Citatio diei
Ecco un pensiero profondissimo di un grande bastardo, uno scrittore controverso, dalla vita sregolata e sconquassata... l'Esteta per definizione: Oscar Wilde.

Quanto sono fortunati gli attori!
Sta ad essi scegliere se vogliono aver parte nella tragedia, o nella commedia,
se vogliono soffrire o godere, ridere o spargere lacrime;
non così nella vita vissuta.

La maggior parte degli uomini e delle donne sono costretti a recitare parti,
per le quali non hanno alcuna inclinazione.
Il mondo è un palcoscenico, ma le parti vi sono male distribuite.

L'uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in persona propria;
dategli un maschera e vi dirà la verità.

Oscar Wilde - Aforismi

Friend Test
Ricordo, a chi ancora non lo avesse fatto (bastardi!!!), che e' di vitale importanza per la vostra sopravvivenza fisica, psichica e morale, compilare il mio magnificissimo
FrocioNotizie
Tuesday, July 31, 2007

Zambullirte en el Mar de Sitges en la Noche



Sábado - El Ultimo Día.

E siamo così arrivati, stanchi, acciaccati e distrutti, al tristissimo ultimo giorno di vacanza. Quasi sembrerebbe che non siamo andati in vacanza, ma in un campo di lavoro forzato, tale è lo stress ed il sonno accumulati. Ma si sa, ormai le vacanze servono per stancarsi, non per riposarsi!!!

La nostalgia comincia a farsi sentire di già, anche se mancano più di 24 ore alla fine di tutto. Se penso che Lunedì si torna a lavoro alle 9.00 del mattino, mi butto dal balconcino della camera, diritto diritto in piscina!!!

L'ultima mattinata, allora, optiamo per un bel bagnetto alla Barceloneta, visto che ormai le spiaggette di Sitges le abbiamo battute in lungo ed in largo. Sul nostro solito trenino amico, incontriamo una coppia di ragazzotti troppo fighi! Lui, occhialini da sole tipo Keanu Reeves, culetto sodo e sportivo, shorts e sacchetto da spiaggia in spalla; l'altro, visino pulito, capelli rasati ai lati e lunghi dietro (effetto scimpanzè :-)), leggermente palestrato... Oh dio!!! Si tengono per mano (ma che dolcetti!!!) e noi li inseguiamo invidiosi, dalla stazione della Metro alla passeggiata sulle spiagge, dove poi si perdono nel tumulto delle voci e dei corpi.

Il pesciolotto ini acciaio inox ci saluta nuovamente, anche se oggi sembra un po' più triste del solito :-(. Prendino l'ultimo fazzoletto di spiaggia non ancora invasa dai turisti; e per fortuna non possiamo neppure lamentarci, perchè siamo capitati vicino ad un neo papà, con due bicipiti da spettacolo! Mezzo tatuato, tartarughina in bella vista... Ahhh!!! Che belli questi papà così in forma!!! Vedendoci colare la bava dalla bocca, il soggetto si avvicina a noi, chiedendo se spiccichiamo qualche parolina di spagnolo; e senza che gli chiedessimo niente, ci avverte dei rischi di lasciare la nostra roba non sorvegliata, anche se per i pochi minuti di un bagnetto, soprattutto per le macchine fotografiche... I ladruncoli sono sempre all'erta. Ma che gentile! In Italia, una cosa così non sarebbe mai potuta accadere... troppa cortesia gratuita!

Dopo il bagnetto, prendiamo un gelato in una delle innumerevoli gelaterie italiane artigianali e ci avvicianiamo alla Passeig de Columb; lungo la strada, abbiamo la fortuna di scovare un piccolo cantiere dove stanno demolendo un palazzo molto originale: su una delle pareti interne, c'è una scritta, a lettere cubitali, che recita "Ya [...] que tememos que morir que sea[...] pues[...] despoes de haber vivido no solos y[...] desesperados[...]". La frase è evidentemente troncata e incompleta, per effetto della demolizione, ma ad occhio e croce deve essere una citazione... Che strano vedere un intero edificio che riporti questa scritta sulla facciata...

Il porto si apre davanti ai nostri occhi e dalla Passeig de Columb scivoliamo di nuovo tra gli artisti de Las Ramblas. Al Mercato de la Boqueria, prendiamo la Metro per Gracia dove finalmente saliremo sul treno per Sitges.

Le ore che ci separano dalla partenza scorrono via veloci... labitur tempus occulte, è proprio il caso di dire. Siamo arrivati a sera; c'è giusto il tempo di un giretto per negozietti, per raccogliere qualche souvenir che testimoni il nostro passaggio attraverso questo paradiso in terra; e poi di filata sotto la doccia: l'ultima notte è ancora un foglio bianco tutto da scarabbocchiare!

L'Ultima Cena è degna del ristorantino chic su Placa de España, che però a quest'ora è sovraffollato: aspettiamo tipo 20 minuti, prima che un gruppetto di 4 uomini, tutti laccatti e infracchettati ci facciano l'occhiolino, nella speranza di ricevere una qualche forma di gratitudine per averci lasciato libero il posto. Poveri illusi... :-)

Ci serve un ragazzone sui 28-30 anni, visino simpatico, pizzetto. Molto maschile e con l'occhietto furbetto; ma tutti i camerieri sono molto interessanti: un ragazzetto alle prime armi, un altro 28enne capelli meshati biondo... Hmmm... L'unica pecca è che sono belli ma lenti: entriamo al ristorante alle 10.00, ma non usciremo prima dell'1.30!!!

Come in tutti i ristoranti, tra Sitges e Barcelona nulla cambia, a fianco a noi c'è una coppia sposata, moglie e marito, un po' avanti con l'età; più in là, una coppia di uomini gay, un po' attempati. Tutto il ristorante è un mix di generi e forme; la signora sembra leggermente divertita da quest'atmosfera, quasi non ci fosse abituata: forse anche loro sono turisti qui per la prima volta!

Si scompiscia dalle risate, a vedere i troiai che facciamo al nostro tavolo, felici di aver riconosciuto, nella lista dei vini, il nostro grande amicone El Sangre de Toro!!! Ma c'è proprio dappertutto!!! Dev'essere un vino tipico o roba del genere... Il cameriere bbbono sembra non capire il nostro entusiasmo, quando stappa la bottiglia e comincia a versare quel divino sangue nei nostri calici... Ahhh, lui non capisce, non conosce tutta la storia! :-)

Ordiniamo cannelloni di carne e pizza, tanto per farci del male. Dopo un'ora e mezza di attesa, arrivano cannelloni agli spinaci e pizze irriconoscibili, nel senso che tutte le ordinazioni sono andate a puttane e probabilmente i camerieri hanno sorteggiato quale pizza consegnare a quale tavolo.

Degustando la pizza che avrebbe dovuto essere cannibalizzata da qualcun altro, assistiamo ad un meraviglioso quanto interessante cambio di guardia nel tavolo davanti a noi: i 4 ospiti attempati se ne vanno, per lasciare spazio ad un'altra comitiva di 4 ragazzetti sui 20-25 anni. Scopriamo subito che sono italiani, non serve neppure che parlino: uno indossa una giacchetta bianca lucida da checca fashion-glamour che solo un italiano, finocchio e ghettizzatto potrebbe mai anche solo pensare di indossare.

Stringiamo subito i rapporti, tanto per fare conoscenza e intrattenerci nelle 2 ore abbondanti di attesa del cameriere (sese...): sono di Milano, Bologna, Como e Catanzaro. Il catanzarese sarebbe il tamarro con la giacchettina di cui sopra; il bolognese è davvero un gran bel pezzo di manzo, fisico da urlo, camicetta bianca ricamata che lucchica tutta... capelli stropicciati e moschino da uomo di mondo! E' di sicuro il più bello della combriccola!!! :P

Il comasco è una checca persa che lasciamo perdere; con il milanese passeremo invece il resto della serata, tra chiacchiere, locali e bicchierini di Martini. Che infelice coincidenza: noi domani mattina partiamo e loro sono arrivati da poco! Praticamente ci diamo il cambio, sigh :-(... I suoi amici vorrebbero fare un giro a Barcelona, questa sera: pare ci sia la festa al Salvation, una delle discoteche più grandi della città!

Noi mi sa che opteremo per una più tranquilla e riservata serata tra amici, magari sulla spiaggia. Nooooo... ragazzi, l'ultima sera non può mancare il classico dei classici: il tuffo in mare a mezzanotte!!! Beh, ormai mezzanotte è passata da un pezzo, si va per l'alba, ma fa lo stesso.

Torniamo al volo in albergo, ci sleghiamo dai vestiti della noche e riusciamo in abiti molto più sobri: costume da bagno ed asciugamano da spiaggia!!! Probabilmente la gente in strada ci prende per matti! Di corsa, andiamo in spiaggia, buttiamo via teli e scarpe e macchine fotografiche e... ed ecco che a fianco a noi ci sono proprio il milanese e la sua combriccola di amici! Non hanno trovato mezzi per andare a Barcelona (che geni, non lo sanno che l'ultimo treno è alle 11???) e hanno dovuto cambiare programmi. Il milanese si avvicina a noi, stupito: "No, non lo fate, ragazzi! Non vorrete sul serio? Avete mangiato da poco...".

Sì, mammina, ma un tuffo al volo, dai! Tanto l'aria è caldissima ed il mare sembra un brodo sotto la luna piena... Ci stringiamo per mano e 3, 2, 1... ci buttiamo in acqua tutti insieme! Ahhh, che momenti indimenticabili, ragazzi! Sono quelle cose molto da gita del liceo, che ti restano nel cuore... ;-)

Il milanese (che l'altro si chiama Luca! che coincidenza... ma non sarà che tutti i frocetti più carini si chiamano Luca??? Hmmm...) ci osserva con gli occhi illuminati, quasi stesse guardando degli angeli scesi dal cielo... Ed in effetti, in questo momento, abbiamo raggiunto un tale livello di appagamento per le esperienze fatte, di felicità per tutte le sorprese che questa avventura in Spagna ci ha riservato... che sembriamo camminare tre metri sopra il cielo...

Ci asciacquiamo rapidamente sotto le docce (ormai, sono le 2.30: è ora di andare a ballare!) e ritorniamo in albergo. Questo giochetto mi è costato praticamente il disfacimento di tutta la valigia, visto che ormai i costumi erano già belli lavati e asciugati e riposti sul ***fondo*** della valigia, pronti per la partenza... Ma chi se ne frega!!! Lascio mezzo guardaroba sul balcone ad asciugare; mi rivesto con i vestiti della noche, quelli seri da fighettino cool-fashion-glamour, come ormai sapete...

E si torna fuori: ora inizia la serata! Si passa dal Trailer, dove l'ingresso però costa 15 euro! Visto che abbiamo fatto 30, adesso facciamo anche 31: Luca, il nostro nuovo acquisto milanese, ha già il timbro sul braccio. Allora, come si faceva da bambini all'asilo coi trasferelli, ci timbriamo a vicenda premendo il timbro di Luca sulle nostre braccia! Diabolici, cosa non si fa per fottere 15 euro!!!

Entriamo tranquilli, col nostro bravo timbro falso sul polso: all'ingresso non fanno una grinza! E bravo Luca, una mente criminale!!! Intanto, però, con la scusa di trasferirmi il timbro, Luca il milanese mi accarezza il braccio e preme il suo polso sul mio... ed il tocco della sua pelle liscia e abbronzata, calda... la pressione forte e decisa così a lungo, per permettere al timbro di imprimersi sulla mia, di pelle... beh... che dire: un momento molto particolare, senza dubbio, ed inaspettatamente intimo!

Entriamo al Trailer, un locale molto grande, con vari punti bar e frutta fresca distribuita gratis, per rinfrescare i corpi affannati dalla musica... Intorno al circo centrale, c'è una marea di palestrati, qualche orsacchiotto, anche... Ma perchè in Spagna permettono ancora di fumare nei locali? Questa è davvero una cosa brutta! :-(( C'è quella tipica foschia, quella nebbiolina di fumo sospesa a mezz'aria, che alle 4 del mattino diventa davvero tanto densa quanto irrespirabile!

La serata si conclude, o meglio sarebbe dire che scivola direttamente nella mattinata successiva, visto che tocchiamo il letto giusto per un'oretta! Poi bisogna togliere lo show-bancarella dal balconcino, chiudere la valigia, lavarsi, fare colazione, chiamare il taxi... Ovviamente, salutare quel signorotto tanto chic della reception dell'hotel El Cid, ringraziandolo per la cortesia e la simpatia che ci hanno accompagnato in questa settimana...

Il taxi si fionda all'Aeroporto di Barcellona. Lungo la strada, osserviamo malinconici i cartelli stradali che riportano i nomi delle cittadine ormai note: Casteldefels, Garraf, Gavà... Nell'auto è silenzio: ognuno è sommerso dalla stanchezza, dal sonno ormai volato via. Ognuno è perso nei meandri della memoria; si tenta di fissare per sempre, per non lasciarli più andar via, più svanire, tutti i ricordi di questi 7 giorni insieme. 7 giorni che rivisti ora sembrano un'eternità: quante avventure! quante cose fatte! quanti giri! E quante foto!!! ho il disco del portatile stracolmo di immagini, di ogni singolo momento, ogni istante, ogni dettaglio di una vacanza da non dimenticare più.

Siamo all'aeroporto alle 9.30. Il volo è alle 11.00 del mattino, sicchè ci è convenuto fare una tirata dalla notte, altrimenti saremmo stati ancora + rincojoniti del solito! Ci mettiamo in fila quando aprono il checking; la fila sembra breve, poche persone, immediatamente davanti a noi una signorina mingherlina, probabilmente straniera, forse medio-orientale, ma innoqua all'apparenza. Arrivato il suo turno, qualcosa sembra agitarsi, però: stanno arrivando i facchini con un carrello stracolmo di bagagli: la signorina deve fare check-in per tutta la famiglia, fino alla 15-esima generazione!

I facchini fanno segno di allontanarsi un attimo, per permettere al ***secondo*** carello di arrivare!!! Roba da matti: 20 bagagli da pesare, controllare, etichettare... Fortuna che credevamo di essere in anticipo!!! Maledetti medio-orientali! Ci credo che poi vi fanno saltare in aria!

Passato il check-in, prendiamo di corsa le carte di imbarco e andiamo al controllo sicurezza: dopo aver attraversato mezzo aeroporto, ci accorgiamo che manca una carta di imbarco! Nooooooo!!! Torna al check-in, spiega la situazione all'addetto (che in spagnolo e di fretta c'è davvero da ridere): la stampante si è inceppata e non ha emesso l'ultimo biglietto.

Prendi tutti i biglietti, torna al controllo sicurezza, spogliati, passa il metal-detector, rivestiti... Uh, prendi fiato e siamo finalmente davanti all'imbarco. Pullmino verso il nostro aereo azzurrino e ormai la storia è finita... :-(

Provo ribrezzo a sentire intorno a me parlare italiano. C'è un gruppo di bimbette di neppure 18 anni, che ancora non l'hanno mai pijato nel cul***lo, che stanno facendo battute di cattivo gusto coi loro amici maski, su quelli che prendono il microfono... W l'Italia!

Prendiamo posto, questa volta siamo lontani dai finestrini: quel cretino del check-in ci ha messo tutti in un'unica fila. Il nostro pilota è un pazzo sfrenato: decolla con una guida sportiva e vi lascio solo immaginare cosa sia stato l'atterraggio a Pisa! Altro che montagne russe!!! Ma per fortuna siamo sani e salvi.

Sani e salvi per raccontare, sani e salvi per testimoniare tutto ciò che è stato; e soprattutto per ringraziare gli amici che hanno reso possibile questo straordinario sogno. Un grazie di cuore! Queste esperienze si porteranno nel cuore per sempre!

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Playa de la Muerte y Cena a Los Vikingos



Viernes - El Sexto Día.

Siamo al penultimo giorno della nostra avventura. Oggi decidiamo di andare in una spiaggetta che non avremmo mai neppure immaginato esistesse. La dritta, come al solito, ci è arrivata da un gruppo di italiani (guarda caso!), che abbiamo beccato lungo la strada per il Kivic, vi ricordate??? Mentre noi ci si sforzava di blaterare qualche parolina a metà strada tra spagnolo, italiano ed inglese, questi due tipi ci dicono, senza tante storie, che a Barcelona è inutile sforzarsi: tanto, il 50% delle volte, stai parlando con un italiano!!! Loro sono napoletani, stanno per tornare a casa (sigh...); e per l'appunto, ci parlano di questa fantomatica spiaggetta molto carina, quanto sperduta e frequentatissima, a neppure un kilometro di distanza dal centro di Sitges.

Già il nome è tutto un programma: La Playa de la Muerte. Come fai a resistere alla tentazione, almeno, di andarla a vedere? Così ci armiamo di spiccioletti e prendiamo un taxi. I taxi spagnoli sono troppo fighi: gli autisti sono gentilissimi, prima di partire ti spiegano tutta la tarantella del tassametro, il costo orientativo, i pedaggi... Una volta, tornando la mattina da Barcellona, dopo una notte di follie in disco, abbiamo fatto un incontro molto, molto particolare, con un taxista che era davvero una macchietta.

Questo signore (per non dire maledetto cornu***to testa di mink***ia, e non lo dico perchè sono troppo raffinato) era alla guida di un innocente taxi, di quelli ufficiali tra l'altro, non i "taroccati", con le sue striscine gialle e nere come da manuale. Noi usciamo dalla disco, facciamo due passi; poi stanchi morti decidiamo di tornare a Sitges in taxi. Dunque, fermiamo il primo che capita (non dobbiamo aspettare molto, in verità; i taxi sfrecciano nelle vie delle discoteche di Barcelona e Sitges con una frequenza impressionante, la notte... sembra mezzogiorno, per il traffico).

Lui è italiano, o meglio, di origine italiane. Molto cordiale, simpatico. Gli indichiamo la destinazione e, per metterci a nostro agio, attacca persino un CD di Ennio Morricone, che è - dice - il più grande genio della musica. Poi ci fa una domanda, apparentemente innoqua e innocente: dice "Preferite fare la strada dei tunnel o i tornanti, per andare a Sitges?.

Ora dovete sapere che esistono 2 strade, per andare da Barcelona a Sitges: la prima, è la strada originaria, che deve salire sulla collina, con qualche tornante; la seconda, che costegga la linea della Renfe, passa sotto una sequenza di tunnel modernissimi, ma bisogna pagare un piccolo pedaggio aggiuntivo. Noi, completamente ignari della follia omicida del taxista, optiamo per la strada dei tornanti, tanto di fretta, alle 5 del mattino, davvero non ne abbiamo! Che saranno mai 2 curve in più?

Mai lo avessimo fatto... Il nostro caro taxista, hijo de puta perra, probabilmente vedendoci tutti giovanissimi, attacca questa guida ultra sportiva, diciamo pure tranquillamente da formula uno; sui tornanti a centinaia di metri sul livello del mare, tocca i 120Km/h; il taxi sembra una scheggia! Roba che in certe curve, ti sembra di andare a sbattere diritto contro il pendio o di uscire sparato oltre il guard-rail, tanto correva! Noi seduti dietro, specie vicino al finestrino, per 20 minuti di tornanti abbiamo pregato la Madonna, gli Angeli e tutti i Santi del Paradiso, vedendo costantemente la morte in faccia. Ci abbiamo pure preso un caffè, con la Morte!

Quel maledetto poi guidava con Morricone a tutto volume e diceva "Tranquilli! Guido da più di vent'anni: sono mani esperte, queste!" - Sì e strozzatici, con quella manine esperte! Ragazzi, se dovete tornare a Sitges, pagate tutti i pedaggi che volete, ma prendete la strada dei tunnel! Mai più... mai più...

Bene: dopo questo piccolo aneddoto, torniamo alla Playa de la Muerte. Neanche due minuti di macchina e ci ritroviamo sotto la discoteca Atlantida... Ma è quella dell'altra sera!!! Oh, dov'è la spiaggia? Il taxi si ferma nei pressi di una piccolissima insenatura, che però è semideserta. Dov'è tutta la gente?

Quando dico che Sitges va scoperta, intendo proprio dire che Sitges va scoperta: capiamo il da farsi quando altri loschi figuri ci raggiungono e proseguono oltre, per una stradina sterrata, che si inerpica sulla collina intorno all'Atlantida. Seguiamo fiduciosi; e dopo qualche centinaio di metri di sterpaglie, sabbia e sassolini; di salite e discese col rischio di rovinare a terra; costeggiando gli strapiombi sul mare da un lato, ed i binari della Renfe Rodalies dall'altro... ecco che si apre davanti a noi l'orizzonte meraviglio di Sitges vista dall'altura. Uno spettacolo che è la pace dei sensi... Che posti, che luoghi! Mai mi era capitato di passeggiare in un'ambientazione così originare e selvaggia, tra strapiombo e binari della ferrovia...

Ora capiamo dov'è, la mitologica Playa de la Muerte: per un sentierino scosceso, si scende a mare, in un'arena dalla sabbia molto grossa, quasi ghiaino... Un paradiso terrestre, col mare limpido come non mai e quasi manca lo spazio per tutti...

Dopo un veloce bagnetto nell'aqua tiepida, mangiamo uno spuntino al baretto che domina il pendio: un posto molto alla mano, dove una anziana quanto arzilla signora serve i clienti (tutti rigorosamente gay e spendaccioni) che si rivolgono a lei affamati ed assetati. Noi ordiniamo un bell'hamburger che è praticamente 100 volte il Big-Mac; una roba da Guiness dei Primati: 10 piani di pane, carne, verdure, insalata, salsine e pancetta... MIO DIO!!! Anche questa foto entrerà in camera sotto forma di mega-poster!!!

La sera, torniamo nel primo ristorante che abbiamo provato al nostro arrivo: un ricco antipasto di terra ed un grandioso primo di pasta fresca artigianale è proprio quello che ci serve per rimetterci in riga! Ma... all'uscita, il padrone del locale, che evidentemente ci ha preso in simpatia (aveva offerto il suo corpo come dessert per tutti e quattro), ci offre una squisita selezione di limoncello (diceva lui...): più che limoncello, però, quello sembrava alcool raffinato al 90%... Quasi evaporava se non ti muovevi a berlo! E giù, via il primo bicchierino, tanto per inaugurare la serata!!!

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Derecha de l'Eixample y Barceloneta



Jueves - El Quinto Día.

E' giunto il momento di dedicarci, almeno per una giornata, al grande genio di Gaudì. La mattina, dopo una abbondante (quanto rara) colazione in albergo (siamo riusciti a scendere dal letto prima che chiudesse il buffet! miracolo!!!), si sale sul nostro caro trenino Miramare et voilà: benvenuti a Barcelona Passeig de Gracia, la seconda strazione della Renfe più affollata della città.

Qui bisogna aprire una piccola parentesi sugli Italiani a Barcelona. Sul treno, incontriamo un mezzo cannato, con gli occhi da tossicodipendente assiduo, che scopriremo poi essere di origini marchigiane. Si finge uomo raffinato e di cultura, a metà strada tra un artista ed una shampista: appena ci sente parlare italiano, attacca a raccontarci della sua vita e delle sue esperienze a Barcelona. Il tipo è davvero strano, ma tutto sommato tranquillo. Ci conferma l'esistenza di una enorme comunità di sfollati italiani, venuti a Barcelona in cerca del Paradiso in Terra per la comunità GLBTQ e ci dà delle preziose dritte sui posti da vedere e sui trattamenti speciali che ladri e criminali riservano ai turisti, come in tutte le grandi città superaffollate.

Essere italiani a Barcelona è un po' come essere degli dei: persino la barista della stazione, durante una delle nostre tante colazioni consumate a mezzogiorno, ci adora e ci lusinga. Oh, Italiano! Voi siete mio amor!. E poi attacca a parlarci di quando quella volta è andata a Napoli, Nápoles, una ciudad fantástica, e ci confessa che verrebbe di corsa a vivere in Italia. Bah... proprio vero che chi ha il pane non ha i denti! E non riusciva proprio a spiegarsi perchè tutti gli italiani con cui parlava a Barcelona le confessassero che avrebbero messo la firma su una nuova vita a Barcelona... Non ci si accontenta proprio mai...

Bando alle ciance, ora. Questa volta si batte la zona alla derecha de l'Eixample, tra la megalitica Avinguda Diagonál, la Passeig de Gracia e la Placa de la Sagrata Familia. I palazzi dalle facciate visionarie di Gaudì fanno capolino, uno dopo l'altro, tra la rigogliosa vegetazione ed i caratteristici lampioni dell'illuminazione pubblica sulla Passeig. Non resistiamo ad una piccola sosta nello sfarzoso negozio D&G e ad un rapido quanto gustoso pranzetto al volo nella tipica catena di paninoteche della spagna, dove i visitatori accaniti come noi posso gustare per pochi euro meravigliosi paninozzi, da smangiucchiare mentre si ammirano le attrazioni della città!

Svoltiamo nell'Avinguda Diagonál e siamo già in rotta di collisione con la Sagrata Familia: le sue guglie dominano la città e cominciamo a vederle far capolino tra le cime dei palazzi tutt'attorno. Estremamente affaniscinante la chiesa del progetto originale, quanto stridente il contrasto con la parte più moderna, fedele sì al disegno mentale di Gaudì, ma certamente destinata a rimanere pura imitazione. L'assenza della mano dell'artista si nota evidente.

Ma altrettanto affascinante è di certo il gruppetto di ragazzini che sostano, da bravi turisti, nel piazzale davanti alla chiesa: davvero una concentrazione incredibile di toretti, di tutti i paesi del mondo, tra cui spicca di certo un giovannotto biondissimo, la cui foto probabilmente finirà a breve come mega-poster nella mia camerina... per concialiarmi il sonno...

Ma sù, forza! Qui si batte la fiacca! E' tardissimo e dobbiamo ancora visitare tonnellate di monumenti! Si corre verso la Placa de Toros Monumentál, questo enorme circo dalle decorazioni un po' kich, che dev'essere stato teatro di inaudite violenze; la Torre Agbar, che senz'ombra di dubbio merita d'esser vista di notte, coi suoi caratteristici giochi di luci e colori. Ed ecco che finalmente scivoliamo verso la Metro e si sbarca alla Barceloneta, la mitica spiaggia del golfo di Barcelona. La Villa Olimpica, col suo pesciolotto di acciaio inox che svetta sul fondo del lungomare; il centro di ricerca biomedica; il Parc de la Ciutadella col suo verde sconfinato... Mio dio! E' una girandola di posti e meraviglie da scoprire! Per non parlare del Chiringuito, altro simbolo principe della ciudad: il caratteristico palazzetto di scatoline sovrapposte e sconnesse, che si affaccia sulla spiaggetta della Barceloneta...

Ormai è tardissimo e dobbiamo prendere la Metro per il ritorno. A Passeig de Gracia, però, visto che ce la siamo presa un po' comoda, oggi... beh... perdiamo il tremo Miramare per Sitges. Nooooooooo!!! Il prossimo arriva alle 20.40!!! Oddio... i miei piedini non resisteranno mai... E come se non bastasse, dopo aver fatto milioni di kilometri in giro sotto il sole per Barcelona, adesso ci tocca anche lo sconfinato, lunghissimo, interminabile corridoio sotterraneo che ci porta dalla stazione della Metro alla Renfe di Passeig de Gracia: kilometri e kilometri sotto terra, con un filino di aria condizionata che ti dà il colpo di grazia... Quasi si cammina di più sotto che sopra!!!

E poi dico, cavolo... Ma che bisogno c'è di mettere pure le stazioni del treno sottoterra! Non bastava la linea metropolitana? Quei tunnel lunghissimi, e senza mai vedere il sole, neppure mentre aspetti il prossimo treno... Da spararsi!

Comunque, la stazione è gremita di gente. C'è persino un gruppetto di turisti tedeschi che arrancano qualche frasetta in mezzo globbish per farsi spiegare come si legga la tabella degli orari della Renfe! Dovevano andare a Salou... Che razza di città sperduta è Salou??? Però il tipo con cui parlo è davvero un figone da paura!!! Gira voce che i tedeschi abbiamo un sapore particolare... Non è che forse è il caso che vi ci accompagno, a Salou, eh???

Ci fiondiamo sul trenino per Sitges. La nottata scivola via tra un'abbondante cena (finalmente! mangerei anche un toro intero!) e due salti al Mediterraneo, un graziosissimo locale di prima fascia, dove l'intreccio dei corpi e dei pettorali palestrati... ahhh, non fatemi ricordare, vi prego!!! Barcelona, voglio tornareee!!!

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Caminada y Playa de los Nudistas



Miércoles - El Cuarto Día.

La stanchezza del sonno ormai perduto comincia a farsi sentire, a metà settimana. Ma visto che si vive una volta sola, facciamo anche 31... Il mercoledì mattina mi sveglio di buon'ora (perchè, sono mai andato veramente a dormire???) e comincio un giretto turistico a piedi, per il centro di Sitges. Qualche casetta stile liberty, un ristorantino italiano dal nome molto particolare: La Mafia; mi dirigo verso il Santuario, a pochi passi dalla Passeig Maritim, nei pressi di una deliziosa botteguccia di ceramiche decorate...

Decidiamo di utilizzare il pomeriggio per esplorare le innumerevoli spiaggette intorno alla promenade principale. Al di là della Iglesia di Sitges, si estende una piccolissima insenatura con una spiaggetta nudista :P Eheheh, perchè no? Chi va in una spiaggia nudista, mediamente, è una garanzia vivente, in termini di diametro e lunghezza... chissà perchè! :P Anche qui, ovviamente, gay - etero - famiglie, un gran miscuglio nel rispetto di tutti. La spiaggetta è dominata da un residence, tutto bianco con finestre e porte azzurre e blue, che evoca molto i panorami della Grecia!

Per sottrarci qualche minuto alla forza del sole (ché ormai siamo completamente abbrustoliti, neri come il carbone), proviamo il ristorantino di pesce che domina la piccola baia. Qui è un tripudio di visi e corpi di tutto rispetto! I due camerieri, tanto per cominciare, hanno quel fascino tutto spagnolo da toreros...: quello che ci serve, in particolare, è poco più di un bimbo, dal visino pulito e fisichino davvero niente male.

Nel tavolo dietro di noi, una coppia di fratelli dai riccioli d'oro e occhietti azzurri, nei quali potresti perderti per sempre... Ahhh... Ma la fragolina sulla torta è decisamente la tavolata in festa che ci sta di fronte: papà, mamma, figlie, nipotini e nonna... e fin qui tutto ok. All'improvviso, l'ultima sedia libera, proprio davanti a me, a due passi dal nostro tavolo, viene occupata da un ragazzotto sui 20 anni, torso nudo, capelli castano scuri, un po' ribelli; barbetta curata che contorna il viso, ancora un po' brufoloso; pizzetto. Quando si accorge che lo sto guardando (per non dire che lo sto spogliando con gli occhi), sembra ricambiare lo sguardo.

Durante tutto il pranzo, lancia occhiate curiose... e pensare che a fianco a lui ci sono i genitori: quasi mi sento in imbarazzo per lui, per l'insistenza di quegli sguardi. Piccola stellina... Non ricordo cosa abbiamo mangiato, ma di sicuro è stato un gran pranzo!!!

Dopo mangiato, per smaltire un po' la pesantezza, mi spingo fino al porticciolo oltre il molo (e, tra l'altro, becco una coppietta di ragazzi, gay senza ombra di dubbio... uno più bbbono dell'altro... Ragaaazziiiiii, visiamo il porto insieme???). Che bello il mare, gente! E poi tutte le barchette parcheggiate lungo i moli...

Nel tardo pomeriggio, ormai completamente carbonizzati, torniamo in albergo, scovando finalmente la statuetta de Santiago Rusiñol, poeta vanto di Sitges, che domina lo strapiombo sul mare. Piccolo giretto per il mercatino intorno al Palau Mauricel e poi diritti in albergo, per prepararci per la sera.

Man mano che si cammina per il centro, tornando a casa, si scoprono altre meraviglie: il Cannone della Iglesia, per difendere il vecchio bastione medievale; la proliferazione di locali, gay bars, disco pubs, discoteche, saune... Il nostro albergo è praticamente il centro graitazionale della vita gay: i locali spuntano fuori quasi per caso. Anche perchè, visti da fuori, sembrano poco più che delle bottegucce e di notte non si sente volare una mosca. Ma se poi entri dentro, trovi un universo di corpi, di schiuma, di cubi...

L'insonorizzazione è talmente curata, che le disco più frequentate sono anche quelle che si trovano in pieno centro storico: coibentazione e doppi, spesso persino tripli, ingressi smorzano qualunque suono e non lasciano neppure immaginare il caos che, in realtà, si nasconde al loro interno!

Di Sitges abbiamo visitato fino all'ultimo centrimetro quadrato, compreso il fashionissimo lesbo bar, di fronte all'XXL (ironia della sorte... lesbiche e big-sized, le une di fronte agli altri, sui due lati opposti della strada... ehehe).

La sera (o sarebbe meglio dire la notte, visto che ormai, tra preparativi, docce e trucchi, siamo usciti dall'hotel alle 11!) vaghiamo in cerca di un posto dove smangiucchiare qualcosa. Però, forse, questa sera abbiamo esagerato con l'orario tardo e tutti i ristorantini o sono stracolmi o stanno per chiudere la cucina... Accidenti! Ci infiliamo a Los Vikingos, un locale immenso, con un cameriere palestrato, capelli lunghi e codino, con la voce roca da mafioso siciliano. Davvero affascinante...

Los Vikingos è un ristorante tra i più gettonati di Sitges. E' la volta buona di assaggiare una sangria, fatta come dio comanda, e di buttarci sulla mitica paella: questa, come la cena al Kivic, entreranno di diritto negli annali delle cene più straordinarie di tutti i tempi! Fosse solo per il dessert finale, che era simile ad un grattacielo di gelato :P!

Domani si prepara la seconda gita a Barcelona: questa volta ci tocca la derecha de l'Eixample y la Sagrada Familia: quindi, belli in forma, mi raccomando!

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Noche a L'Atlantida



Martes - El Tercer Día.

Se passate da Sitges, non potete non trascorrere la prima serata (dalle 24 alle 2-3) nella strada più chic (e più affollata di tutte le razze umane) della cittadina: Carrer Primero de Mayo. C'è da rimanere a bocca aperta! A partire dalla gelateria italiana all'angolo, fino a Los Vikingos, di cui avremo molto da dire più tardi, c'è pieno zeppo di gente, durante tutta la notte. Verso il mare, cominciano poi i disco-pubs, con tanto di spettacoli di Drag Queens.

Fate una visita anche a Las Vegas, perchè la musica merita davvero... :-)) Date una sveglia al barista, però, xchè ha scelto davvero il lavoro sbagliato: sarà figo quanto ti pare, ma quando chiedo un Martini e Vodka con una scorzettina di limone, mi versa il Martini in un bicchiere e la Vodka in un altro... Bah...

Visitiamo il Calle Mayor, una stradina deliziosa al cuore di Sitges, animata da una varietà sconfinata di negozietti, botteghe e bars. Si arriva in fine alla Placa de l'Ajuntament de Sitges, il comune. Di notte queste stradine assumono un aspetto molto suggestivo ed intimo... il posto ideale per una passeggiatina romantica... Ahhhhhhh ;-)

Intuiamo che la fiesta de esta noche sarà all'Atlantida: Gay Disco Beach a pochi kilometri dal centro di Sitges. Il pullman gratuito per la festa è davanti all'Hotel Calipolis. Ci presentiamo all'appuntamento, attendendo il nostro turno: i pullman si riempiono ad una velocità impressionante!

Ci addentriamo nelle colline vicine Sitges; ed ecco che all'improvviso spuntiamo a pochi metri dal mare, su una spiaggetta sassosa. Il mare è calmo e soffia un leggero vento di scirocco. L'Atlantida è una discoteca immensa, tutta bianca, arenata sulla spiaggia. Alle 4, la disco è ormai gremita di gente e comincia lo spettacolo del gruppo di ballerini sulla terrazza... Un roba mai vista, con effetti di luce pazzeschi e vapore e nebbia organizzati a creare scenografie davvero molto suggestive!

Esploriamo la disco in lungo e in largo: 4 punti bar, due piani, terrazza affacciata sul mare... E maxischermi e divanetti e privée... e poi qui c'è la scaletta per scendere col proprio moroso sulla spiaggia di sassolini ad ascoltare il brusio del mare!!! Absolutely Fabulous!!!. Fate solo attenzione ai cocktails: gira parecchia droga, come in tutte le disco.

Alle 6 del mattino, aspettiamo il nostro bravo taxi che ci scarrozzi al punto di partenza. Foto di gruppo davanti alla disco; conosciamo un gruppetto di ragazzi italiani di Milano, che ci faranno compagnia per tutto il soggiorno. Simpaticissimi ed uno più figo dell'altro!!! :P E fu così che le nostre membra stanche tornarono in albergo... Se capitate a El Cid con la vostra camera, date un colpetto al receptionist, che è davvero tanta roba!!! Le 6.30: mi sa che domani mattina la colazione salta...

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Viaje a Barcelona y Fiestas in GayXample



Lunes - El segundo día.

Il sole spagnolo ci sorride dal nostro balconcino e alle 10 puntuali siamo fuori dal letto, pronti para ir al desayuno. Un bel cornetto, succo d'arancia e latte intero con cereali. (Parentesi: il latte spagnolo è molto, molto ma molto pesante... :~) Ci fiondiamo in spiaggia, sicuri di trovare qualcosa come La Playa de los Maricónes o uno stabilimento dedicato a noi... o anche solo una bandierina arcobaleno, un cartello, qualcosa che dica: vosotros estás aquí, por favor.

Niente. Neanche un adesivo coi nostri colori. Ecco qui, c'è due chicos che sembrerebbero del Partito... no, non può essere: lì a fianco c'è una famiglia col bimbo. Forse quest'altra è la spiaggia gay: c'è pieno di ragazzi... no, neppure qui: due nonnine e un'altra famiglia.

Eppure le coppiette gay-style sono dappertutto; cominciamo a guardarci intorno con maggiore attenzione. I tipici segni distintivi ci aiutano: D&G, cK, l'infradito Versace non mente mai... Passeggiamo ancora un po' per il lungomare: gay - etero - famiglia - gay - gay - neosposini gay in Luna di Miele con tanto di anello d'oro al ditino - etero - gay - etero - etero - famiglia - nonnina... Ma cos'è questo bordello???

Perchè non dividono i gay e li raccolgono tutti da una parte??? Da quando etero e bambini si mescolano a los maricónes??? E' come quando si mischiano due branchi di pecore impazzite: poi separare le une dalle altre è impossibile. Questa è la prima sorpresa della settimana e devo dire che, nel mio provincialismo tutto italiano, davvero non c'ero preparato. Potreste descrivere in modo più convincente l'idea di integrazione?

Prendiamo posto su una spiaggia qualunque (tanto sono tutte gay - o sono tutte etero: a seconda di come vi pare...). Gelatino de el medio día, passeggiata sul viale del mare: ci sono distributori di acqua e bibite fresche dappertutto. Arriviamo fino all'Hotel Terramar, una colata di cemento sulla costa di Sitges, impressionante perchè al sole del mezzogiorno luccica come un gioiellino. Passiamo davanti al Centro Studi del Mare dell'Università di Barcelona; ville milionarie su tutta la costa...

Facciamo un pranzo veloce in un ristorante sulla spiaggia, al Pic-Nic: andateci, se vi trovate - il cameriere, Sergio, sui 18 anni, vale davvero il costo del pranzo, già peraltro molto alla mano. Andrebbe acchiappato già solo per quel codino di capelli su un lato... :-))

Nel primo pomeriggio, si fa un salto al centro di Barcelona: un quarto d'ora di trenino Miramare ed eccoci alla Estación de Barcelona Sans. Si cambia mezzo di trasporto e facciamo il primo viaggetto in Metro, fino alla fermata di Dressanes: ci prepariamo per visitare Las Ramblas mitiche!!!

Passiamo per il Colon Cristobal, il pilone enorme su cui si erge la statua di Cristoforo Colombo, che punta verso l'Occidente. Segue l'iMax, il mega cinema con schermo 3D sul porto; e poi il Maremagnum e il ponte-levatoio, che proprio in quel momento ci tiene bloccati sull'isolotto artificiale, per consentire il passaggio di un magico veliero. Il ponte più che levatoio è rotatorio, nel senso che ruota di 120 gradi in piano, anzicchè alzarsi in verticale, per permettere alle navi di uscire dal porto. Straordinario... Vediamo da lontano la stazione funicolare di Montjuic, sebbene il tempo lavori contro di noi e preferiamo il giro più rapido e più tradizionale, all'italiana, insomma...

E quindi las Ramblas, stracolme di artisti di strada e di spettatori, dai ballerini di Flamenco ai mimi ed alle statue umane... Il Museo delle Cere, il Liceu, il Mercato della Boqueria.. Mio dio!!! Mi fa male il dito a scattare foto!!! Ma quante cose c'è da vedere??? Placa de Catalunya, Placa de España, Placa de la Universidad... Qui incontriamo una banda di cubanos che ci insegue per strappare una foto con Lukino! Loro questa sera andranno al Metro Disco: chissà, magari ci facciamo un salto... :P

Sul tardi, ci dirigiamo nel fantomatico e mitologico GayXample, il quartiere gay della Barcelona moderna. Passiamo davanti al Metro Disco e con la scusa di farci consigliare qualche bel ristorantino, abbordiamo il PR palestrato che a metà tra inglese e spagnolo ci suggerisce un locale chiccosissimo: il Kivic. Si tratta di un localino dall'aspetto sfarzoso, quasi di lusso: ma i prezzi sono abbordabili. C'è due camerieri niente male: un mulatto, se siete amanti dell'inter-racial; ed un bianco leggermente palestratello, quanto basta... Molto simpatico anche :P

Ci sediamo. Menu in tutte le lingue europee (fortuna :P... scusate l'ignoranza :P). Cominciamo con un assaggio del vino che diventerà presto il simbolo di questa settimana da sogno: El Sangre de Toro. Un vino denso, corposo e pastoso... Fortissimo, ovviamente... Eheheheh. Mi sa che stasera non si torna a Sitges!

Ordiniamo piatti meravigliosi, già solo a guardarli: c'è persino la tagliata con patate al forno e verdure al vapore, una vera raffinatezza. Cappuccino che per quanto è enorme sembra quasi una cioccolata calda... e poi via: il GayXample ci aspetta! Questa volta non ci facciamo fregare: fingendo che ci sia il fuso orario di qualche ora, abbiamo cenato alle 10 e ora, a mezzanotte, i locali per lo meno sono aperti e cominciano timidamente e lentamente a riempirsi.

Nel frattempo, io sfoggio il mio vocabolario e la mia pronuncia da Oxford per flirtare con il cameriere del Kivic, che ci dà delle dritte sui locali del quartiere e le feste della serata. Partiamo da Z:eltas, il punto di ritrovo della comunità GLBTQ di Barcelona. Qui già si fanno incontri molto interessanti: prima bevuta; e poi si comincia con il vagabondaggio. Tutti i locali hanno ingresso gratuito e dalle 24 alle 2-3 di notte si fa apertura, spettacoli di Drag Queen, aperitivi e musica dal vivo, in attesa di trasferirsi nelle Disco della seconda fascia oraria, quella dalle 3 alle 6 del mattino.

E via con Z:eltas, Dietrich, Atame... Tutto il quartiere è un vagabondare di gente che si sposta da una parte all'altra. Da non perdere assolutamente un salto all'attico dell'Hotel Axel, l'hotel più gay-fashion-glamour della città. Ingresso gratuito, aperitivo e piscina riscaldata sotto le stelle. I love Barcelona!!!

La nostra bulimia di locali non ha fine: raccattiamo un quintale di free-pass e riuzioni per gli ingressi nelle Disco della seconda fascia. Prima salto all'Arena e poi ci stabilizziamo al Queer as Folks, dove il nome è già tutto un programma e la musica è un po' meno dura... Per non parlare del PR che è tanto cool-fashion: camicina fuxia, gilet nero e pantaloni ce gli fasciano il culetto!!!

Notiamo che l'età media qui è leggermente al di sotto della media e che la maggior parte de los maricónes che girano sono palestratelli e tutti tatuati. Questo sarà un filo conduttore di tutta la vacanza: chissà, forse va di moda, in Spagna... Boh. Ah, un'ultima cosa: fate attenzione all'aria condizionata, perchè vi stronca la salute.

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Vuelo a Sitges



Domingo - El primer día.

Eccoci belli lindi e pimpanti all'Aeroporto Internazionale di Pisa. Giorno inoltrato, ci sono 27 gradi, oggi. Facciamo una piacevole siesta sul praticello, insieme ai piccioni in marmo colorato del Galileo Galilei. Il check-in è molto rapido, anche se oggi sembra che tutti debbano andare a Barcelona... copioni!

I ragazzi non hanno mai volato, quindi più passa il tempo e ci si avvicina all'ora dell'imbarco, più aumenta l'emozione... che presto si trasforma in panico puro! AAAAAAHHH!!! Grazie soprattutto ai miei rassicuranti racconti sul voli precedenti... Eheheh, sarò bastardo???

L'aereo è piccolino, tutto blue, come il mare che attraverseremo per gran parte del viaggio. Gironzoliamo per un po' nell'aeroporto, sulla terrazza a guardare gli altri aerei decollare... Ma ragazzi! E' tardi! E' il nostro turno... ci avviamo all'imbarco. Ai controlli di sicurezza hanno messo un figone sui 28 anni, in divisa, bbbono da farti passare la voglia di partire... Ovviamente, lascio la cintura su, in modo da far suonare il metal-detector... Come sono diabolico!!! Ahahahah... Il manzo in divisa mi lascia passare, non prima di avermi perquisito attentamente con le sue manine d'oro... Ahhh, ma che ci andiamo a fare in Spagna, ragà?... Rimaniamo qui per un po', no???

Prendiamo posto. Cinture allacciate e... Si parte!!! Il decollo è traumatico, manca poco che i miei amici rimangono stecchiti sui seggiolini ;-) Non dovrò mica proseguire da solo??? Su, su: forza e coraggio! Sotto di noi è solo mare e mare e mare a perdita d'occhio. Tirrenia, le Cinque Terre... poi i Pirenei e si entra in territorio nemico: da questo momento, bien venidos en el país de la libertad!.

Quasi ad indicarci el nuestro destino, l'aereo plana sulle playas de Sitges e poi ritorna a nord verso l'aeroporto di Barcelona. Sulla città c'è una piccola nuvoletta di Fantozzi, ma poco importa. Voliamo coi bagagli attraverso lo sterminato aeroporto e sul ponte, per raggiungere la estación de la Renfe Rodalies.

Anche se fino a qualche anno fa la Spagna era un paese più povero addirittura dell'Italia, di certo non c'è da lamentarsi dei trasporti ferroviari :-) L'unica pecca, è l'aria condizionata a palla (e quando dico a palla, intendo proprio a palla), che per poco non ci gela il sangue nelle vene. Capiremo di lì a poco che tutti i locali pubblici (dove è ancora permesso fumare) hanno risolto il problema con un poderoso investimento in condizionatori e depuratori d'aria. Bah...

Poche fermate, e si arriva alla stazioncina sotterranea de El Prat del Llobregat (doppia 'l' si legge 'gl'...), dove ci aspetta la coincidenza con il trenino Miramare, verso Sitges. In stazione incontriamo un bel chico latino, pelle liscia e chiara, vestito di bianco col cravattino giallo... Hmmm, cominciamo proprio bene! Per quanto è strapazzato, si direbbe che sia appena tornato da una festa (forse, ha fatto notte in bianco, poi colazione e ora è qui che minimo sta andando a lavorare, visti i ritmi cui sono abituati questi spagnoli!) L'unica pecca è che non sa fare il nodo alla cravatta: quella cravatta sembra supplicare in ginocchio un destino migliore... Vabbè, nessuno è perfetto!

El Prat - Gavà - Garraf - Castedefels y... Proxima Parada (o, come dicono 'sti cazz***oni de los catalanos, Propera Parada): Estación de Sitges. Tutti i treni, anche i più sfatti, hanno l'annunciatore vocale in lengua española y catalana: viva il patriottismo!!! E c'è pure 'indicatore elettronico della linea e delle varie paradas. Fortuna che erano + poveri di noi, 'sti spagnoli!!!

L'albergo è a due passi dalla stazione e scopriremo presto essere uno degli alberghi più grondanti di ormoni omosessuali della tranquilla cittadina. Vista piscina, balconcino, un timido ventilatore sul soffitto ci lascia intuire che soffriremo il caldo, nelle poche ore di sonno che ci aspettano.

Bando alle ciance, il tempo è poco e la vita breve: ci mettiamo a passeggio per Calle San Josè, tra negozietti di mare e Caixas che prolificano ovunque, simbolo evidente dello stato sociale dei visitatori-tipo della cittadina spagnola. Facciamo un giretto veloce per il Cap de la Villa e ci spostiamo poi sulla straordinaria Passeig Maritim, salendo infine sulla cima della Iglesia de Sitges, dalla quale si può godere la vista di buona parte del golfo. Nell'ultima luz de la tarde, siamo circondati da artisti di strada, statue in memoria di poeti e chiesette di paese. Visita mordi-e-fuggi al Palau Mauricel e ci perdiamo nei viottoli del mercatino sul mare.

La prima sera siamo spaesati: dopo cena, facciamo un giro per trovare un po' di gente, un po' di movimento, ma... Alle 11 di sera non c'è anima viva in giro per strada. I pub vuoti, musica spenta. Convinti di essere usciti troppo tardi o di esserci persi la festa della settimana (magari, la domenica si spostano tutti a Barcellona???), facciamo una tranquilla vaschetta sulla Passeig Maritim e, ormai a pezzettini, stanchi ci ritiriamo nelle nostre gaie suites, in attesa delle meraviglie che ci riserverà il primo giorno di vacanza.

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Una Inmersión en la Mágica España



Ciao belli!!! Da qualche giorno vado in giro per Pisa con uno strano sorriso sulla faccia... Mi sento stanco morto, tipo appena strizzato come uno straccetto, centrifugato a 90 gradi e poi passato nel tritacarne. Ma cammino ad un metro da terra. Mi sto gustando un temporaneo equilibrio con l'Universo Mondo.

Prendi quattro amici di sempre. Prendi qualche soldino messo da parte. Prendi un volo Iberia. Tempo un'oretta, e sei immerso in un altro universo: passati i Pirenei, ti si spalanca davanti agli occhi, finalmente, il Paese della Cuccagna, la Terra Promessa. Quella che ormai da tempo viene additata dagli omosessuali come il non plus ultra, per stile di vita, mentalità e diritti civili; quella che ormai da tempo, e per le stesse ragioni, è additata da altri come la Sodoma del XXI secolo, lì da dove il Diluvio Universale, semmai verrà, certamente avrà inizio.

La Spagna di Zapatero. Quando la nomini, all'omosessuale-italiano-medio cool-fashion-glamour brillano gli occhietti (al Papa invece viene un leggero malore...). A partire da questo post, vi parlerò per un po' della nostra straordinaria avventura a Sitges, capitale del divertimento gay della Catalunya.

Sarà forse il solito racconto apologetico e sdolcinato, ispirato un po' dalla malinconia, un po' dallo stupore-della-prima-volta. Ma fa niente. Come in tutti i paesi, in tutte le realtà complesse, certo, non possono non esserci contraddizioni e lati oscuri. Ma ciò che abbiamo visto e l'atmosfera che abbiamo respirato meritano forse di chiudere un occhio, e concentrarsi su quel agujero y abismo che ci separa, nonostante tutto, da paesi come la Spagna.

La settimana magica è finita. Abbiamo mangiato paella y tapas fino a non poterne più. Abbiamo bevuto litri di El Sangre de Toro. Abbiamo camminato per kilometri e kilometri, fino a non sentire più i piedini doloranti. Abbiamo ballato fino all'alba, fino a giorno. Ci siamo tuffati en el Mar de Sitges tenendoci stretti per mano. Abbiamo osservato il mondo attorno a noi e ci siamo guardati dentro. E forse qualcosa lo abbiamo imparato.

In verità, la parte importante del viaje comincia solo ora. Ora che sappiamo; ora che ci siamo stupiti come bambini inesperti che guardano la loro prima alba sulla spiaggia. Ci siamo stupiti. E questo stupore dobbiamo conservarlo con gelosia, portarlo ogni giorno insieme a noi, nella nostra vita, aquí y ahora. Sapere che realtà migliori della nostra esistono, non può spingerci all'esilio. E' questa realtà che siamo chiamati a cambiare. Vayamos a comienzar el viaje.

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Monday, July 16, 2007

Matrimonio Gay: Ok al Congedo



E' successo in Friuli Venezia Giulia. Un dipendente pubblico, un funzionario della regione presso la Sede Europea a Brussel, ha ottenuto (per la verità, a più di un anno di distanza, e non prima di una terrificante odissea, tutt'ora in corso) il congedo matrimoniale. Il Consiglio Regionale si è recentemente pronunciato in proposito, suscitando, come c'era da aspettarsi, un clamore inaudito. Persino un'interrogazione parlamentare di carattere urgente è stata presentata al Capo del Governo, Prodi, ed al Ministro degli Interni, Amato.

Il nostro bravo Giulio si è sposato con un militare di leva belga, in quella terra dove alle coppie gay non vengono riconosciuti dirittuccioli e briciole, ma dove nientemeno che il matrimonio gay è legalizzato, con buon pace di molti. E senza ipocrisie. (Cmq, che bel colpo... un militare... Questo Giulio deve avere proprio buon occhio :P)

Tornato in Italia, fa la richiesta per i meritati giorni di congedo dal lavoro. Apriti cielo! In Italia? Dove i gay non esistono? Che roba è il congedo per nozze gay? Ma siamo diventati matti??

Ed è così che l'arci-omofobo Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, già noto all'opinione pubblica, in passato, per i propri giudizi intransigenti e bacchettoni contro questi quattro froci pervertiti, forse sentendo puzza di sconfitta elettorale per le prossime consultazioni alle porte, ha magicamente abbracciato la decisione del Consiglio e se ne è fatto addirittura promotore.

Ed ecco che si arriva alla firma del primo congedo per nozze gay, in Italia. Bel voltafaccia, non c'è che dire. Tanto poi, si sa. I gay vanno dove c'è qualcuno che finge di leccargli il culo per un po'. Il Presidente salva la poltrona e Giulio e consorte si godono il viaggetto di nozze! Che Tesori! Andate e riproducetevi!!! E vissero tutti felici e contenti... o quasi.

Nel frattempo, mentre loro se la spassano sulle spiagge dei Caraibi, infatti, in Italia succede il finimondo, perché i nostri illustri Protettori dei Valori Tradizionali e della Sacra Famiglia Naturale (pagati dalle mie tasse) si sentono in dovere di giustificare il proprio stipendio, insorgendo contro decisioni di questa sorta.

Alleanza Nazionale presenta un'Interrogazione Parlamentare. Il vice-capogruppo alla Camera definisce il fatto "semplicemente osceno" perché il funzionario in questione "sarebbe uno sposo di pseudo-nozze omosessuali". Si tratta di "un atto giuridicamente illecito e moralmente riprovevole".

Roba da querela. Se non peggio. Si ingiuria la giurisprudenza di un Paese Comunitario, si offende e mortifica la dignità di un libero Cittadino Italiano, si tralascia deliberatamente di ricordare che la decisione del Consiglio Regionale è frutto della semplice applicazione di Norme della Comunità Europea.

Quelle stesse Norme Comunitarie per la mancata e lasca applicazione delle quali l'Italia ha pagato e pagherà ancora per lungo tempo salate multe all'Europa. Ma questi sono dettagli. Per Alleanza Nazionale, qui sono in pericolo i nostri Valori e la nostra stessa Identità Nazional-Popolare, di gente che ce l'ha duro e manda in culo i frikettoni europei!

Ma questa stessa Identità Nazional-Popolare è quella di un popolo del "lancia il sasso, ma nascondi la mano"; sono le stesse persone che "fallo, figliolo; ma sii riservato, non dirlo a nessuno". E' il popolo delle ipocrisie.

Da Alleanza Nazionale si promette guerra: E' giusto che l'Italia sia costretta a riconoscere i diritti sanciti in altri Paesi in merito alle relazioni tra individui? I matrimoni omosessuali, sempre più numerosi, tra Cittadini Italiani e parner comunitari, non possono essere riconosciuti in Italia, perché contrari all'ordine pubblico.

Allora perché Giulio in Italia non potrebbe ri-sposarsi con una donna? L'unione contratta all'estero vale solo quando ci pare?

Sunday, July 8, 2007

Pillole



Oggi vi racconto un piccolo episodio, davvero esilarante, che mi è successo in questi giorni. Lì per lì non ci avevo neppure riflettuto più di tanto, ma a ripensarci a mente lucida, mi sembra davvero da piegarsi dalle risate... Più che altro per la disinvoltura con cui certi botta-e-risposta possano essere pronunciati, quasi istintivamente.

Ebbene, nella calura afosa tipica della Pisa estiva, mi accingevo a far rientro a casa, dopo il consueto pasto del mezzodì, quando, inaspettatamente, mi passava di fianco un esemplare di maskio adulto, che, volendo usare un eufemismo, definir si poteva BBBONO, con 3 B.

Istintivamente, mi volto a contemplare cotanto ben di dio, mentre continuo a pedalare dritto, ma con la testa volta a 150 gradi. Il caso ha voluto che proprio in quel momento passasse una coppia di femmine di razza io-che-credo-di-essere-una-gran-fotomodella.

Neppure le ho sfiorate, con la mia biciclettina, che una delle due si rivolge, con fare minaccioso, al mio indirizzo, e segue il piccolo battibecco che riporto, con grande piacere mio e, non ho alcun dubbio, pure vostro :-)


- Oh, pensa a pedalare guardando avanti, non indietro!
- E tu pensa a scopare un po' di più, che ti fa bene alla pelle!



Fortuna che ero in bici, altrimenti un tacco a spillo piantato in fronte non me lo levava nessuno!!!

Thursday, July 5, 2007

Meno 12



Ciao, bellissimi! Altri 12 giorni e si prende il volo, nel verso senso della parola!!! Eh, sì: voliamo tutti insieme nella caliente Barcellona, per un'estate DA URLO!!!

Abbiamo prenotato un soggiorno extra-lusso, in un residence rigosamente pensato per una clientela gaya, due camere presidenziali vista piscina... Hmmm... Volo Iberia A/R, che è costato più del soggiorno (e meno male che abbiamo prenotato secoli prima!) E così, con pochi spiccioletti, facciamo la vacanza dei pascià: siamo io, Massi, Ale ed il meraviglioso Luk... Preparati, Barcellona, perché ti rivoltiamo come un calzino!!!

In realtà, ci sollazzeremo sulle spiagge bianche e tropicali di una piccolissima, oserei dire microscopica, località a pochi kilometri dal centro di Barcellona: Sitges. Pare sia il luogo cult delle vacanze omosex per i giovani di mezza Europa!!!

Oh-mio-Dio!!! Ci crederò solo quando saremo sbarcati dall'aereo! Con tutto quello che è successo nei mesi passati, sarà un miracolo già solo se riusciremo ad arrivare vivi... Tranquilli, ora vi racconto tutto!

Qualche mese fa, propongo il pacchetto (no, non il mio pacchetto :-)) alla combriccola di amichetti sky-fashion. Dubbi sul money, incertezze, perplessità... Poi il richiamo del sesso selvaggio tra gli infiniti locali della marina di Sitges ha avuto la meglio. Ci decidiamo: dobbiamo prenotare subito, prima prenoti, più risparmi!

Ok. Prendiamo il volo. Ryanair? Costa tipo 30 euro A/R incluse le tasse! WOW!!! Ma il volo Ryanair parte la sera... perderemmo un giorno, accidenti... Optiamo per Iberia,cosa c'è di meglio della compagnia di bandiera del paese destinazione??? (Beh, certo, se la compagnia di bandiera lì funziona come Alitalia qui... Scusate: dov'è la zattera???).

Il lusso, però, si paga: Iberia costa 80 eurini. E mentre ci decidiamo (prendere una decisione in questo gruppo è come spostare un elefante morto con le mani...), passano alcuni giorni ed il volo skizza letteralmente verso l'alto. Ogni ora, sono 5 euro che se vanno...

Oddio!!! Con l'acqua alla gola, raccattiamo tutti i soldini, carichiamo la carta Visa Electron, andiamo sul sito e... Zac! Iberia non accetta Visa Electron!!! Urrà!!! Mi chiedo che cazz***o l'ho fatta a fare, questa maledetta Visa Electron, ché la accettano un giorno sì e l'altro no... E fortuna che è riservata ai pagamenti elettronici! Maledetti!!!

Giro di telefonate, chi ha una Carta di Credito seria da prestare??? Pezzenti!!! Come se non bastasse, le nuovissime leggi anti-truffa prevedono che la Carta di Credito usata per il pagamento dei voli sia esibita al check-in. Cazzo! Non possiamo neanche farcela prestare!!!

Intanto il volo aumenta, ogni volta che si apre quel maledetto sito di Iberia, il prezzo è quello di prima più un aumento random. Sigh :-( L'unica chance, come ci conferma l'Iberia stessa, è usare la PostePay! Cioè: non accettano Carte di Credito prepagate (la mia scintillante Visa Electron), però PostePay funziona??? Ossiùr, dove siamo finiti!

Raccattiamo una PostePay qualunque, versiamo il money (pagando pure le commissioni di 1 euro per ogni operazione: LADRI!!!) e finalmente paghiamo il volo!

Sì, passo numero 1 completato con successo. Adesso, vediamo dove andare a dormire! Abbiamo visto un mucchio di appartamentini in residence gay a Sitges. Con i biglietti in mano, chiamiamo la nostra agenzia di viaggio di fiducia (rigorosamente gestita da gay per una clientela gay che cerca viaggi gay, se non si fosse capito!)... Ed ecco la nuova sorpresina: tutti gli appartamenti a Sitges sono full, grazie!

Cazz***o, ma mancano 10 mesi alla data della partenza, ed è già tutto pieno??? Uffa... l'appartamentino me lo stavo già pregustando, me misero! :-( Optiamo allora per l'albergo, suite presidenziale vista piscina, se proprio non avete di meglio! :-)

Ed eccoci qui, ora in attesa di partire... Dovrò mettere in valigia mezzo mondo, poi il portatile per le foto: dio, farò miliardi di foto! Cominciamo a raccogliere tonnellate di carta e guidi e mappe, su tutto ciò che c'è da visitare e assaggiare a Barcellona...

Non vedo l'ora di essere su quell'aereo! Poi vi dirò se ne è valsa la pena, eheheh!