Le Misteriose Scogliere di Howth
L'Irlanda mi ha sempre affascinato, sarà per i posti che un po' appartengono all'immaginario collettivo di tutti noi, di grandi altipiani a precipizio sul mare, pascoli e coltivazioni dove la vita ancora scorre secondo i ritmi lenti di una natura amica dell'uomo... Quei posti da favola che vedi solo nei film... E quanto ho sognato di andare proprio lì! dove la terra finisce a picco nell'acqua, dove non puoi più proseguire avanti, dopo un lungo arrampicarsi su per le colline, con l'aria umida e fredda del Mare d'Inghilterra che ti sferza il viso; e poi rimanere lì, seduto su una pietra, a contemplare le bellezze inenarrabili della Natura... Oppure a testa alta, come nella celebre scena di Titanic, a braccia aperte come a volerla abbracciare, quella Natura così fascinosa... Beh, questo viaggio finora soltanto immaginato ora sta per prendere inizio sul serio. Dalla Connolly Station ogni 20 minuti partono i treni regionali della Dart: Dublin Area Rapid Transit con destinazione: Howth. 2.10 euro per un viaggio da sogno, indimenticabile. Il trenino si ferma al capolinea, a Howth, in una stazioncina deserta circondata dal piccolissimo borgo di pescatori, con tre piccoli moli, assaltati da barchette modeste e imbarcazioni per la pesca a largo, un po' più grandicelle. In lontananza, nella leggera foschia del pomeriggio, si intravvede il faro dalla cima rossa, a cui si accede grazie ad una stretta lingua di terra e ciottoli. All'orizzonte, un'isoletta coperta di verde e qualche scoglo solitario... Se volgi lo sguardo in direzione opposta al porticciolo di Howth, ti assale la visione delle collinette del borgo antico, con tante casette arroccate su un terreno scosceso ed impervio, al di là del quale si nascondono le vere e proprie scogliere, per le quali Howth è famosa quanto frequentata dai turisti. Ovviamente, ci sono pullman e autobus presi d'assalto dagli scansafatiche alla ricerca di una visita mordi-e-fuggi, che ti portano direttamente sulla cima e ti riaccompagnano a livello del mare, in una meravigliosa gitarella pre-cotta e pre-impacchettata, a dimensione di turista giapponese. Noi preferiamo di gran lunga vagare a piedi per quelle stradine che odorano ora un po' di meno di luppolo e un po' di più della fatica di un popolo semplice di pescatori... E la scelta è di gran lunga stata la migliore, visto che il vagabondare più o meno senza meta precisa per il borgo antico di Howth ti sa regalare visioni meravigliose, man mano che sali sù per le collinette. Case arroccate, vecchie abbazie crollate che ora ospitano il cimitero e di cui puoi ancora godere delle poche mura di pietra rimaste in piedi o semi crollate (ancora si intuisce il contorno della chiesa a pianta romana); vialetti strettissimi, che salgo o scendono seguendo il profilo del terreno impervio e che si aprono all'orizzonte in una vista che quasi ti abbaglia, sul mare, il cielo ed il porticciolo lì giù, in basso... Se siete fortunati, potete passare anche davanti a quella che dovrebbe essere a mio parere una grande attrattiva di Howth, almeno per una certa tipologia di pubblico: la Cock Tavern... Ahahahahahah :P Ed eccoci arrivati quasi sulla vetta: un minaccioso cartello di pericolo ci indica l'inizio di un percorso non protetto lungo le scogliere ed invita caldamente a seguirlo per evitare... come dire... di scivolare diritti diritti in mare... Il sentiero ti conduce sul margine estremo delle scogliere, alcune davvero incredibilmente a precipizio sul mare. E tu hai a sinitra un panorama sconfinato, fatto di azzurro, azzurro e ancora azzurro, dove gli alberi maestri delle barche ancorate nel porticciolo si perdono nella foschia, tra mare e cielo; e a destra una vista altrettanto sconfinata di verde a perdita d'occhio, dove l'altopiano è completamente ricoperto di erbetta e piante selvatiche; e qua e là spunta una roccia solitaria che ci ricorda la rudezza e la fierezza di questa terra. Sulla cima, lo spettacolo è ancora più affascinante: appollaiato sull'ultima zolla di terra prima del precipizio, là dove non si può più andare avanti, perchè non c'è più nulla oltre, stai fermo ad osservare la meraviglia della Natura: il porticciolo che ora è solo un piccolo punticino all'orizzonte, il verde ed il blu tutto intorno a te, il mare che sembra da quassù ispirarti una calma surreale; e con il vento che trasporta favole di paesi lontani e quasi ti porta via... resti lì, incantato a tale visione, a meditare. La discesa è accompagnata dal suono lontano di qualche musicista intento ad animare la propria cornamusa, lasciando che il vento disperda le note dei canti popolari della tradizione Irlandese. |