Zambullirte en el Mar de Sitges en la Noche
Sábado - El Ultimo Día. E siamo così arrivati, stanchi, acciaccati e distrutti, al tristissimo ultimo giorno di vacanza. Quasi sembrerebbe che non siamo andati in vacanza, ma in un campo di lavoro forzato, tale è lo stress ed il sonno accumulati. Ma si sa, ormai le vacanze servono per stancarsi, non per riposarsi!!! La nostalgia comincia a farsi sentire di già, anche se mancano più di 24 ore alla fine di tutto. Se penso che Lunedì si torna a lavoro alle 9.00 del mattino, mi butto dal balconcino della camera, diritto diritto in piscina!!! L'ultima mattinata, allora, optiamo per un bel bagnetto alla Barceloneta, visto che ormai le spiaggette di Sitges le abbiamo battute in lungo ed in largo. Sul nostro solito trenino amico, incontriamo una coppia di ragazzotti troppo fighi! Lui, occhialini da sole tipo Keanu Reeves, culetto sodo e sportivo, shorts e sacchetto da spiaggia in spalla; l'altro, visino pulito, capelli rasati ai lati e lunghi dietro (effetto scimpanzè :-)), leggermente palestrato... Oh dio!!! Si tengono per mano (ma che dolcetti!!!) e noi li inseguiamo invidiosi, dalla stazione della Metro alla passeggiata sulle spiagge, dove poi si perdono nel tumulto delle voci e dei corpi. Il pesciolotto ini acciaio inox ci saluta nuovamente, anche se oggi sembra un po' più triste del solito :-(. Prendino l'ultimo fazzoletto di spiaggia non ancora invasa dai turisti; e per fortuna non possiamo neppure lamentarci, perchè siamo capitati vicino ad un neo papà, con due bicipiti da spettacolo! Mezzo tatuato, tartarughina in bella vista... Ahhh!!! Che belli questi papà così in forma!!! Vedendoci colare la bava dalla bocca, il soggetto si avvicina a noi, chiedendo se spiccichiamo qualche parolina di spagnolo; e senza che gli chiedessimo niente, ci avverte dei rischi di lasciare la nostra roba non sorvegliata, anche se per i pochi minuti di un bagnetto, soprattutto per le macchine fotografiche... I ladruncoli sono sempre all'erta. Ma che gentile! In Italia, una cosa così non sarebbe mai potuta accadere... troppa cortesia gratuita! Dopo il bagnetto, prendiamo un gelato in una delle innumerevoli gelaterie italiane artigianali e ci avvicianiamo alla Passeig de Columb; lungo la strada, abbiamo la fortuna di scovare un piccolo cantiere dove stanno demolendo un palazzo molto originale: su una delle pareti interne, c'è una scritta, a lettere cubitali, che recita "Ya [...] que tememos que morir que sea[...] pues[...] despoes de haber vivido no solos y[...] desesperados[...]". La frase è evidentemente troncata e incompleta, per effetto della demolizione, ma ad occhio e croce deve essere una citazione... Che strano vedere un intero edificio che riporti questa scritta sulla facciata... Il porto si apre davanti ai nostri occhi e dalla Passeig de Columb scivoliamo di nuovo tra gli artisti de Las Ramblas. Al Mercato de la Boqueria, prendiamo la Metro per Gracia dove finalmente saliremo sul treno per Sitges. Le ore che ci separano dalla partenza scorrono via veloci... labitur tempus occulte, è proprio il caso di dire. Siamo arrivati a sera; c'è giusto il tempo di un giretto per negozietti, per raccogliere qualche souvenir che testimoni il nostro passaggio attraverso questo paradiso in terra; e poi di filata sotto la doccia: l'ultima notte è ancora un foglio bianco tutto da scarabbocchiare! L'Ultima Cena è degna del ristorantino chic su Placa de España, che però a quest'ora è sovraffollato: aspettiamo tipo 20 minuti, prima che un gruppetto di 4 uomini, tutti laccatti e infracchettati ci facciano l'occhiolino, nella speranza di ricevere una qualche forma di gratitudine per averci lasciato libero il posto. Poveri illusi... :-) Ci serve un ragazzone sui 28-30 anni, visino simpatico, pizzetto. Molto maschile e con l'occhietto furbetto; ma tutti i camerieri sono molto interessanti: un ragazzetto alle prime armi, un altro 28enne capelli meshati biondo... Hmmm... L'unica pecca è che sono belli ma lenti: entriamo al ristorante alle 10.00, ma non usciremo prima dell'1.30!!! Come in tutti i ristoranti, tra Sitges e Barcelona nulla cambia, a fianco a noi c'è una coppia sposata, moglie e marito, un po' avanti con l'età; più in là, una coppia di uomini gay, un po' attempati. Tutto il ristorante è un mix di generi e forme; la signora sembra leggermente divertita da quest'atmosfera, quasi non ci fosse abituata: forse anche loro sono turisti qui per la prima volta! Si scompiscia dalle risate, a vedere i troiai che facciamo al nostro tavolo, felici di aver riconosciuto, nella lista dei vini, il nostro grande amicone El Sangre de Toro!!! Ma c'è proprio dappertutto!!! Dev'essere un vino tipico o roba del genere... Il cameriere bbbono sembra non capire il nostro entusiasmo, quando stappa la bottiglia e comincia a versare quel divino sangue nei nostri calici... Ahhh, lui non capisce, non conosce tutta la storia! :-) Ordiniamo cannelloni di carne e pizza, tanto per farci del male. Dopo un'ora e mezza di attesa, arrivano cannelloni agli spinaci e pizze irriconoscibili, nel senso che tutte le ordinazioni sono andate a puttane e probabilmente i camerieri hanno sorteggiato quale pizza consegnare a quale tavolo. Degustando la pizza che avrebbe dovuto essere cannibalizzata da qualcun altro, assistiamo ad un meraviglioso quanto interessante cambio di guardia nel tavolo davanti a noi: i 4 ospiti attempati se ne vanno, per lasciare spazio ad un'altra comitiva di 4 ragazzetti sui 20-25 anni. Scopriamo subito che sono italiani, non serve neppure che parlino: uno indossa una giacchetta bianca lucida da checca fashion-glamour che solo un italiano, finocchio e ghettizzatto potrebbe mai anche solo pensare di indossare. Stringiamo subito i rapporti, tanto per fare conoscenza e intrattenerci nelle 2 ore abbondanti di attesa del cameriere (sese...): sono di Milano, Bologna, Como e Catanzaro. Il catanzarese sarebbe il tamarro con la giacchettina di cui sopra; il bolognese è davvero un gran bel pezzo di manzo, fisico da urlo, camicetta bianca ricamata che lucchica tutta... capelli stropicciati e moschino da uomo di mondo! E' di sicuro il più bello della combriccola!!! :P Il comasco è una checca persa che lasciamo perdere; con il milanese passeremo invece il resto della serata, tra chiacchiere, locali e bicchierini di Martini. Che infelice coincidenza: noi domani mattina partiamo e loro sono arrivati da poco! Praticamente ci diamo il cambio, sigh :-(... I suoi amici vorrebbero fare un giro a Barcelona, questa sera: pare ci sia la festa al Salvation, una delle discoteche più grandi della città! Noi mi sa che opteremo per una più tranquilla e riservata serata tra amici, magari sulla spiaggia. Nooooo... ragazzi, l'ultima sera non può mancare il classico dei classici: il tuffo in mare a mezzanotte!!! Beh, ormai mezzanotte è passata da un pezzo, si va per l'alba, ma fa lo stesso. Torniamo al volo in albergo, ci sleghiamo dai vestiti della noche e riusciamo in abiti molto più sobri: costume da bagno ed asciugamano da spiaggia!!! Probabilmente la gente in strada ci prende per matti! Di corsa, andiamo in spiaggia, buttiamo via teli e scarpe e macchine fotografiche e... ed ecco che a fianco a noi ci sono proprio il milanese e la sua combriccola di amici! Non hanno trovato mezzi per andare a Barcelona (che geni, non lo sanno che l'ultimo treno è alle 11???) e hanno dovuto cambiare programmi. Il milanese si avvicina a noi, stupito: "No, non lo fate, ragazzi! Non vorrete sul serio? Avete mangiato da poco...". Sì, mammina, ma un tuffo al volo, dai! Tanto l'aria è caldissima ed il mare sembra un brodo sotto la luna piena... Ci stringiamo per mano e 3, 2, 1... ci buttiamo in acqua tutti insieme! Ahhh, che momenti indimenticabili, ragazzi! Sono quelle cose molto da gita del liceo, che ti restano nel cuore... ;-) Il milanese (che l'altro si chiama Luca! che coincidenza... ma non sarà che tutti i frocetti più carini si chiamano Luca??? Hmmm...) ci osserva con gli occhi illuminati, quasi stesse guardando degli angeli scesi dal cielo... Ed in effetti, in questo momento, abbiamo raggiunto un tale livello di appagamento per le esperienze fatte, di felicità per tutte le sorprese che questa avventura in Spagna ci ha riservato... che sembriamo camminare tre metri sopra il cielo... Ci asciacquiamo rapidamente sotto le docce (ormai, sono le 2.30: è ora di andare a ballare!) e ritorniamo in albergo. Questo giochetto mi è costato praticamente il disfacimento di tutta la valigia, visto che ormai i costumi erano già belli lavati e asciugati e riposti sul ***fondo*** della valigia, pronti per la partenza... Ma chi se ne frega!!! Lascio mezzo guardaroba sul balcone ad asciugare; mi rivesto con i vestiti della noche, quelli seri da fighettino cool-fashion-glamour, come ormai sapete... E si torna fuori: ora inizia la serata! Si passa dal Trailer, dove l'ingresso però costa 15 euro! Visto che abbiamo fatto 30, adesso facciamo anche 31: Luca, il nostro nuovo acquisto milanese, ha già il timbro sul braccio. Allora, come si faceva da bambini all'asilo coi trasferelli, ci timbriamo a vicenda premendo il timbro di Luca sulle nostre braccia! Diabolici, cosa non si fa per fottere 15 euro!!! Entriamo tranquilli, col nostro bravo timbro falso sul polso: all'ingresso non fanno una grinza! E bravo Luca, una mente criminale!!! Intanto, però, con la scusa di trasferirmi il timbro, Luca il milanese mi accarezza il braccio e preme il suo polso sul mio... ed il tocco della sua pelle liscia e abbronzata, calda... la pressione forte e decisa così a lungo, per permettere al timbro di imprimersi sulla mia, di pelle... beh... che dire: un momento molto particolare, senza dubbio, ed inaspettatamente intimo! Entriamo al Trailer, un locale molto grande, con vari punti bar e frutta fresca distribuita gratis, per rinfrescare i corpi affannati dalla musica... Intorno al circo centrale, c'è una marea di palestrati, qualche orsacchiotto, anche... Ma perchè in Spagna permettono ancora di fumare nei locali? Questa è davvero una cosa brutta! :-(( C'è quella tipica foschia, quella nebbiolina di fumo sospesa a mezz'aria, che alle 4 del mattino diventa davvero tanto densa quanto irrespirabile! La serata si conclude, o meglio sarebbe dire che scivola direttamente nella mattinata successiva, visto che tocchiamo il letto giusto per un'oretta! Poi bisogna togliere lo show-bancarella dal balconcino, chiudere la valigia, lavarsi, fare colazione, chiamare il taxi... Ovviamente, salutare quel signorotto tanto chic della reception dell'hotel El Cid, ringraziandolo per la cortesia e la simpatia che ci hanno accompagnato in questa settimana... Il taxi si fionda all'Aeroporto di Barcellona. Lungo la strada, osserviamo malinconici i cartelli stradali che riportano i nomi delle cittadine ormai note: Casteldefels, Garraf, Gavà... Nell'auto è silenzio: ognuno è sommerso dalla stanchezza, dal sonno ormai volato via. Ognuno è perso nei meandri della memoria; si tenta di fissare per sempre, per non lasciarli più andar via, più svanire, tutti i ricordi di questi 7 giorni insieme. 7 giorni che rivisti ora sembrano un'eternità: quante avventure! quante cose fatte! quanti giri! E quante foto!!! ho il disco del portatile stracolmo di immagini, di ogni singolo momento, ogni istante, ogni dettaglio di una vacanza da non dimenticare più. Siamo all'aeroporto alle 9.30. Il volo è alle 11.00 del mattino, sicchè ci è convenuto fare una tirata dalla notte, altrimenti saremmo stati ancora + rincojoniti del solito! Ci mettiamo in fila quando aprono il checking; la fila sembra breve, poche persone, immediatamente davanti a noi una signorina mingherlina, probabilmente straniera, forse medio-orientale, ma innoqua all'apparenza. Arrivato il suo turno, qualcosa sembra agitarsi, però: stanno arrivando i facchini con un carrello stracolmo di bagagli: la signorina deve fare check-in per tutta la famiglia, fino alla 15-esima generazione! I facchini fanno segno di allontanarsi un attimo, per permettere al ***secondo*** carello di arrivare!!! Roba da matti: 20 bagagli da pesare, controllare, etichettare... Fortuna che credevamo di essere in anticipo!!! Maledetti medio-orientali! Ci credo che poi vi fanno saltare in aria! Passato il check-in, prendiamo di corsa le carte di imbarco e andiamo al controllo sicurezza: dopo aver attraversato mezzo aeroporto, ci accorgiamo che manca una carta di imbarco! Nooooooo!!! Torna al check-in, spiega la situazione all'addetto (che in spagnolo e di fretta c'è davvero da ridere): la stampante si è inceppata e non ha emesso l'ultimo biglietto. Prendi tutti i biglietti, torna al controllo sicurezza, spogliati, passa il metal-detector, rivestiti... Uh, prendi fiato e siamo finalmente davanti all'imbarco. Pullmino verso il nostro aereo azzurrino e ormai la storia è finita... :-( Provo ribrezzo a sentire intorno a me parlare italiano. C'è un gruppo di bimbette di neppure 18 anni, che ancora non l'hanno mai pijato nel cul***lo, che stanno facendo battute di cattivo gusto coi loro amici maski, su quelli che prendono il microfono... W l'Italia! Prendiamo posto, questa volta siamo lontani dai finestrini: quel cretino del check-in ci ha messo tutti in un'unica fila. Il nostro pilota è un pazzo sfrenato: decolla con una guida sportiva e vi lascio solo immaginare cosa sia stato l'atterraggio a Pisa! Altro che montagne russe!!! Ma per fortuna siamo sani e salvi. Sani e salvi per raccontare, sani e salvi per testimoniare tutto ciò che è stato; e soprattutto per ringraziare gli amici che hanno reso possibile questo straordinario sogno. Un grazie di cuore! Queste esperienze si porteranno nel cuore per sempre! Para tomar las fotos de este día, puedes chascas aquí, por favor. |
2 comments:
se vuoi una magliettina personalizada...va dal tipo che ti ha commentato il post....hahhahaha
Cmq mitico! c'ho messo 2 round (2 gg) per leggere tutto quanto! Sono contento che tu ti sia divertito, ne ero sicuro che sarebbe andata bene ;)
Conosco i posti che hai citato, e sono veramente posti favolosi, però...non sei andato a vedere altre spiagge...figlio...dovevi vedere anche Calafell...cmq, devo bacchettarti (da hispano hablante) su alcuni errori...skerzo!
Sono veramente contento che ti sia rimasta nel cuore ;)
Ciao G.luca
ps: has follao o no?? jajjaja adeu chiquet
Perche non:)
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