di tempo per vagabondare anche nel sottosuolo di Berlino, proprio per non farvi scappare neppure un centimetro di questa città magica, vi consiglio di fare tappa in alcune tra le più belle stazioni della U-Bahn: non sarà certo come la curatissima e favolosa underground di Stockholm, ma si difende bene.

Tra le stazioni degne di nota, vi segnalo: Brandeburg Tor, ancora una volta con mega installazioni sulla storia del Berliner Mauer; Klosterstraße, con le sue divertenti riproduzioni dei mezzi di trasporto pubblici, dal XIX secolo ad oggi; Schillingstraße e Platz der Luftbrücke, con le rappresentazioni della vita quotidiana di Berlino in stile fumetto; l'immancabile Alexanderplatz, con i suoi arredamenti spogli, da fabbrica della DDR; Spittelmarkt, dove potete divertirvi a riconoscere i luoghi della Berlino di oggi nelle foto d'epoca del secolo scorso; Märkisches Museum, con le rappresentazioni stilizzate, dadaiste o cubiste della pianta topologica di Berlino; Zoologischer Garten, dove potete immaginare il tema delle installazioni; ed infine, la mastodontica Ostbahnhof.

Fino a poco tempo fa, era la principale stazione di interscambio della città: disposta su quattro livelli, fa da connettore per Bus, S-Bahn, U-Bahn e ferrovie. Piccola curiosità: proprio all'interno della Ostbahnhof è ospitata una mostra permanente di... orsi! Il simbolo della città riprodotto in decine e decine di copie, identiche nella forma tipica, ma decorate secondo il gusto delle varie Nazioni che hanno partecipato al divertente progetto!

Prima di fare ritorno nella triste Italia, visto che siamo nei pressi della Ostbahnhof, c'è ancora tempo e non può mancare un'ultima tappa di pellegrinaggio alla East Side Gallery: il frammento più lungo del Berliner Mauer ancora rimasto in vita, decorato da ormai famosissime produzioni artistiche, dal Test The Rest al Bacio della Morte. E con questo si conclude la nostra avventura.

Se volete assaporare le emozioni di questo viaggetto a Berlino, visitate la mia galleria online!

Ich Bin Ein Berliner - West Side II



La giornata non può che cominciare con un cult di Berlino, altro luogo di pellegrinaggi di gente da tutt'Europa: l'Holocaust-Mahnmal, 2700 pilastri di cemento, di varie dimensioni, disposti su un'area immensa di terreno irregolare, che si alzano fino a togliere il respiro al visitatore, trasmettendo (seppure in minimissima parte) un senso di oppressione sconfortante, che in qualche modo dovrebbe ricordare quella dei tanti Ebrei vissuti e caduti sotto la follia Nazista.

Da qui, si prosegue naturalmente verso la centralissima quanto affollata Friedrichstraße (che ospita, tra l'altro, un apprezzato locale gay... :)) e le installazioni futuriste dei centri commerciali Quartier 205 e Quartier 206.

Tra un megastore e l'altro, ci concediamo una breve deviazione verso Bebelplatz e il suo famoso monumento in memoria dell'insana idea Nazista del Rogo dei Libri, compiuto proprio in questo punto, situato al centro della piazza e consistente in un'originale superficie di vetro, dentro la quale si può guardare di sotto, scorgendo una grande sala quadrata,le cui pareti sono interamente coperte di scaffali di libreria... desolatamente vuoti... Di sicuro impatto!

Continuiamo verso sud e arriviamo prima alla graziosissima Gendarmenplatz, che ospita, oltre alla prestigiosissima Berliner Konzerthaus, anche un affollatissimo quanto chiassoso mercatino di Natale; e, successivamente, ad un'altra destinazione immancabile nel bagaglio del turista a Berlino: il mitico Checkpoint Charlie, uno dei pochi passaggi dal settore Est verso l'Ovest.

Qui i riferimenti storici sono enormi, un marea di eventi più o meno famosi sono avvenuti proprio su questa lingua di terra, come le crisi di nervi tra USA e URSS a suon di scontri "freddi" tra Panzer, immobili ma schierati sui rispettivi limiti di confine; oppure l'episodio di quel pazzo che si è sdraiato proprio sulla riga di confine, metà corpo a Est, metà ad Ovest, per protestare contro la follia del Berliner Mauer... e le guardie di checkpoint che sono rimaste per ore a discutere di chi fosse la giurisdizione per portarlo via! Assurdità di un passato che sembra lontano, ma stava accadendo proprio mentre noi crescevamo!

Confesso di non aver resistito alla tentazione di farmi timbrare il passaporto con tutti i timbri dei vari checkpoint berlinesi dell'epoca, dal settore inglese, americano, francese, fino al mitico timbro della DDR!!! Ora ho il passaporto pieno di timbri di stati che non esistono più! Eheheheh...

Le ultime due attrattive di questa zona della città hanno a che fare, come quasi tutto a Berlino, del resto, con il Nazismo, la II Guerra Mondiale ed il periodo successivo della Guerra Fredda. In primo luogo, si tratta dell'illuminante quanto angosciante Jüdisches Museum, che vale davvero la pena visitare, non foss'altro che per alcuni documenti di straordinaria importanza conservati al suo interno, nonché per il cosiddetto Voided Void, ossia l'Holocaust Tower di Daniel Liebeskind: un'angosciosa esperienza neutralizzante. Provare per credere.

Al Jüdisches Museum fa quasi da eco un altro fulcro di interesse, magari per un gruppo un po' più sparuto di persone: è lo Schwules Museum, il museo dedicato alle vittime GLBTQ del Nazismo.

Il secondo elemento da non perdere, invece, proprio al limite sud della città, e legato questa volta non tanto alla onnipresente memoria sui campi di concentramento, quanto al periodo della Guerra Fredda: è il monumento dedicato al famoso Ponte Aereo Umanitario ed agli eroi che l'hanno reso possibile, tra il 1948 ed il 1949. Si tratta di un grandioso pilastro di cemento armato ricurvo, come a tracciare la rotta di un aereo da un punto all'altro di Berlino.

Sempre per continuare sul filone della nostalgia storica, ci spostiamo ora alla Berliner Dom, al DDR Museum, al Rotes Rathaus ed alla meravigliosa composizione delle statue di Lenin e Stalin in mezzo al parco! Come resistere alla tentazione della classica foto in scala di altezze... Eheheheh...

Con Alexanderplatz ed il suo orologio internazionale, il Weltzeituhr, che segna tutte le ore delle principali città del mondo, finisce il nostro giro nella zona di Berlino Ovest. Per un ultimo approfondimento sulla storia del Berliner Mauer, nel caso tutto questo non vi fosse ancora bastato, non disperate: tutta la piazza nei pressi della stazione della U-Bahn di Alexanderplatz ospita una sapiente quanto immensa mostra sulle tappe più importanti della sua vita, dalla creazione alla caduta!

Se poi, dopo tutto questo ripasso di storia, siete esausti e non sapete più cosa fare, potrete sempre dedicarvi ad un po' di sano svago, in uno dei più affascinanti locali gay della città, in cima ad uno dei grattacieli che cingono la vasta Alexanderplatz: il Week End!!! Con i suoi 2 piani di morbidezza, si può godere, tra un cocktail e l'altro, di un panorama che non ha proprio nulla da invidiare neppure a quello della Fernsehturm, la onnipresente torre della TV di Stato!

Se volete assaporare le emozioni di questo viaggetto a Berlino, visitate la mia galleria online!

Ich Bin Ein Berliner - West Side I



Ho deciso di fare una follia! Mi è capitata tra capo e collo un'occasione che non potevo lasciarmi sfuggire: per questioni legate al lavoro, mi è stata offerta la possibilità di andare in visita a Berlino per qualche giorno, tutto spesato e senza impegni particolari. Come non prendere al volo una proposta del genere???

In quattro e quattr'otto, valigetta pronta, bustina dei liquidi appena comprata all'aeroporto per 50 centesimi, nel disperato tentativo di restare entro gli assurdi limiti imposti dai controlli di sicurezza al check-in... qualche cambio, rasoio, un po' di bagnoschiuma, shampoo, cremina... spazzolino e dentifricio... tutto in meno di 100 ml... e il gioco è fatto! Il volo è stato prenotato per l'ultima settimana di Novembre e io l'ho saputo praticamente il giorno prima!

Unico disagio, il volo è da Milano Malpensa alle 9.00 AM! Praticamente un suicidio! Anche perchè significa partire da casa con un giorno di anticipo: fortuna che ad aspettarmi in quel di Milàn c'è un mio amichetto-amicuccio, un'occasione in più per rivedersi e passare una piacevole notte milanese, tra aperitivi, Navigli, l'immancabile nebbia-in-val-padana ed il Duomo infestato dai simpatici barboni mezzi pazzi, che urlano e imprecano da soli incomprensibili offese contro il governo!

La mattina dopo, alzataccia per completare la mission impossible di raggiungere la Malpensa entro le 8.00 AM, in tempo per il check-in. Il vantaggio è che a bordo del mitico volo Air Berlin, anche se praticamente è ora di colazione, ci servono un pranzo coi fiocchi!!!

L'arrivo a Berlino è dopo poco più di un'ora e mezzo, ma già si capisce che siamo in un altro paese, tutta un'altra storia, tutta un'altra aria! Con poco più di un euro e circa 30 minuti, arrivo dall'aeroporto di Berlin Tegel alla mia destinazione in centro città, usando praticamente tutti i mezzi pubblici conosciuti: esco a piedi dal Terminal, prendo il Bus per la stazione della S-Bahn, salgo sul treno per arrivare all'interscambio con la U-Bahn, infine un viaggetto di pochi minuti in metropolitana mi sbarca a due passi dal mio destino.

La mattinata trascorre alle prese con gli impegni lavorativi, ma dalle 5 del pomeriggio sono libero come una farfalla, solo nella capitale che tutti giurano essere la più dinamica e viva d'Europa! E come se questo non fosse già abbastanza, sto calpestando il suolo che è stato teatro di tutti i più grandi avvenimenti della storia contemporanea: la II Guerra Mondiale, il Nazismo, la Vittoria Alleata, la spartizione della Germania con il Trattato di Yalta, il Berliner Mauer, la Guerra Fredda, i Checkpoints entrati nell'immaginario collettivo di tutti quelli della mia generazione, la Caduta del Muro...

Praticamente uno spaccato della storia degli ultimi quarant'anni, metà dei quali li ho vissuti da testimone diretto, sebbene fossi troppo piccolo per rendermi conto delle implicazioni di tutto quello che stava avvenendo. Quelle cose tanto a lungo studiate sui libri di scuola, diventate per questo lontane e quasi mitologiche, ora assumevano forma, diventavano reali, camminando per una città martoriata dalla guerra, oppressa dalle dittature e che ancora oggi ne paga lo scotto.

Acquisivano spessore nella realtà, osservando attonito ed estasiato i resti che di quel Muro sono ancora rimasti in piedi, il Berliner Mauer; ascoltando, attraverso quel muro e le opere d'arte che ne arricchiscono il tratto noto come East Side Gallery, tutto il dolore, la sofferenza, la morte che quel Muro ha causato e di cui questa città è stata testimone.

Un'esperienza mistica, quasi, che tutti i ragazzi della mia generazione dovrebbero provare, almeno una volta nella vita. Quasi in pellegrinaggio sui luoghi che hanno fatto, nostro malgrado, da sfondo agli anni della nostra adolescenza.

Visto il tempo limitato che mi è stato concesso per questa visita (tre giorni di cui il primo, di fatto, già trascorso tra viaggio e lavoro e quindi ridotto ad una breve serata), il mio programma di visita è stato studiato quanto mai scientificamente, grazie anche al fatto che la struttura della città lo permette facilmente. Prima serata e giorno successivo: visita del West Side; il secondo giorno e mattino seguente: sarà invece la volta dell'East Side.

Al crepuscolo, e poi sempre di più, man mano che si avvicina la notte, Berlino diventa, se possibile, ancora più affascinante che di giorno: il Parlamento, il Reichstag col suo cupolone di vetro, a simboleggiare la trasparenza dell'amministrazione politica della cosa pubblica; le luci sulla visionaria copertura della Haus der Kulturen der Welt...

E poi, quale emozione calpestando la piazza di fronte alla grandiosa Brandeburg Tor, dove un composto insieme di croci ricordano le vite spezzate dei tanti che hanno cercato di oltrepassare quel maledetto Muro, in cerca di una vita migliore. Pensare che solo qualche settimana prima, la Brandeburg Tor era stata il fulcro dei festeggiamenti per il ventennale del Mauerfall!

Una interessante curiosità della zona intorno alla Brandeburg Tor è l'adiacente filiale della DZ Bank: da fuori, ha tutta l'aria di un anonimo edificio postindustriale, ma l'interno è a dir poco mozzafiato: l'architettura visionaria del suo creatore, Frank O. Gehry ha dell'incredibile!

La visita continua verso il Sony Center, Postdamer Platz, i favolosi mercatini di Natale del centro e poi, per coprire la zone più a ovest, verso il Tiergarten, con il fantastico quartiere delle Ambasciate: dopo le centralissime USA e UK, arrivano qui Egitto, Austria, Sud Africa, Italia, Emirati Arabi, Giappone, Norvegia, Svezia, Finlandia, Messico... Una più bella ed imponente dell'altra!

Mentre da lontano sembra quasi guardarci impertinente la statua della Vittoria, che tutto vede e che tutto controlla, dall'alto della sua colonna nel mezzo del Tiergarten (e che, per altro, pare sia un indiscusso simbolo della comunità GLBTQ berlinese): la dorata ed affascinante Siegessaeule.

Siamo ormai scivolati al Bauhaus-Archiv Museum für Gestaltung, l'Acquario mastodontico e, finalmente, come una rivelazione del buio della notte, la straordinaria Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, immortale simbolo della irragionevolezza della guerra, con le sue strutture semi distrutte dai bombardamenti e volutamente lasciate nel loro aspetto attuale, come monito per le future generazioni. Le luci della Gedächtniskirche rendono ancora più vivida l'emozione.

A pochi passi da qui, riposa il famoso Orsetto Knut, nell'altrettanto preclaro Berliner Zoo, che subito mi richiama alla memoria il terribile film-denuncia I Ragazzi dello Zoo di Berlino.., Ma ormai l'ora è tarda: il resto del settore Ovest dovrà attendere qualche ora di sonno, come minimo!

Se volete assaporare le emozioni di questo viaggetto a Berlino, visitate la mia galleria online!