Citatio diei
Ecco un pensiero profondissimo di un grande bastardo, uno scrittore controverso, dalla vita sregolata e sconquassata... l'Esteta per definizione: Oscar Wilde.

Quanto sono fortunati gli attori!
Sta ad essi scegliere se vogliono aver parte nella tragedia, o nella commedia,
se vogliono soffrire o godere, ridere o spargere lacrime;
non così nella vita vissuta.

La maggior parte degli uomini e delle donne sono costretti a recitare parti,
per le quali non hanno alcuna inclinazione.
Il mondo è un palcoscenico, ma le parti vi sono male distribuite.

L'uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in persona propria;
dategli un maschera e vi dirà la verità.

Oscar Wilde - Aforismi

Friend Test
Ricordo, a chi ancora non lo avesse fatto (bastardi!!!), che e' di vitale importanza per la vostra sopravvivenza fisica, psichica e morale, compilare il mio magnificissimo
FrocioNotizie
Thursday, November 30, 2006

Capodanno a Madrid



Contenti? Con l'ultimo post siamo arrivati alla Storia Contemporanea, ai giorni nostri. Avevo promesso che vi avrei parlato dei baldi ragazzotti che potrebbero cadere nella mia ragnatela nel prossimo futuro. Dunque, da chi cominciare? La lista è davvero lunghina...

I miei nuovi amori ruotano intorno all'Università ed alle Mense, dove con i miei amici ci riuniamo sempre dopo cena per sparare qualche cazzata, catalogare e/o abbordare le matricoline indifese... Cominciamo: io partirei dal Meccanico, individuo di sesso maschile e origini sarde, come si può facilmente dedurre dal suo accento leggero leggero, appena udibile, da pastore dell'entroterra. Alto 2,5 volte me, culo largo ma due gambe che sembrano colonne di marmo. Bruttino di viso, ma con tutti gli attributi maschili al loro posto (e poi si sà, i sardi sono ben messi lì sotto!).

Lui è uno di quelli che può andare bene per una storiella di qualche sera, giusto per divertirsi dopo cena, invece di guardare Santoro che parla di Berlusconi. E poi uno col fisico, i modi e lo stile del Meccanico ha il suo fott***uto fascino, non c'è che dire.

Vogliamo parlare forse del Calciatore? Il calciatore è una matricola che come dice il nome stesso, gioca a calcio. E' sempre in compagnia di un amico, deve avere molto successo con le ragazze, ma sembra snobbarle tutte (troppo timido o completamente frocio?). Capelli biondi dai boccoli dorati, occhi chiari, pelle ariana. Tonico come solo un calciatore può essere. Dev'essere un bravo ragazzo, socievole... Ma forse i gay non gli stanno simpatici, almeno questa è l'impressione. O forse è solo felicemente fidanzato con l'amico, e noi non lo sapremo mai.

Poi c'è il Mussulmano, che come detto a Mensa di fronte alla nostra cara amica sconosciuta: "Mi farei per il solo gusto di poter dire - 'Mi sono fatto un Mussulmano'". L'amica sconosciuta si è stupita di questa mia affermazione... Ah... poveri etero sesso-inibiti e repressi :-(.

Altro mito fantastico è senza dubbio Culetto d'Oro. Culetto d'Oro è un ragazzo forse un po' più grande me, sui 27. Altino, snello, forse un po' di pancetta da 'briacone, ma non è un difetto: non fa che aumetare il suo fascino. Bel culetto, come dice il nome, dev'essere ben messo anche davanti. Un tipo riservato, si vede sempre solo. Deve avere pochi amici, o forse li ha persi per la strada, non so.

Di lui sappiamo che lavora saltuariamente al Media World e fa il promoter Sky al Carrefour, ogni tanto. Barbetta, occhialini da intellettuale. E' il tipico omosessuale che si mimetizza tra gli etero, tanto che i miei amici neppure credevano fosse gay: ma io li sento all'odore, il mio gaydar è infallibile!

Virile e maschilissimo, tranne forse qualche mossa della mano ogni tanto, che tradisce il suo intimo istinto da Drag Queen... Ci siamo scambiati qualche parola, ogni tanto, ma niente di che. Forse neppure si ricorda che io esisto.

Parla molto al telefono, è quasi peggio di una centralina telefonica: quel cellulare ne deve sentire di tutti i colori... Sappiamo che è straniero, forse greco, e forse al telefono parla col suo amore. Non so: di fatto, è molto strano che un ragazzo come lui non frequenti per nulla. Mai una volta l'ho visto in un locale, in un pub, in una situazione che fosse innegabilmente gay-fashion... Come si può essere così riservati? Così timidi?

No, ma lui non è un timido. Anzi. Probabilmente dietro tutto questo mistero, si nasconde la cosa più semplice del mondo: ovvero, una bella, sana e robusta relazione. Lo spero davvero per lui, perchè ha tutte le carte in regola per meritarsela sul serio.

Poi, poi... lasciatemi pensare... chi altri? Ci sarebbero forse altre due o tre persone, direi. Marchino, matricola di lingue che mi caga zero: prima mi quasi salta addosso al Carmilla, durante una serata; poi (finita la sbornia?), si raffredda come la neve. Carino, ragazzo semplice, non effemminato... Piaceva persino ai miei amici. Bah, avrà altri cazzi per la testa (non in senso figurato).

Terminiamo la carrellata con due ragazzetti del gruppo giovani Arcigay: c'è Xxxxx, alto, maschile. Una persona molto sensibile e lontana anni luce dall'effimero mondo del solito, slavato ragazzo gay-cool-fashion-glamour; e Xxxxx (di nuovo??? Ma tutti i gay si chiamano Xxxxx???), un nuovo acquisto del gruppo giovani, capelli lunghi, coda di cavallo... Carino e timido. Forse troppo. (I nomi sono offuscati, così, tanto per non compromettersi più del dovuto...)

Penso di aver finito. Beh, allora? Voi per chi votate? Dovrei mettere forse un questionario, tirar su un piccolo sondaggio... Sarebbe carino, no? Qual è il vostro tipo preferito, da quel poco che vi ho raccontato di ciascuno?

Sì, penso che lo metterò su a breve, così vi divertite un po' pure voi, ahhahaha. Con tanto di servizio fotografico e misure (???) per ciascuno :-). Nel frattempo, beh, mi sa che questo viaggetto a Madrid per Capodanno me lo dovrò fare da solo, se non trovo un boyfriend prima della fine dell'anno...

Ed è un guaio, perchè si sa: "Se non trom***bi a Capodanno..."

Tuesday, November 28, 2006

Un giretto a Bruxelles



Il mondo intorno a me sta impazzendo. Ma non una follia passeggera... Sto proprio uscendo di testa! Ieri, stavo ascoltando il TG della sera, e mi sono ritrovato a chiedermi se non fosse uno spettacolo comico!

Natzingher: "La Chiesa non si occupa di politica. La mia visita in Turchia sarà una visita pastorale" - Dopo qualche minuto, Natzingher: "Sono favorevole all'ingresso della Turchia in Europa" Mah??? L'Europa è oggetto di culto, nella Stato Vaticano?

Natzingher: "Sì al dialogo interreligioso" - Qualche giorno prima, Natzingher: "L'Islam non ha apportato nessun progresso civile. Maometto non dice niente di nuovo nel suo libro" Mah??? Il dialogo funziona solo se tutti ammettono che io sono meglio? Questo è il dialogo?

Natzingher: "Loro credono che la nostra religione giustifichi l'uso della violenza e che si sia diffusa con il ricorso alle armi" Mah??? E le crociate chi le ha fatte? mia sorella? Chi bruciava vive le streghe ed impalava gli omosessuali? La Santa Inquisizione l'ho inventata io? Il termine Guerra Santa l'hanno inventato i Cristiani, vorrei ricordare...

Deaglio indagato per "diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico", in seguito all'accusa di brogli elettorali ai danni dell'Unione etc. etc.... E Berlusca, che subito dopo le elezioni non ha fatto altro che gridare al broglio ed allo scandalo? Mah???

Berlusconi dall'ospedale: "Lotteremo finché l'Italia non sarà restituita al dominio delle Libertà" - L'anno scorso, durante il suo governo, aveva tentato di impugnare lo statuto della Regione Toscana per incostituzionalità, visti tutti i diritti e le Libertà che garantiva alle persone ed ai conviventi omosessuali. Mah???

Ma non voglio uscire fuori tema, in questo post. Il titolo oggi è Un giretto a Bruxelles. Già, già... Siamo a Giugno del 2006; in quanto Dottorando (di un certo rilievo e carisma, diciamoci tutta la verità) sono invitato a partecipare ad un incontro presso la Commissione Europea, si doveva discutere degli avanzamenti e dei risultati attesi da un progetto di collaborazione internazionale.

Quale occasione migliore!!! 4 giorni spesati, un'esperienza interessante per vedere come (non) si lavora ai piani alti... La Commissione Europea, gli edifici del Parlamento Europeo di Bruxelles!!! Oh, mamma... Cosa mi metto?

Trascorro i giorni che mi separano dalla partenza a cercare voli, alberghi 5 stelle per grandi businessmen, e soprattutto... cosa fanno i Bruxellesi gay fashion come me nelle notti caldi di Giugno, ovviamente! Google Earth, guide gay, mappe della città, luoghi di cultura, monumenti ma anche poi pub, pizzerie, bar, luoghi di aggregazione per gay, discoteche... Cerco di entrare in poche settimane nello spirito di un tipico ragazzo di Bruxelles: cosa mangiano, cosa bevono, dove vanno, come si divertono...

Mi faccio un'endovena di informazioni, gossip; stampo elenchi di posti assolutamente da vedere. Praticamente, quando parto, la città la conosco già, l'ho vista angolo dopo angolo sul web. Sono pronto.

Il problema è che per arrivare a Bruxelles, generalmente si prende un aereo. AAAAAAAHHHHHHHH! No, scherzo, non sono così frignone pauroso! Però un po' sì... Cavolo, il viaggio di andata è stato micidiale: abbiamo preso un vuoto d'aria che mi sono sentito lo stomaco in gola, caduta libera nel vuoto per qualche secondo! Ossiùr!

Però siamo atterrati, sani e salvi. Grazie al mio inglese madrelingua, mi oriento tra questi maschi stranieri (che per di più, poi, parlano francese: tutte checche languide maledette!). Ok, ok, fortuna che alla reception parlano italiano... Eheheheh

Prendo la metro, ché si sa, in tutte le Capitali Europee, eccetto che in Italia, con la metro te vai dappertutto. Scendo a La Bourse, a due passi dalla famosissima Grote Markt, come la chiamano i Fiamminghi: la piazza principale della città, che credo sia entrata anche negli allori dei patrimoni artistici dell'umanità, per la sua affascinante grandiosità. La invidiano in tutto il mondo.

Rimango folgorato per tutto il tragitto verso l'albergo: metropolitana pulitissima, che ci puoi anche dormire e mangiare dentro, panchine tirate a lustro, murales graziosissimi dappertutto, treni ogni 5 minuti in tutte le direzioni. Fantastico.

La città è grandiosa, strade larghissime, grandi centri commerciali, una città post-industriale che si allarga e si estende intorno alla Grote Markt. Avvicinandoci al centro, le stradine diventano più caratteristiche, si respira l'aria di un moderno centro storico europeo, il fulcro della coesione culturale dell'Europa di oggi. La prima cosa che intravvede in lontananza è la maestosa torre dell'Hotel de Ville, proprio sulla piazza. Una torre altissima che lascia col viato mozzato chiunque la osservi dal centro della piazza.

Il più straordinario teatro d'Europa, la chiamano in giro, la Grote Markt, e hanno davvero ragione: di notte, tutti i palazzi, in stile gotico, vengono illuminati con luci che cambiano gradualmente colore... Uno spettacolo d'un romanticismo unico. E poi il mercato dei fiori della domenica! Da fare invidia ai vicini Olandesi!

Il giorno del mio arrivo, a darmi il benvenuto, la piazza era interamente coperta di piante di lavanda, per una delle frequenti mostre-mercato che si svolgono da quelle parti: un profumo di fresco pulito, di bucato appena steso, ah! Che meraviglia, che città profumata e ricca!

L'albergo me lo sono scelto proprio con cura. Dà sul centro della Grote Markt, Hotel Saint Michelle. Avrà sì e no 10 camere, ma è un posticino davvero caratteristico. Nella mia stanza, c'è un soppalco con un tavolino da tè, e la finestra che dà proprio sulla Grote Markt: quali emozioni, la sera, stanco per il tanto camminare e per il tanto vedere, sedersi a quel tavolino a osservare lo spettacolo di luci e colori della piazza sotto di noi. Bellissimo.

Ma la mia visita era un mordi-e-fuggi: avevo solo pochi giorni per visitare una città enorme, che non bastano mesi. Ho fatto una selezione accurata dei posti da vedere: per esempio, non si può perdere la Casa del Fumetto, un'arte molto sentita da quelle parti: potete farvi una bella foto con Asterix o con Grande Puffo gigante che vi accarezza la testa! Tant'è che tutti gli angoli delle strade e tutte le facciate dei palazzi, specie nei sobborghi e lontano dal centro sono affrescate con rappresentazioni di un gusto e di una bellezza che non avevo mai visto altrove. Ce ne saranno una ventina, sparsi per tutta la città! Ho dovuto fare i chilometri a piedi, per scovarli, con l'aiuto delle cartine e delle guide!

Da vedere senz'altro la Cattedrale gotica di Bruxelles, la Scuola d'Arte e la Galleria Saint'Hubert, dove fanno degli assaggi di vini e spumanti da trascorrerci tutta la sera! E poi ancora il Palazzo Reale coi suoi giardini a perdita d'occhio, il Gastone, pupazzo gigante vicino la Maison de la Band Dessinée, e ovviamente l'Atomium, una costruzione alta centinaia di metri, a riproduzione della struttura dell'atomo: ogni sfera e ogni collegamento è un tunnel dove ci si può avventurare, ci sono ristoranti, negozi... Un po' la Tour Eiffel di Bruxelles: ah, questi francesi e la loro Grandeur!

Poi, durante i giorni degli incontri al Parlamento Europeo, ho avuto modo anche di visitare il quartiere del Parlamento, il Parc du Cinquantenaire, l'Arco di Trionfo... Che meraviglie! E poi immancabile visita al bimbo irriverente che fa la pipì, il Mannechen Pis, in fiammingo, altro simbolo storico della città belga.

Questo, se siete dei perfetti turisti etero repressi, può anche bastarvi. Ma non a me. Un omosessuale in visita all'estero deve vedere e conoscere molto altro: e qui comincia la parte piccante del racconto, eheheh!

Se sei come me un gay che vive in Toscana ed ha la fortuna di frequentare quei localini tranquilli e zeppi di gente come il Mama, l'Hub e il Colors, se frequenti e ti guardi un po' intorno, segui il Mardì Gras etc. etc. etc... Beh, credimi, quello che ho visto a Bruxelles è molto molto di più.

E non perchè si scopa o si fanno porcate dappertutto, perchè ci sono le pinete e le spiagge dove andare a succhiare cazz***i; ma perchè la comunità omosessuale lì è perfettamente integrata nel tessuto sociale; e quando dico perfettamente integrata intendo sul serio perfettamente integrata.

Quando ti avvicini alla Grote Markt, manifesto della Grandeur di Bruxelles, inevitabilmente ti addentri nel quartiere gay. Una delle principali e più caratteristiche strade che portano in piazza è Rue Marché au Charbon, che è un tripudio di pub e di spazi per la comunità omosex. C'è anche la sede dell'equivalente Arcigay.

Il fatto è che non esiste un vero e proprio quartiere gay. I locali sono spalmati sul territorio e sono davvero un'enormità. La caratteristica fondamentale è che mentre in Italia se apri un locale gay devi nasconderti nei peggio vicoli e sobborghi, devi vivere nel terrore e nella paura; se apri un locale gay a Bruxelles, semplicemente ci metti fuori il bandierone arcobaleno, a sventolare felice in bella mostra. Un bellissimo e serenissimo mezzo per dire: "Noi siamo visibili!". E quindi, tutto il centro storico è un tripudio di arcobaleni e di colori.

Un consiglio. Se volete davvero divertirvi, andare a prendere un aperitivo da Dolores; fate un salto a cena da Le Cap e assaggiate le patatine fritte tipiche di Bruxelles e i pani col sesamo (se siete italiani, vi tratteranno davvero coi guanti bianchi! poi che camerieri... hmmm); passate la serata con gli spettacoli del Chez Maman e non dimenticate di entrare da Homo Erectus.

Per curiosità, vi riporto il testo che è impresso fuori dalla porta, così vi fate un'idea della particolarità ed originalità del locale. Buon viaggio!


L'individu que vous voyez troner en bas de cette porte a vraiment existé.
Comme nous, il se déplacait debout.
Comme nous, il transformait son environnement avec ses mains.
Comme nous il organisait sa vie en société.
Margré son air de brute épaisse, cet individu est humain.
N'aurait-il pas aimé se retrouver en agréable compagnie dans un lieu convivial?
Entrez, si, comme nous, vous vous sentez parfaitement à votre aise dans le règne Animal
embranchement des Chordés, sous-embranchement des Vertébrés,
classe des Mammifères sous-class des Placentaires,
ordre des Primates, sous-ordre des Simiens, infra-ordre des Catarhiniens,
super famille des Hominoides, famille des Hominidés,
especes des Humains.



La figura impressa in fondo alla porta era un uomo. A significare che nei locali gay non trovi strani animali indefinibili, ma persone. Semplicemente persone come te.

YMCA



Ragazzi, siamo spaventosamente arrivati ai giorni nostri. Alla contemporaneità! Ho terminato il lungo excursus dell'ultimo anno di attività sul marciapiede... Certo non vi ho raccontato proprio tutto tutto, sennò poi chi li sente i miei amici: "Ah, putt***ana, troi***a, troi***a..." Etc, etc. Qui invece voglio sforzarmi di dare una giusta e veritiera impressione della mia vera personalità. Io, che sono un bravo bambino sottoposto alle ingiustizie ed alle cattiverie del mondo.

Voi ce l'avete una foto con Vladimir Luxuria? Sì, proprio il parlamentare di Rifondazione Comunista, il nostro caro trans, regina delle serate al Muccassassina, mentre si divertiva al Mama, un po' brillo per le troppe caipirinas ingollate? Ehehehe, io invece ce l'ho... E chi poteva perdersi l'occasione! La potete ammirare come sfondo di questo post, in basso a destra. Tié! Invidiosi!

Ma di fotine che rimarranno nella storia ce ne sono tante... Per esempio, non capita mica tutti i giorni di farsi insegnare come si balla YMCA da chi quel ballo l'ha inventato... Eh, già, i mitici Village People! E stiamo parlando di lezioni IN-DI-VI-DU-A-LI!!!


- Eric Anzalone (il Biker/Leatherman Sado Maso)
- Jeff Olson (il Cowboy)
- Alex Briley (il Militare dei Marines Americani)
- Ray Simpson (il Poliziotto...)
- David Hodo (l'Operaio Edile!!!)
- ed il mitico Felipe (il Pellerossa)!



Ossiùr, svengo... :-) A parte gli scherzi, quei sei hanno davvero il loro fascino, di maschi forse un po' troppo maturi per il mio corpicino adolescenziale... ma pur sempre di fascino si tratta! In quell'occasione, si erano esibiti alla Cittadella del Carnevale di Viareggio, su un palco enorme e con effetti scenografici che farebbero invidia ai moderni smanettoni della musica. E dopo il loro concertone, che aveva visto un'affluenza record di etero curiosi (bastardi!), Regina e Markesa sono uscita da uno dei cantieri della Cittadella, in mezzo al fumo ed alle luci strobo, sulla cima di uno dei Carri Animati del Carnevale più famoso d'Italia... Non c'è che dire, quanto scenografie e spettacolo, sono assolutamente imbattibili!

Chissà cosa ci riserverà quest'estate... e soprattutto in compagnia di chi sarò! Quali altri personaggi magici incontreremo, quante emozioni ancora da vivere... Ma in tutto questo, mi devo impegnare seriamente a trovare un boy, sennò non si va proprio da nessuna parte.

Domani allora vi parlo dei possibili candidati che ho tra le mani, in questo momento: chissà che anche voi, etero repressi che non siete altro, possiate darmi qualche consiglio nella scelta.

Monday, November 27, 2006

Interno, notte. Edificio abbandonato...



Oggi vi parlo di quanto sono creativo. Sono quasi un artista! Dopo il falegname, ho cominciato a frequentare un tipo di Firenze, bello massiccio, muscoloso... Certe gambe che sembravano colonne di marmo! Eh, Firenze, direte voi: le storie a distanza non funzionano più. Lui, però, tutti i weekend era a Livorno a trovare a suoi, e se ne poteva approffittare per vedersi, stare un po' insieme.

Il fatto è che quando trovo un persona al pari mio, in termini di fantasie sessuali, la nostra creatività non si somma, si moltiplica. E ogni tanto si potrebbero correre anche rischi seri, se non sapessi che ti puoi fidare davvero della persona che hai di fronte.

Insomma, fatto sta che mi era venuta un'ideuzza per uno dei nostri incontri da fuggiaschi. Era già un po' che ci pensavo, una mia fantasia di quelle pazzesche, di quelle che dici: "Questo un giorno lo faccio sul serio". E io lo feci, alla prima occasione.

A Pisa, esiste un edificio molto grande, ora abbandonato, in degrado. Pensa stiano per demolirlo e costruirne uno nuovo al suo posto. E' tutto recintato, ma cosa volete: dopo anni di abbandono la recinzione comincia a dare segni di cedimento... che con un piccolo aiuto di mano umana, si possono trasformare in comodi ingressi per attuare una violazione di proprietà privata in piena regola.

La situazione è da film. Notte calda, edificio abbandonato con la recinzione che è un colabrodo. Penetro nell'edificio e mi nascondo al primo piano, tra gli attrezzi abbandonati degli operai, pareti e pavimenti grezzi, si vedono i mattoni. Lui arriva a Pisa di volata, gli do' indicazioni su come raggiungirmi via sms.

Anche lui entra nell'edificio e comincia la caccia al tesoro. Mi fermo qui, perchè siamo in orario protetto e potrebbero esserci bambini lì fuori con voi. Questi sono racconti vietati ai minori di 70 anni. Svengo al solo ricordo di come eravamo su di giri quando mi ha finalmente trovato... Ossiùr...

E quei pilastri, poi... Che ambientazione pazzesca. Faceva un caldo surreale quella notte, nella penombra della luna; io e lui soli a consumare il peccato in un luogo così assurdo. E questa è stata solo una delle tante novelle che potrei raccontarvi, di me e lui insieme... Con lui c'era una intesa sessuale straordinaria: penso di non averla avuta con nessun altro, a quei livelli. Eravamo come calamite, due batuffolotti di ormoni impazziti. La sesso-terapia è una grande invenzione del XXI secolo!

Però, naturalmente, era e rimase la solita storiella di solo sesso, piatta e spenta. Certa facevamo faville, ma era solo esercizio fisico, per sondare i nostri limiti... Una volta l'ho fatto, sempre con lui, all'improvviso, una domenica sera che il mattino dopo dovevamo entrambi rientrare al lavoro... Immaginate dove?

Ebbene, sì,: il tetto del mio Dipartimento ha visto anche questo. Accanto alle ventole ed alle tubazioni del sistema di aerazione dell'edificio, appoggiati ad un muretto (e sul ghiaino maledetto che hanno messo a terra... Assassini! Non vi dico cosa sia stata la pecorina con le ginocchia sul ghiaino! Architetti bastardi!), proprio lì, c'eravamo noi due, sotto le stelle, all'aria aperta.

Dite la verità, non sono un artista?

Pausa



Adesso facciamo una pausa. Basta sentimentalismi da checca isterica per un po'. Avete visto che ho rispolverato il salotto, qui? Non ve ne siete accorti? Ma come! Bastardi di maschi etero repressi mezzi froci che non siete altro! Ho aggiunto qui a lato, proprio qui a fianco, vedi? In basso... un po' più giù... Ecco lì! Brava!

Ho messo uno spazietto con la fotografia del giorno, vi piace? Ogni giorno, o quasi... Facciamo ogni 2-3 giorni mi impegno a sceglierne un'altra, dalla mia collezione di ricordi. Contenti?

Ah, e poi c'è la lista degli ultimi libri sul mio scaffale! Che bello! Leggetene qualcuno, sono uno più bello dell'altro... Certi sono proprio strappalacrime (i miei preferiti!), altri un po' più soft.

Tipo L'amico Ritrovato, un racconto breve, davvero strappalacrime. Il Segreto di Luca l'ho comprato alla Feltrinelli perchè quel titolo e quella copertina sembravano quasi chiamarmi dallo scaffale: io mi chiama Luca, allora avevo un grande, enorme segreto che stava per soffocarmi! Cavolo il libro scritto apposta per me! Anche se poi la tematica non era esattamente a sfondo omosessuale, il libro è carino.

Poi vediamo un po'... Il Deserto dei Tartari, per l'amore di Dio, non compratelo! I critici dicono che lo stile lento della narrazione si adatta perfettamente al contenuto semantico della storia, ma resta pur sempre il fatto che ti fai due coglio***ni a leggerlo!

Se una Notte d'Inverno un Viaggiatore è molto molto carino, narra delle disavventure di un povero lettore che non riesce mai a terminare il libro iniziato, perchè prima mancano delle pagine, poi glielo sostituiscono con un'altra copia, ma scopre che nonostante la copertina sia uguale, il libro all'interno narra di tutt'altro... E così via. 10 falsi inizi di libro che essi stessi compongono una storia originale. Grande Calvino!

Uto è un libro culto, un po' come Siddartha. Se lo provi, ti innamori di sicuro. Ricordo che è stato molto intenso.

Ah, beh. Poi c'è Palahniuk! Tutta la serie, da Invisible Monsters a Soffocare a Fight Club: un autore senza peli sulla lingua. Se non avete mai letto niente di lui, davvero merita. Soffocare è forse uno dei più belli, o se siete degli anomali frocetti tutto muscoli e palestra, magari vi piace anche Fight Club, ma troppo violento per i miei gusti.

Se volete sbattervi una pala sui coglioni, potete leggere un po' degli scritti di quella checca acida e isterica di Nietzsche. Se avete coraggio e stomaco. Altrimenti, un libro davvero delicato è Il Mondo dei Ragazzi Normali. Penso sia uno di quelli che non può mancare nella biblioteca di un ragazzo gay. Una storia fresca, molto leggera a tratti, ma che dipinge con grande schiettezza e senza peli sulla lingua, decisamente, l'impatto di un bimbetto gay con un mondo che non è fatto per lui.

Il Piccolo Principe... beh. Che dire. Non c'è niente da aggiungere.

Il libro di Fabio Volo è un altro di quelli che mi colpì, sullo scaffale: E' una Vita che ti Aspetto. Quando ho letto quel titolo, mi sono ricordato subito di una frase che spesso mi capita di dire al mio compagno (quello di turno... sigh...), quando sento che sta per cominciare una storia, almeno spero. "E' una vita che ti aspetto" - oppure - "Ma dove sei stato finora!" - sono frasi che mi divertono, più che altro per vedere che reazione hanno sul'altro. Ancora devo trovarlo il ragazzo che, di notte, sotto la torre, abbracciati vicini vicini, a sentire questa frase mi stringe forte a sé e magari, perchè no, si abbandona ad un attimo di commozione, in silenzio.

Conoscete Frederic Beigbeder? E' un altro grande, un mito, un po' alla Chuck Palahniuk. Uno che le cose te le spiattella in faccia; uno scrittore rude, uno di quei bastardi ce ti rovina tutti i lieto-fine. Davvero da leggere.

Vabbè, Leopardi e Dante, lasciamo perdere: sono i miei miti, hanno sempre un posticino in fondo al mio cuore; ma voi siete troppo rozzi zozzoni e insensibili per capire. Quindi, stendetevi un velo pietoso sul capo, voi ignoranti, e andiamo avanti. Cosa rimane? Beh, c'è Due di Due: dopo Uto, ho voluto provare se anche tutti gli altri scritti di de Carlo fossero all'altezza del primo. Due di Due è la commoventissima e appassionata storia di un'amicizia. Le amicizie eterne, quelle che spesso possono essere più solide, più durature persino di un amore. Molto particolare.

Tre Metri sopra il Cielo è appunto il genere di libro strappalacrime di cui sopra. Niente a che vedere col film, ovviamente, che è stata una cag***ata immonda in confronto al testo. Una storia adolescenziale di quelle che ti serve un pacchetto di fazzolettini Tempo per arrivare sano e salvo alla fine.

Stendetevi un altro velo pietoso su quel capo da caproni ignoranti, a leggere le Confessioni di Sant'Agostino, uno dei testi più sentiti e più accorati della cristianità, credo.

Dulcis in findus, beh, Dan Brown lo conoscete tutti (sì, anch'io mi sono fatto travolgere dalla moda e l'ho letto! Però davvero molto accattivante, come il film, del resto!); ma i miei preferiti sono senza dubbio Non Dire il Mio Nome e In Piena Notte. Non vi dico niente di questi due libricini: se passate da Feltrinelli, comprateli perchè vi regaleranno due notti di grandi emozioni e grandi sogni.

Ora mi sto dedicando a due altri libretti carini: Mi Piaci da Morire e Ingannevole è il Cuore più di Ogni Cosa. Due titoli che attirano l'attenzione no? Sempre storie a cavallo tra emarginazione e solitudine. Amori impossibili e travagliati... Temi per i quali sono molto sensibile. Quando li finisco, vi saprò dire qualcosina di più.

Un bacio (bleah, che schifo! baciare uno sconosciuto! Magari fumi anche... :-()

Sunday, November 26, 2006

Dalla padella alla brace



E fu così che, mia sponte, caddi dalla padella alla brace. Da quel momento, seguirono altre storie direi insignificanti, dal punto di visto sentimentale ed affettivo. Le solite schifezze di solo sesso. Ma non perchè fossi io a cercarle.

Il fatto è che la gente riesce a farmi fesso in una moltitudine enorme di modi, e sempre con espedienti inediti e sorprendenti. E io ho per natura una straordinaria fiducia nella buona fede delle persone con cui mi relaziono. Lo so che sbaglio, ma che ci volete fare? La stessa buona fede e la stessa trasparenza che son solito usare io verso gli altri, mi convinco che anche gli altri la usino nei miei confronti.

E questa convinzione è quasi sempre completamente sballata, me ne rendo perfettamente conto. D'altronde, non ho alcuna intenzione, per colpa di pochi stupidi frocetti che pensano solo a scopare, di togliere indistintamente quella fiducia e quella buona fede che ripongo negli altri, perchè so che, tra questi altri, prima o poi, capiterà anche quello giusto. Basta aspettare e non cercarlo, no?

Ma torniamo a noi. Seguì a quel periodo un leggero momento di confusione, durante il quale mi passò sotto il naso (e anche un po' dietro il culo...) un davvero notevole falegname, un liceale, un...

Oddio! Un Falegname? Ho sentito bene? FA-LE-GNA-ME? Il Sogno Erotico per eccellenza, il non plus ultra di tutte le checchine impiumate e truccate alla D&G... Secondo solo allo stereotipo del Meccanico e dell'Idraulico... Ebbene, sì. Lui, il Falegname. E non fate battute sceme sul tronco, la sega, etc. etc., che già vi vedo lì, davanti allo schermo a ridere sotto il mascara!

Penso sia stata una delle persone che mi abbia lasciato meno, in termini di crescita sentimentale; una di quelle che se non ci fosse stata, sarebbe cambiato davvero poco, della mia vita. Anzi, no; una cosa una me l'ha lasciata, a dirla proprio tutta: ed è stato un senso di assoluta miseria, nel constatare quanto certe persone possano essere superficiali e vuote.

Chissà perchè certi lavori sono così profondamente radicati nell'immaginario collettivo dei gay-fashion-glamour. L'elenco, ora che ci penso un attimino, sarebbe davvero lungo: Meccanici, Idraulici, Falegnami... e questi già li abbiamo nominati; ma poi ci sono anche Poliziotti, Pompieri, Benzinai, Operai, Panettieri... Chi altri? Vediamo, hmm... Calciatori (W Totto & Ringhio!!!)... Boh, completate voi l'elenco, che certamente siete più esperti di me. Io personalmente preferisco i Baristi: ho proprio un debole, non c'è niente da fare.

A parte questi gossip da shampista, che volentieri mi risparmierei, ve lo giuro (ma lo devo fare per contratto, scusatemi... Il blog di un frocetto non può mancare di certe pillole cool-fashion), torniamo al nostro racconticino delle sventure e delle disgrazie.

Ho tirato avanti tutto l'inverno successivo; sono seguite altre due storie brevi, come i romanzi brevi... Quel genere letterario bastardo, intermedio: io odio le mezze misure, o scrivi un romanzo o scrivi un racconto, che cazz***o è un romanzo breve? E così per le storie: se ti metti con una persona, ci stai vita natural durante, sennò cos'è? Un aborto, una schifezzina informe... Che serve solo a stare peggio.

Ma pensa te, io mi impegno costantemente ad amare qualcuno, perchè non so stare senza amore; e alla fine che succede? Tutti se ne vanno, e mi prendo pure le accuse degli amici - "Ah, vedi, sei la solita putt***ana". Che colpa ne ho io se le persone prendono quello che vogliono e poi arrivederci e grazie?

Facciamo un esempio, tanto per tirare a caso. Ultimo Mardì Gras, anno 2006, siamo ormai ai giorni nostri e, nonostante le innumerevoli e profonde ferite, sono ancora vivo e in forma. Faccio i salti mortali con i miei per rimanere a Pisa fino alla metà di Agosto (il Mardì Gras è cominciato proprio a cavallo del Ferragosto quest'anno: madonna che caldo...). Per l'occasione, intrallazzo qualche conoscenza con un bel ragazzetto, mia stessa età, un gemello...

Oddio! GE-MEL-LO... Due piccioni con un fava, nel vero senso della parola! Cioè, pazzesco, stile pubblicità della Coca-Cola: "Cos'altro non ho mai provato?"!!! Insomma, cominciamo ad affezionarci, almeno da parte sua questo è ciò che dice, ci frequentiamo, facciamo le nostre esperienze, seguiamo gli innumerevoli spettacoli di questo nuovo frizzante Mardì Gras... Ci gustiamo i giretti di prova sulle Citroen, casa che da quest'anno ha deciso di sponsorizzare pesantemente il Mardì Gras, tanto da adottarlo: ora si chiama Citroen Mardì Gras! Della serie, alla Citroen vi vogliamo tanto tanto bene e vogliamo starvi viscini viscini...

Tutto poeticissimo, bellissimo. Lui era fantastico, un ragazzo sensibilissimo, biondo occhi azzurri (ed, essendo gemello, di fatto è come se con lui ci fosse anche l'altro, la copia identica...). Di lui mi ricorderò per sempre la pelle liscissima, da bimbo, anche se ormai era già bello cresciuto! E senz'altro mi ricorderò la falsità.

Durante la sua permanenza a Torre del Lago, inneggiava già all'Amore Eterno, ai Pacs, alla vita coniugale, sotto un unico tetto, con bambini, nipoti e tanto di cagnolino che scorrazza nel giardino... Rivedevo nel suo entusiasmo la persona che ero qualche tempo fa, saempre pronta a questi enormi e poderosi ed incontrollati slanci emotivi, a queste fantasticherie che sono come droga per i miei neuroni.

Finito il Mardì Gras, è finita anche l'eternità di quell'amore. E' tornato a casa e ora non risponde più neppure agli squilli al cellulare. Benvenuti nel mondo di cartapesta! dove tutto è falso, tutto è disegnato tavolino... come le mie sopracciglia! Basta un colpo di spugna, è tutti si dissolve nel nulla. Ormai c'ho fatto il callo.

Certo che però... Un gemello... I gemelli mi hanno sempre affascianto una cifra; sono avvolti per me in un'aurea di magia, di intoccabilità. Infatti, finché siamo rimasti insieme, ne abbiamo discusso molto a lungo. Un gemello non rimane mai solo; poi ci sono quei fenomeni che non riusciamo ancora a spiegarci razionalmente, quando un gemello sente l'umore, lo stato d'animo, il dolore o la gioia dell'altro. Anche non vedendolo, ne percepisce alcuni tratti dell'animo: se ha paura, se sta male... il suo gemello lo sa, lo sente.

Ma vi rendete conto: sapere che al mondo esiste un altro essere umano identico a te, uguale fino all'ultima sequenza di basi ribonucleiche del DNA... Una copia esatta. Dev'essere una sensazione meravigliosa, un privilegio talmente prezioso... Una magia (o forse uno dei tanti scherzi?) della Natura.

Fortuna che degli ex rimango sempre amico, e intratteniamo buoni rapporti (almeno finora!)... Altrimenti la mia sopravvivenza sarebbe seriamente a rischio.

La sfilata degli Ex-



Il mio blog non deve diventare la lista dei miei ex. Questa è la mia prima dichiarazione di intenti. Anche perché altrimenti darei a quelle vipere dei miei amici ulteriori argomenti a sostegno della tesi che io sarei un specie di... com'è che si chiamano? Troia - puttana - donna dai facili costumi - peripatetica. E questo non sarebbe giusto, a rigor del vero, nei confronti della mia integerrima condotta etica e morale. Tradotto in italiano, se volevate trovare qui pettegolezzi ed inciuci per infangare il mio buon nome, siete proprio nel posto giusto.

Nella stragrande maggioranza dei comuni toscani, esiste il registro delle unioni civili. La Toscana è stata la prima regione in Italia ad istituirlo nel 1979, quando ancora neppure i gay sapevano di essere gay e di potersi accoppiare. Abbiamo uno statuto di regolamentazione e tutela delle minoranze sessuali contro le discriminazioni che è all'avanguardia: di fatti, era talmente tanto all'avanguardia e tale da garantire così tante libertà che il precedente governo della CdL aveva invano tentato di impugnarlo, per incostituzionalità. Poveri cerebrolesi...)

Che culo! Mi sono trasferito a Pisa per l'ottima università, e cosa ti trovo, oltre a tutto il resto? Un tale livello di apertura e tolleranza verso il mondo cui ancora non sapevo di appartenere! La mia è stata una scelta d'istinto, e come sempre il mio sesto senso non mi ha tradito :-).

Dunque, oggi parliamo, parliamo di... Non so, sono indeciso. Potrei raccontarvi di quando sono andato a cena con gli amici di Giacomo, dopo gli allenamenti in palestra (Giacomo e i suoi amici giocavano a pallavolo e io ero stato invitato a vedere questi quarti di manzo che si sbattevano sul campo, e negli spogliatoi...) Ma sarebbe troppo la solita storiella frocia, dove tutto quello che conta è la fisicità, i muscoli gli addominali e la lunghezza del cazz***o.

No, non vi parlerò di questo. E non vi dirò neppure di quando, dopo la cena, abbiamo dato sul tavolo del ristorante pubblica dimostrazione di cosa fanno due gay a letto. Per la gioia dei manzi-giocatori-di-pallavolo.

No, no, troppo scontato. Troppo banale. Oggi vi parlo un po' di quello che è successo dopo, l'Era post-Giacomino. Vi narrerò di come altri sette sconosciuti hanno occupato con la forza il posto di Ex nella mia vita. Basta un orsacchiotto di peluche per rimanere single: te regala un peluche al tuo amore e questo vale come dichiarazione di scioglimento, una specie di divorzio simbolico. Sembra strano, ma è proprio così; almeno, a me è sempre funzionato così, non so perché... Sono fatti miei.

Tutte le storie, gira che ti rigirano, ruotano intorno a quei pochi chilometri di asfalto e mattonelle rosse del Viale Europa: in questo, sì, devo ammettere che sono molto simile ad una battona, almeno in termini di ambientazione. Quasi tutte le storie, in verità.

Dopo una grande delusione, si sa, bisogna andare alla ricerca di certezze, di qualcuno che sappia consolarti. Pensai di rifugiarmi nell'affetto di un ragazzo giovane, ancora inesperto e fragile quanto lo potevo essere io, in quel particolare momento. Deluso dai coetanei e dalla loro superficialità (il gay è mobile / qual piuma al vento...), ero intenzionato a ritrovare la limpidezza e la sincerità dei sentimenti in un ragazzo ancora non contaminato dalle brutture e dalle stupidità del nostro carissimo ambiente.

E di certo così fu, per un periodo. Voglio condividere con voi, come al solito, uno dei momenti più intensi dei quel percorso. E partirei proprio dall'inizio, se non vi spiace. C'eravamo conosciuti su msn, in realtà mi ero ritrovato il suo contatto nell'elenco, senza ricollegare quel freddo indirizzo di posta elettronica ad un volto, ad una persona. Ci siamo dati appuntamento di pomeriggio, a Torre del Lago, per un aperitivo mangiante, tranquillo.

Ricordo che gli portai un piccolo pensierino: una rosa di peluche, di quelle che puoi tenere sulla scrivania come fermacarte, e magari pensare a chi te l'ha regalata mentre studi... Ah, sono sempre stato un inguaribile romanticone, non c'è niente da fare!

Abbiamo preso un drink al Priscilla, sotto la mega palma al neon, che da sempre indica a tutti gli omosessuali che sono finalmente arrivati a casa, dopo aver traversato quel lunghissimo Viale Europa ed essersi sottoposti agli sguardi inquisitori di tutti i clienti rigorosamente-etero dei ristoranti e dei bar rigorosamente-etero del lungomare.

Dopo l'aperitivo, l'ho portato in spiaggia, il nostro Luca (eh, sì, si chiamava come me!). Era l'inizio dell'inverno, cominciava a fare freschino, nonostante il clima temperato della costa Versiliese. Ci siamo seduti su un pedalò tratto in salvo sulla spiaggia dal mare agitato, e abbiamo assistito al primo spettacolo più bello che la Dea Natura possa offrire agli umani: il tramonto. Abbracciati l'uno all'altro, tremanti di freddo... Col sole che lentamente ci salutava, per sparire nel buio del mare.

Ci siamo frequentati per un po' da quel giorno, pensate che ogni sera ci sentivamo al telefono e io diligentemente, da buon innamorato, provvedevo a raccogliere i baci che ci scambiavamo e a conservarli in un apposito salvadanaio che Luca mi aveva regalato per lo scopo... Che dolci che eravamo!

La storia è finita dopo qualche mese, quando mi sono accorto che la sola dolcezza forse non mi bastava e la differenza di età cominciava a diventare un piccolo grande problema. Avevo bisogno di un uomo adulto al mio fianco, qualcuno che mi desse sicurezze, una spalla su cui piangere, quando avessi smesso di essere io il più forte della coppia.

Friday, November 24, 2006

Voglia di Pride!



Quando si comincia, c'è poco da fare: bisogna andare fino in fondo. E allora, dopo aver fatto il nostro trionfale ingresso nei locali trendy della Versilia ed aver partecipato entusiasti al nostro primo Mardì Gras, mi sono detto - "Perché non andiamo per una volta a vedere anche questa grande festa del Gay Pride Nazionale?"

Per come se ne parlava al Tg4, ogni anno, era un trionfo di tutte le perversioni possibil ed immaginabili, un momento in cui tutta la città assisteva impotente ad una invasione di bestie non meglio catalogate che sfidavano il comune senso del pudore ed offendevano la sensibilità già troppo delicata dei catto-bigotti. Beh, certo, direte voi, il Tg4 non è mica un telegiornale: è più alla stregua di Verissimo o di riviste come Novella 2000. Però non nego che mi facevo ancora abbastanza condizionare dalle stronzate che sentivo in televisione. Perché ancora non sapevo, non avevo vissuto sulla mia pelle. E quindi non ero in grado di dare un giudizio razionale.

Quell'anno il Pride era organizzato a Grosseto. Quale momento e quale occasione migliore di questa per prendervi parte! Praticamente me lo facevano sotto casa!!! Quel sabato, mi libero da tutti gli impegni, mi ristrutturo un pochino, come per tutte le mie comparse in pubblico (ho una certa immagine da mantenere) e parto per Grosseto.

Tralascerò di raccontare qui tutto tutto quello che successe su quel treno: questo dev'essere un racconto, non la telecronaca della mia vita, minuto per minuto... E un racconto può permettersi il lusso di dribblare taluni particolari... Limitiamoci soltanto a dire che il Gay Pride, in realtà, quel giorno era già cominciato, in tutti gli scomparti dei vagoni di quel treno per Grosseto...

Fatto sta che conobbi un po' di persone, in compagnia delle quali rimasi per il resto della giornata a Grosseto (con mio grande stupore, perché davvero non immaginavo potesse essere così semplice tromb***are con un perfetto sconosciuto: stavo per scoprire fino in fondo il livello della mia troiaggine, rimasto fino ad allora latente). Cercammo il punto di concentramento previsto per l'inizio della sfilata, cartina di Google Earth alla mano, come sempre.

La sfilata fu un grande divertimento! C'erano persino i carri del Mamamia e degli altri locali friendly della Versilia, c'era Regina coi suoi vestiti chiccosissimi; e con mia grande sorpresa c'erano, oltre alle delegazioni delle associazioni gay, lesbiche e trans di tutta Italia, anche un fottío di turisti e di ospiti stranieri... Cominciando a sfatare i falsi miti che la televisione aveva contribuito a creare intorno a manifestazioni simili e, più in generale, intorno a tutto l'universo omosessuale, stavo ora toccando con mano una delle caratteristiche (di quelle vere, però, stavolta) del movimento omosex: la sua intrinseca natura globale, internazionalizzata.

Sarà forse perché tutti gli individui che appartengono a minoranze esibiscono un forte istinto a fare gruppo, a sostenersi reciprocamente. Sarà che questo è particolarmente vero quando si è anche vittime di umiliazioni, soprusi e discriminazioni. Fatto sta che esiste un unico movimento gay, che non ha barriere di colore, di cultura, non ha confini nazionali. E' solo spezzettato in tanti gruppetti autonomi locali, che però, quando serve, sono pronti a farsi un tutt'uno, per emergere dalla quasi totale invisibilità.

Finita la festa della sfilata, coi suoi coloratissimi partecipanti, si sono aperti i dibattiti pubblici, e la vendita dei gadgets del Pride. Niente (o molto poco, diciamo la verità) di quello che certe persone credono tuttora debba avvenire ad un Gay Pride è accaduto di fatto, in quell`occasione, né in tutti gli altri Pride cui ho avuto l'onore di partecipare, in seguito. Evidentemente c´è qualche bugiardino lí fuori, insieme a voi che leggete...

I Gay Pride, come il Friendly Versilia Mardì Gras, sono diventati, da quel momento in poi, appuntamenti a cui non posso più mancare, per nessuna ragione al mondo. Sono un po' come le feste comandate: che palle, ogni volta che stanno per avvicinarsi, ma poi quando sono arrivate, è sempre, inevitabilmente, una grande festa. E scandiscono un po' la vita di ogni bravo omosessuale praticante. Se non vuoi andare all'Inferno, non perdere un Pride e renditi visibile, giorno dopo giorno. Questo è il Comandamento :-).

In realtà il primo Pride non è stato in sé nulla di straordinario (a parte il viaggio di andata/ritorno e la compagnia un po' particolare...). Ma quello di Roma, oh mamma! Roma, la città eterna; Roma la città imperiale, la città del Colosseo, del Fori; la città che ogni pietruzza è un millennio di storia da scoprire...

Roma è la mia città. Non potrei mai attraversare via dei Fori Imperiali e arrivare al Colosseo senza scoppiare in lacrime per quel tripudio di bellezza e fascino che certi monumenti evocano. Quindi, immaginate un po' voi cosa dev'essere stato sfilare e veder sfilare in arcobaleno questo serpentone di ragazzi sotto le mura del Colosseo. Uno spettacolo indimenticabile. E poi le feste al Muccassassina, la calorosità proverbiale de' romanacci de' Roma...

Un'altra X nell´elenco delle cose da fare assolutamente prima di morire.

Tempo di bilanci



Il 2005. L'anno delle grandi maturazioni e delle profonde prese di coscienza... E' stato l'anno di Giacomino, che se n'è andato con la stessa disinvoltura e noncuranza con cui era arrivato. L'anno delle piccole grandi avventure. Sì, quelle che ti restano nel cuore per la loro semplicità, per la loro spontaneità.

Il 2005 è l'anno che ha visto lo tzunami dei PaCS, delle unioni civili. Dal matrimonio sobrio e non per questo meno comunicativo e monopolizzante della Elton John alle progressive conquiste delle comunità GLBTQ in Spagna e Inghilterra. L'anno in cui più di ogni altro le questioni sociali relative ai patti civili di solidarietà hanno trovato spazio e attenzione.

L'anno dei mille matrimon gay spagnoli in pochi mesi; delle adozioni alle coppie omo, persino dei veglioni gay in pieno centro, accanto alla stanza del vescovo... L'anno dell'istituzione dei registri delle unioni civili a roma sotto il culo di Natzinger. L'anno in cui un certo vecchio modo di vedere le cose e il mondo comincia a vacillare dalle basi; che ha dimostrato che certi atteggiamenti non sono graditi più come una volta, per buona pace di taluni.

Il 2005 è l'anno di Zapatero, delle Reinas spagnole, del coraggio di rompere con la tradizione per trovare nuove strade, per avere il coraggio di battere nuovi percorsi. Per accorgersi che, come diceva Angioletto, si può essere più forti, si può raggiungere un migliore equilibrio se si impara a vedere come normale ciò che normale già è, ma ad altri non sembra.

L'anno dei nuovi equilibri, delle uscite allo scoperto. Nel 2005 ho detto ai miei amici che sono gay: spettacolo! Per poco alcuni non mi morivano sul momento... Ahahah
Li avevo invitati tutti a casa di un'amica, con la scusa che si doveva parlare di un fatto importante. Quando siamo arrivati tutti, ho chiesto un po' di silenzio e ho detto "Ragazzi, sono gay".

Così, senza tanti giri di parole. La pura e semplice realtà. Probabilmente avrei dovuto predisporre un paio di ambulanze fuori casa, per qualunque evenienza... Ahahah Ma, a parte l'embarassment iniziale, poi la situazione si è distesa col tempo. Per alcuni basta non parlarne, e quindi non esiste; ma con gli amici veri, i più affezionati... Ah, quanto tempo perso! Se mi guardo indietro, dico: "Perché non l'ho fatto prima!". La libertà e la disinvoltura che si raggiunge una volta fatto coming out non te le ripaga nessuno, se rimani con la paura che qualcuno lo sappia, che qualcono lo scopra...

Ma perché nascondersi? Per chi? La parola chiave è visibilità! Io esisto e sono gay. E se qualcuno non va bene, pazienza, mi spiace per lui. Ora abbiamo raggiunto un tale livello di confidenza, che si parla dei miei ex, delle mie avventure, persino i miei dildi giocattolo sono oggetto di chiacchierate tra amici!

Un giorno, quando ancora stavo con Giacomino, siamo andati a cenare insieme in una delle pizzerie napoletane più caratteristiche di Pisa. Immaginate: tavolo per due al centro della sala, noi due che ceniamo guardandoci negli occhi e accarezzandoci, tenendoci per mano sul tavolo, mentre tutt'intorno la gente prosegue con le sue vite parallele alla nostra. Un po' di scandalo iniziale, qualche commentino in sottofondo; poi come sempre ci se ne dimentica, tutto torna tranquillo e si continua a mangiare...

Ho sempre adorato dare scandalo! Che esibizionista che sono! Comunque, il fatto che volevo raccontare è successo all'uscita dalla pizzeria. Terminiamo la cena, paghiamo, usciamo. Per strada, facciamo una passeggiata verso il centro, e prendo Giacomino per mano. Per me è stato un fatto assolutamente spontaneo, quasi istintivo. Neppure mi ero soffermato a riflettere sul significato che quel gesto potesse avere per gli altri, per la gente intorno a noi.

Giacomo mi guarda negli occhi e mi dice: "E' sempre stato il mio sogno..." - con quegli occhioni da cucciolotto che ora non brillano più per me. Io chiedo, stupito: "Cosa? Mangiare la vera pizza napoletana?" - "No" - risponde lui - "Passeggiare mano nella mano col ragazzo che amo".

Ho sentito un brivido lungo la schiena. Come si possa arrivare a 20 anni senza aver mai preso per mano, per strada, il proprio ragazzo, è per me un mistero che non comprenderò mai. Perché ci nascondiamo? Perché priviamo noi stessi, e volontariamente per giunta, di gesti così semplici, di un'affettività così spontanea e naturale, così... innocente.

La vita è davvero troppo breve per farsi problemi di ciò che pensa la gente.

Le relazioni gay non esistono



Proprio così. Son tutte frottole. Nessuno ha più interesse a sforzarsi, a soffrire, a lavorare duro perché una storia si rafforzi, continui. Perché una storia diventi La Storia della tua vita.

Quanto sono effimere le relazioni tra omosessuali e che gran troiaio vedo intorno a me, ogni giorno che mi insinuo timidamente nell'ambiente. Gente che oggi festeggia gioiosa la propria relazione in pubblico, e sfila felice per le strade a testimoniare "Ecco, ce l'ho fatta, l'ho trovato"... e poi quale miseria, quale pochezza, nel ritrovarli a distanza di qualche tempo in nuova compagnia, con nuovi accompagnatori, sempre a persistere nel gridare in lungo e in largo che questo sì, stavolta sì, è il Vero Amore.

Sed historia repetenda est. Anch'io sono caduto nel trabocchetto, e continuo a caderci, di continuo. Perché come si fa a non Amare? Come ci si può rintanare in solitudine e pretendere anche di sopravvivere? Se si ama si soffre, ma l'alternativa è ben peggiore. Chi non ama è già morto dentro.

E io continuo, insisto, persevero. E giù, bastonate su bastonate; tutti si divertono a dilaniare il mio cuoricino pulsante. E sempre è una delusione, sempre un fallimento. Ma io so che devo continuare, so che devo resistere, perchè anche se fa male, prima o poi ci riuscirò. Prima o poi lo scoverò il ragazzo che fa per me, colui per il quale i vecchi polverosi valori hanno ancora un significato. E non sono solo argomenti su cui scherzare con un cocktail in mano. Una persona pura di cuore, che sappia amare davvero.

L'importante è non farsi sopraffare dalle sconfitte. E io ho sempre avuto enormi difetti, ma un pregio, uno soltanto magari, quello ce l'ho: ed è la forza d'animo. Sono un tipo testardo e ho forza d'animo da vendere a quintali.

Gli amici intorno a me mi dicono che tanto è inutile, che nel nostro favoloso ambiente il massimo che puoi trovare è sesso, sesso, sesso. Se raccimoli una scopata, puoi sentirti fortunato, persino. Io questo modo di pensare non lo accetterò mai: della serie, prima si scopa poi vediamo se costruire altro... Ma vai in culo!

La prima bastonata



Ecco quella che si può, a ben vedere, definire una gran bastonata. Te ami fino all'impossibile, dopo un po' cominci anche a fantasticare che questa magari questa è la volta buona, che hai finalmente trovato la persona per cui valga la pena invecchiare, la persona che cercavi da tanto... Tutte balle, cazzate da teenager.

Giacomo mi ha mollato come sei fossi un ferro vecchio. Non ha neanche avuto bisogno ti tempo per riflettere, per pensare, per togliermi dalla testa: il giorno dopo era in viaggio per raggiungere la sua nuova fiamma.

Benvenuti nel mondo gay! La giostra dei sentimenti, dove la gente se ne fotte altamente di chi sei, di come sei, di cosa provi per loro. Ti usano come un lecca lecca, e se c'è di meglio nelle immediate vicinanze, beh ciao! Alla prossima!

E in fondo non credo neppure alla favoletta che questo modo di comportarsi, questa falsa forma di amare sia una nostra invenzione. Che si sia gay o etero, uomo o donna, siamo tutti tro***ie putt***ane. Non c'è distinzione che tenga.

Quel giorno ricordo pioveva come non è mai piovuto a Pisa. Erano cominciati i monsoni, come li chiamiamo spesso. L'acqua veniva giù come Dio la mandava! Ed è giusto, cazz***o! Perché se piango io tutto il mondo deve essere grigio, brutto, tutto intorno dev'essere tinto della stessa sofferenza che mi invade il cuore.

Solo Dio sa quanto ho pianto. A letto, sotto le coperte, di fronte alla finestra a guardare la pioggia che cade sempre più forte. E il viso bagnato di lacrime. Sono annullato, annichilito. Non voglio vedere nessuno, non voglio parlare con nessuno...

Chissà cosa avrà pensato mia madre quando mi sentiva al telefono in quel periodo, io sempre giocoso, ironico... Ora completamente senza forze, senza entusiasmo, senza voglia di vivere.


I'm so tired of being here
Suppressed by all my childish fears
And if you have to leave
I wish that you would just leave
'Cause your presence still lingers here
And it won't leave me alone

These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that time cannot erase

When you cried I'd wipe away all of your tears
When you'd scream I'd fight away all of your fears
And I held your hand through all of these years
But you still have
All of me

...

I've tried so hard to tell myself that you're gone
But though you're still with me
I've been alone all along



Lasciatemi solo col mio dolore.

Come tetragono ai colpi di fortuna



Giacomino è stata la mia prima storia importante. Già. Quante esperienze fatte insieme, quante volte con ogni mezzo si cercava di incontrarci, di vedersi, anche solo per qualche ora.

Di quel periodo ricordo una grande, immensa serenità interiore; un senso di felicità e di appagamento che solo stare vicino a lui riusciva a trasmettermi. Comincia ad andare a La Spezia, tutti i weekend, spesso anche durante la settimana, se riuscivo a trovare uno spazietto libero tra lo studio e il lavoro. Oppure si organizzava qualche romantica visita a Pisa, le poche volte che potevo permettermi il lusso di ospitare il mio Amore a casa.

Non so, forse sarà stata anche la suggestione di tornare a La Spezia, il mio paesello natìo, di rivedere le strade, le case, il porto dopo così tanto tempo... Io sono uno sradicato; sì, proprio come un albero strappato dal suo pezzettino di terra. Mi hanno portato via da La Spezia che ero ancora bimbo, ma di quel periodo ho ancora ricordi nitidissimi nella memoria.

Abitavo in un appartamento proprio di fronte al porto di La Spezia: ah, che visione che ti apriva il cuore, svegliarti la mattina, affacciarti alla finestra e vedere il mare immenso di fronte a te, con le sirene delle navi in lontananza... Ricordo il profumo del pane, dei grissini che mamma mi accompagnava a comprare ogni giorni all'uscita di scuola...

La scuola, vero: andavo alle elementari, eravamo una di quelle scuole che facevano la sperimentazione di tre insegnanti anche per le elementari, italiano matematica e scienze. Facevamo tante di quelle attività, le gite alla Bocca del Magra, le Giornate Ecologiche per ripulire la città...

Grazie a Giacomo sono tornato di nuovo un po' bambino, a rivedere quei luoghi ma vivendo sensazioni del tutto diverse, ora, da uomo adulto insieme al suo Amore, che sta costruendo qualcosa per lui e per il nostro futuro.

La storia con Giacomino finisce di lì a due mesi. Mi molla alla fine della serata di inaugurazione all'Hub, perché si è fleshato per un ragazzo che ha conosciuto proprio durante la disco.

Cerchiamo di analizzare il tutto, di capire perché, come sia potuto succedere. Dobbiamo capire, altrimenti saremo sotterrati dai cocci...

Wednesday, November 22, 2006

Avete mai baciato sotto la pioggia?



Spiaggia del Mama. Notte. Saranno le 2, forse le 3 del mattino. E' finita un'altra stagione, tra un po' si parte per tornare a casa. Oddio, non voglio neppure pensare a come sarà il rientro, lontano da Giacomo, tornare in famiglia dopo tutto quello che è successo. Dopo tutto quello che ho vissuto. Quante esperienze, quanto sono cresciuto. Ormai non sono più quello di prima, e ne sono felice.

Siamo sdraiati sui lettini del MamaBeach, i nostri corpi morbidamente uniti. Si sente in lontananza la musica al Mama. Tutt'intorno, il cielo è scuro, lampeggia a giorno. Sta per arrivare un bel temporale, di quelli coi fiocchi, che la pioggia vien giù come Dio la manda.

Ci alziamo, corriamo verso la passerella, ancora baci tra i lampi... Che spettacolo: ci sono momenti nella vita che sembrano eterni ed in eterno continuano a vivere nella memoria. Ci ripariamo sotto il gazebo ma serve a poco, la pioggia ormai scroscia presuntuosa tutt'intorno, la gente comincia a scappare verso le macchine, il Viale è in preda alla confusione.

Ma perché correre. Perché agitarsi tanto. Noi siamo lì, insieme. Ci amiamo e questa è l'unica cosa che conti davvero. Fermi in mezzo alla strada, mentre tutti scappano e cercano di ripararsi come possono, noi siamo lì, immobili. E ci baciamo. La pioggia cade su di noi, inzuppa i nostri vestiti, ma che importa.

Il bacio più bello della mia vita.

Coriandoli e palloncini



Ho ancora un po' di coriandoli infilati tra i capelli e le mutande. Alla fine dello spettacolo, ultima serata di Mardì Gras, è sempre un'esplosione di coriandoli e palloncini dei colori dell'arcobaleno che si spandono per il Viale e su tutti i manifestanti. Che visione estasiante...

Esistono pochi eventi che sanno emozionarmi con la stessa intensità. Specie se il tutto è corredato da un bella endovena di amore.

E' l'ultima serata. C'è un'atmosfera da oggi-è-la-fine-di-tutto-domani-chissà-dove-saremo. La fine del Mardì Gras è un po' l'inizio della fine dell'estate: poi ti aspetta l'inverno, lungo e freddo...

Voglio dare un ultimo saluto al Mamamia dalla terrazza al piano superiore. Da lì lo spettacolo è favoloso: si vedono migliaia di persone di sotto, in strada, ai bar, sulla spiaggia persino, che ballano e si muovono e si scatenano sgomitando uno a fianco all'altro... Un mare di gente che balla al ritmo di


Heeeeeeeeeeeeey Hey Baby! Uh, Ah!
I wanna knooooo-o-o-o o-ow if you'll be my girl!



Bellissimo. Neanche una foto può trasmettere quest'enormità di sensazioni, stimoli, profumi... L'odore dei cocktail alla frutta, delle caipiroska alla fragola, per le quali il Mama è diventato famoso nell'universo...

Mi metto in coda per salire in terrazza e all'improvviso, come una visione, vede a fianco a me un ragazzo sui 20, più o meno alto quanto me, jeans chiari stretti, magliettina nera aderente. Un fisico da pallavolista. "Eh - mi dico - quello è il genere di ragazzo che non avrò mai. Irragiungibile :-(". Sono già rassegnato, ne ho visti di ragazzi carini, in questi giorni e non ho speranze: aggiungo anche lui nella lista dei guardare-ma-non-toccare.

E invece... mai dire mai! Salito in terrazza, dopo 15 minuti di attesa, finalmente mi fanno passare; il figone rimane indietro. Mi avvicino al bar per prendere qualcosa da bere: e chi mi trovo a fianco, dopo qualche minuto? Già già, proprio lui.

Che persino mi rivolge la parola! Gli dico "Ah, alla fine ce l'hai fatta anche te!" - e lui sorride e comincia a dirmi cose che non capisco... Quando è carino! Capelli biondi ribelli, occhi chiari da perdersi nella loro profondità. Maschile, lontano anni luce dalle checche che circolano qui intorno.

In quell'istante, se mi aveste domandato quali fossero i miei sogni sulla mia vita futura, beh senza alcun dubbio vi avrei risposto "Invecchiare al fianco di Giacomo".
Si chiamava Giacomo, origini milanesi (blah) ma di La Spezia (oddio un ligure!!! anche io sono nato a La Spezia! siamo proprio fatti l'uno per l'altro).

Voi ci credete alle coincidenze? Al destino, al fato... chiamatelo un po' come vi pare. Io ho sempre creduto che dietro le quinte ci sia per forza qualcuno che si diverte alle nostre spalle, qualcuno che ogni tanto aziona gli scambi a caso e ci fa incontrare con un perfetto sconosciuto per sconvolgere la nostra vita fino ad allora tranquilla.

Passiamo il resto della serata in terrazza, a sorseggiare i nostri bei bicchieri di Coca-Cola, insieme alla Ivana! La nostra cara amica che ci intrattiene in questo fine serata, poco prima della chiusura. Ormai sono le 3 del mattino.

Assistiamo insieme all'ultima esibizione della stagione; Regina e Markesa ballano e cantano la sigla... Erano gli anni di Crema!


Crema! Tu sei la mia crema,
sciolta sulla schiena,
appoggia e muovi su di me il tuo perizoma...



Che bella! E poi i ballerini! Certo nulla a che vedere con Giacomo, intesi.
Ormai è l'alba, scivoliamo verso i parcheggi per recuperare le macchine: tutt'intorno è un fiorire di gente che continua a ballare, a baciarsi; ragazzi che si tengono per mano e si amano.

Giacomino. Quel giorno ho cominciato ad amarlo.

Amare vuol dire soffrire



Che tu sia etero o gay, in realtà cambia poco. Ma davvero poco. La gente è tro***ia nell'animo, indipendentemente dall'orientamento sessuale. Dopo questa verità universale che ho voluto confessarvi, vediamo di mettere insieme i cocci dell'ultimo anno passato, sbirciando tra i ricordi sbiaditi e tra le ferite indelebiliti del mio cuoricino...

Torre del Lago è sinonimo di due cose: estate e Mardì Gras. La prima penso la conosciate tutti, spero. Mare, sole, corpi abbronzati, cremine e pastrocchi per sembrare più fiki, più tonici, più fashion-glamour.

Sul secondo, probabilmente, vale la pena di spendere due parole di più. Ci sono andato per la prima volta quasi per caso (è proprio vero che la curiosità è femmina...).

Era fine luglio 2004. Lo ricordo come se fosse stato questa mattina. Tutto era perfetto: sai quelle cose che leggi nei libri o vedi in un film. Assolutamente perfetto. Ma le cose perfette o sono sogni o sono illusioni. In ogni caso sono destinate a finire.

Il Mardì Gras è quella specie di Gay Pride che si fa in tutti i Paesi del mondo, generalmente nel periodo estivo (nonostante il nome lasci intendere ben altro: ah, questi frocetti...). E' un'occasione imperdibile per far festa e dedicarsi a manifestazioni culturali, teatro, cinema, concerti, spettacoli, varietà, feste danzanti etc. etc. etc.

Io, da bravo studente universitario provincialotto, non ne avevo mai visto uno. E mi ero rassegnato a non prendervi parte ancora per molto, visto che il Mardì Gras della toscana si fa quasi sempre intorno alla settimana di Ferragosto. E dove sono tutti gli studenti universitari a Ferragosto? Beh, gli altri non so, ma io torno a casa dai miei, per rivederli ogni tanto. E chi glielo diceva ai miei che rimanevo in Toscana anche ad Agosto per partecipare a questo enorme festino di omosessuali? No, no...

Al Mardì Gras organizzato a Torre del Lago dal consorzio Friendly Versilia, un'associazione di operatori turistici e commerciali omosessuali della Versilia, sono attesi ogni anno migliaia di persone, da tutt'Italia e non solo. Perché ora che il fenomeno si è cominciato a conoscere anche all'estero, il turismo omosessuale ha inserito anche Torre del Lago nei circuiti internazionali e tra le mete ambite, soprattutto durante questo spettacolare evento.

"C'è un posto in Toscana dove non vieni giudicato per i tuoi gusti, ma per la tua abbronzatura". Questo è stato per un periodo l'inno del Friendly Versilia Mardì Gras. Che figata... Quanto mi mangiavo le mani per non poter assistere a questo spettacoloso evento...

Ma... Nel 2005 per la prima volta, per proteste e polemiche varie tra le organizzazioni omosex e le circoscrizioni locali, il Mardì Gras era spostato a fine Luglio. Fine Luglio? Oddio... Ma io a fine Luglio sono ancora a Pisa, bloccato dagli esami!!! Beh, diciamo, veramente gli esami sarebbero finiti molto prima, ma bastava non dirlo a miei e prolungare di qualche settimana la mia partenza e il gioco era fatto!

Eccezionale. Mi procuro i biglietti, un sabato al Mama Beach, la spiaggia del Mamamia. Ci vado un po' diffidenti, penso di aver dato al ragazzone della cassa l'impressione di essere il solito stronzo con la puzza sotto il naso, che non parla con nessuno e se la tira da morì... Ma no, ero solo tesissimo e a culo stretto: questo è sempre inevitabilmente il primo impatto con una realtà che non conosci, quando ti senti spaesato e non vedi volti familiari intorno a te. Poi ti rilassi, e anche di molto (???), ti apri... Tutto cambia, basta rompere il ghiaccio.

Ho i biglietti in mano: ho fatto l'abbonamento a tutte le serate. Spendo uno sproposito ma non me ne frega un cazz***o. Quest'estate voglio vedere, vedere, vedere. Voglio conoscere e sapere come è fatto il mondo... il mio mondo.

Sono all'inaugurazione. Viale Europa, Torre del Lago, sera. Ormai lo conosco fino all'ultima mattonella rossa del marciapiede. La sfilza dei ristoranti sul mare, l'odore di pesce fresco. Oggi c'è un'aria strana, si sente che sta per succedere qualcosa di importante, qualcosa che non dimenticherò mai. Oggi è un grande giorno, di quelli che ti senti nuovo, diverso. Di quelli che respiri l'aria fresca della sera con un senso di soddisfazione per la strada che hai scelto di percorrere, e insieme di attesa per qualcosa che sta per succedere ma ancora non riesci a comprendere a pieno di cosa si tratti.

In fondo al Viale, dopo il Mama e il Bocha Chica, si intravvede il palco del Friendly Versilia, i riflettori, il maxischermo. La gente comincia ad arrivare e si accalca sotto il palco e lungo tutto il Viale. Ho mangiato una pizza al volo a Torre del Lago (mink***ia che figo il pizzaiolo!) per essere qui in prima fila, e vedere tutti quei Km di strada lungomare zeppa e grondante di gente, tutti omosessuali o simpatizzanti, o amici degli amici, il chiacchiericcio... Oddio! E pensare che solo qualche mese prima credevo d'essere solo e abbandonato da un mondo che non fosse fatto a mia immagine! Che stupido...

L'esperienza del Mardì Gras è stata un'altra pietra miliare, un altro mattoncino per ricostruire la mia vita, ora che so un po' meglio di prima chi sono davvero. Se volete qualche emozione in più sullo spettacolo e le serate e gli avvenimenti del Mardì Gras, da quel primo timido inizio fino ai giorni nostri, potete guardarvi un po' di foto nella mia galleria online. Lì c'è un diaro fedele di tutto ciò che ero e sono diventato.

Mi piace ricordare qui un piccolo flash, di quello spettacolo, il flash che ha saputo regalarmi emozioni fortissime. A due passi da me, sul palco, fa la sua comparsa Gloria Gaynor, introdotta dal magico Fabio Canino, da sempre direttore artistico dell'evento.

Si crea l'atmosfera, luci soffuse, tutto il pubblico in religioso silenzio e adorazione. Gloria comincia a cantare le prime note di "I Will Survive".


A l'alta fantasia qui mancò possa.



Oppure, se preferisci


sì che di pietade
io venni men così com’io morisse.
E caddi come corpo morto cade.



Siamo tutti là fuori...



Il Mamamia. Il mio primo locale gay, dove ho fatto il mio magistrale ingresso nella vita di società.

Dio mio, quante notti, quanti finesettimana passati a ricaricarsi, a fuggire in quel mondo-altro per poi scoprire che piano piano, più passa il tempo più quel mondo ti invade, ti conquista, ti cattura... Perché il Mama ti travolge ed è una valanga che non puoi fermare, una volta scoperta. Ti travolge fino a diventare inscindibile da te stesso. Un mondo che non è parte integrante della tua vita, ma è la tua vita stessa.

Perché col tempo hai imparato ad esportare quell'originalità, quella voglia di vivere, quella travolgente simpatia e calorosità nella tua vita di tutti i giorni, per colorare un po' di arcobaleno il grigiore del lavoro, della città, della ripetitività quotidiana, di tutto ciò che non è Torre del Lago.

Il Mama è un locale dove i gay non vanno per scopare, ma per trovare amici, per chiacchierare, per conoscersi. E questo light-motif è stato fondamentale agli occhi di una persona come me, lontana anni luce dagli stereotipi del frocetto medio, per convincermi ad avvicinarmi finalmente a qualcosa che somigliasse all'ambiente.

Il famoso ambiente gay, che sembrava ai miei occhi un universo a parte, emarginato e ghettizzato per sua intrinseca natura. E invece ecco: Torre del Lago, una realtà integrata (più o meno... almeno a priva vista: perché poi, si sà, i problemi ci sono, eccome; e l'integrazione non è che un punto fisso, a cui si tente costantemente e mai si raggiungere a pieno). Un realtà in cui i gay sono essi stessi il tessuto della società, sono il fluido vitale di quel piccolo sperduto comune. Se qualcuno ha osato paragonare Torre del Lago a Sitges ci sarà stata pure una ragione.

La terra promessa. Già. Se c'è stata una cosa che il Mama mi ha regalato, mi ha saputo insegnare è stata questa: che non c'è bisogno di rifugiarsi il sabato sera in un posto, in un locale, in un ghetto per poter vivere la propria vita. Perché è la nosta vita e non può andare in onda solo il sabato sera al Mama o all'Hub.

Il Mama mi ha insegnato l'orgoglio di essere ciò che sono. Quasi una terapia psicologica, per farmi aprire gli occhi finalmente sul mondo che mi appartiene e completare quel lungo, faticoso processo verso l'accettazione di sé.

Se ora, a distanza di due anni, vado in giro per strada a testa alta, con la spilletta a forma di fiocco rosso e il laccetto del Mamamia penzoloni dai jeans; se oggi non ho paura né vergogna di passeggiare mano nella mano con il mio ragazzo... beh, devo ringraziare anche quella realtà che mi ha fatto nascere per la seconda volta.

Thursday, November 16, 2006

Ok, abbiamo scherzato



Ok. Avevo letto male. Non si trattava di Viale Europa a Viareggio, ma di Viale Europa a Torre del Lago. Le due strade, per quanto entrambe lunghissime e lungo la marina, per quanto i due comuni siano adiacenti, in realtà son strade diverse e neppure comunicanti. Esiste uno tratto di Viale Europa a Viareggio, poi scendendo verso sud un tratto di Viale Europa a Torre del Lago e nel mezzo 10 km di pineta del parco reale, dove ci sono gli uccelli (???) che riposano (sese, credici...)

Quindi, sì, sono decisamente rinco. Ho buttato all'aria un sabato sera per niente, solo perchè ho semplicemente sbagliato comune. Ma è uguale!!! E io che sentivo pure la musica e il bordello del Mama, trascinato lungo la marina dal venticello notturno. E giravo come un coglione per Viareggio in cerca di un'insegna, di un neon, di un culo per aria che mi facesse capire: "Ecco, questo è il Mama". Non avevo ovviamente speranze, a meno di non attraversare km di pineta inesplorata...

Possiamo considerarlo un piccolo incidente di percorso. In fondo, mica tanto grave. Voleva dire che la mia vita omosex, splendida splendente, sarebbe cominciata con una settimana di ritardo. E che sarà mai, dopo 20 anni di letargo, capirai!!!

Non demoralizziamoci, se non altro, ora sapevo esattamente dove andare. Preciso al millimetro. Garantisce Google Earth! E cosa è meglio di una veduta satellitare?

Dunque, eccoci. Ci riproviamo. Ora siamo sul vero Viale Europa, non quella copia bastarda per i viareggini etero in bianco e nero. Il Viale Europa di Torre del Lago. Il posto dove puoi andare in giro col tuo ragazzo mano nella mano, e nessuno si scandalizza. Percorro il Viale a piedi, respirando a pieni polmoni l'aria di libertà che si respira (sarà la vicinanza del mare?).

Vedo di lontano la palma al neon del Priscilla, il trono di Regina a forma di scarpetta di Cenerentola... Eh sì, è proprio questo l'ambiente che mi aspettavo, che mi ero immaginato mentre mi preparavo, ginocchia tremanti e cuore a palla.

E alla fine (avevano ragione le indicazioni, proprio l'ultimissimo locale, accidenti! Ma tanto camminare rassoda il culo, tiè) eccolo.

Visione mistica. Il paradiso degli omosessuali in terra. Un localino modesto, in legno, con una terrazzina carinissima, i bar al neon. E il cartellone anche: "Welcome in the gay area"... Oh, mamma: c'è anche il bandierone arcobaleno. Sono a casa.



Gli omosessuali sono come tutti gli altri



Ma io qualche anno fa mica lo sapevo! Pensavo che i gay fossero quelle cose strane che vanno in giro coi jeans così a vita bassa e talmente stretti che si vede tutto il culo, ricoperti di piume a sculettare e infilare la lingua in bocca a chi capita... Un po' alla platinette, inacidite a livello inimmaginabile per carenza di colpi di cazz***o.

Eh, cosa fa la televisione... E cosa fa soprattutto la limitatezza delle esperienze di vita. Nella vita bisognerebbe conoscere tutto, sennò come si fa a capire quando si sbaglia? Beh, io che sbagliavo non lo sapevo. Ero convinto che i gay fossero così. Tutti. Non se ne poteva salvare uno, perchè quelli che conoscevo indirettamente erano così.

E io, allora? Se ero gay anch'io, come già mi sembrava di aver capito con ragionevole sicurezza... Perchè io non ero così? Troppo gay per stare bene tra gli etero, e troppo maledettamente etero per sentirmi a mio agio tra i gay. Ossiur! Perchè niente è mai stato facile per me???

Tutto è cominciato all'inaugurazione del Mamamia di Torre del Lago di 3 anni fa. Avevo sentito parlare del Mamamia, per vie traverse, voci, racconti indiretti. A quanto sembrava, si trattava di uno dei locali gay più frequentati della Toscana. E a giudicare dal suo motto, l'enfasi era sul fatto che in quel posto gli omosessuali non vanno per scopare ma per parlare, fare amicizia.

Questo mi ha molto rassicurato. Finalmente un locale lontano dagli eccessi, mi sono detto! Magari è proprio un locale su misura per me... Ma non ci credevo più di tanto: di sicuro era poco più di una trovata di marketing. Sarebbe stata la solita solfa, con gente puzzosa e pervertita che prova a infilarti una mano in culo o la lingua chissà dove, un posto dove stringi stringi alla fine ci si ritrova a scopare sui corpi di sconosciuti etc. etc...

Queste scene penso le conoscete un po' tutti, fanno parte dell'immaginario collettivo legato alla realtà omosessuale. E come sempre, per il 90% neppure esistono. Ma io ancora non lo sapevo.

Mi sono fatto coraggio: non conoscevo nessuno, mai frequentato un locale gay, mai conosciuto neppure un omosessuale in carne e ossa (a parte me, ovviamente... e che carne!). Però da qualche parte bisognava pur cominciare, no? Allora buttiamoci nella mischia, mi son detto! Al massimo scappo via, stile urlo di Munch...

Allora mi documento, stampo cartine dal web, calcolo il percorso, mi preparo...
Ecco, mi tremano le gambe! Cazz***o, sto per fare il mio ingresso pubblico nella società gay!!! Chissà chi trovo, chissà se riconoscerò qualche viso di quelli si vedono in giro per la città in circostanze insospettabili... Chissà se qualcuno mi riconoscerà! Accidenti...

Mi presento a Viale Europa, le indicazioni dicevano in fondo al viale, l'ultimo locale della marina... Peccato che Viale Europa a Viareggio sia 10 Km di strada lungomare!!! Me la faccio tutta, ma non vedo gente.

No gente, no movimento: no martini, no party! Nessuno, desolation everywhere. Neppure un'insegna. Cazz***o il locale più noto della Versilia, della Toscana, del Mondo, un altro po'. E neppure un'insegna???

Ma porca maremma putt***. Dov'è sto Mamamia? Possibile che sono l'unico frocio che non sa andare al Mama??? Me misero, me tapino...

Si parte!



Oggi vi voglio cominciare a raccontare la mia storia. Dall'inizio. Ab origine.

Penso che forse vi potrebbe servire, se anche voi appartenete alla casta eletta degli Absolutely Fabulous, di quegli animaletti strani da zoo che sono bravissimi a fare i comici e suscitare ilarità negli amici con le loro frecciatine allo yogurt inacidito.

Potrebbe esservi utile se siete lì lì per avvicinarvi a quel maledetto specchio, e avete il terrore di non riconoscervi più come ieri. Se oggi è per voi il grande giorno del coming out con voi stessi, se sentite che qualcosa si è rotto dentro di voi e quel momento sta per arrivare, lo sentite crescere dentro (???), nell'intimo (e allora lo fai apposta!!!)... Se state per dirlo: "Sì, sono gay", beh forse qui potrete trovare almeno qualche risposta alla domanda fatidica che viene subito dopo: "E adesso che faccio?".

Beh, certo, poi il nostro audience non è fatto di sole checche, ci siete anche voi lo so, lo so: gli etero incalliti, quelli che non esistono più, che solo nell'anonimato di un sito possono nascondersi e sopravvivere ancora. Per voi che non esistete più, relitti di un passato in bianco e nero, che non siete fashion e molte cose non le capite, poverini... beh, almeno vi potrete divertire e cogliere qualche consiglio su come si fa a sbatterla nel culo da veri maschi. Magari poi vi piace anche. Prrrrrrr!

Sei andato allo specchio? Sei ancora lì? Sopravvissuto allo choc? Dai, almeno prima di porre fine alle tue sofferenze, prima di spararti un bel colpo in mezzo alla testa, aspetta di leggere fino alla fine.

Vedrai che, per quanto ci sia da soffrire, da sbattere la testa al muro, per quanti colpi prenderai e nonostante le bastonate che la gente si divertirà quasi a riservarti, vedrai che vale la pena.

L'omosessualità, o meglio il predere coscienza della mia omosessualità, ha lentamente ambiato la mia vita, e in meglio.


... now i'm stronger than yesterday
Now there's nothing but in my way



Britney non può mancare nel blog di un frocetto. Adesso abbiamo pagato anche questa tassa alla comunità delle checche. Benissimo, finito il messaggino pubblicitario, e ricordandovi che Meglio Frocio che Fascista, torniamo al nostro duro lavoro di omosessuali... quelli veri, quelli della vita-di-tutti-i-giorni.

Wednesday, November 15, 2006

Mister Hide, i viaggi ed uno specchio...



Eccoci qua! Pensavate che sarei scappato col bottino... Ma non mi conoscete, allora. Quando io comincio una cosa, la devo portare a termine, costi quel che costi. Il fatto è che spesso mi costa un botto e a posteriori non ne vale poi così tanto la pensa... bah...
Qualunque cosa vale un posteriore! Ahahaha...

Vabbè, vediamo di farla finita con le battute da sfranta e parliamo di cose serie. Innanzitutto, non si può partire senza le presentazioni, brutti cafoni che passate dalla mia paginetta senza neppure lasciare il vostro nome! Io mi chiamo Luca, o meglio, se preferite (chè fa molto più chic e avvolgentemente caloroso) Lukino.

Io sono Lukino, un ragazzetto ehm... hmm... di 25 anni... Ok, ok, lo so, forse un po' troppo cresciutello per essere ancora un ragazzetto... Ma vi assicuro che sono cresciuto nei punti giusti, quindi tranqui. La vostra sete di cazz***o sarà dissetata, se vorrete.

In effetti non so di preciso di cosa parlerò nelle puttanate future, però la concentrazione di quella cosa che avete in mezzo alle gambe penso sarà in ogni caso catastroficamente elevata. Mea culpa, chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Lukino. Lukino è un ragazzo affettuoso. Dolce. Carino. Un po' figo, diciamocelo senza false modestie. Un ragazzo, come dire... Absolutely Fabulous, insomma!

Oddio! Questo è il mio Mister Hide che ogni tanto viene fuori, ricoperto di pailletes e piume e tacchi a spillo. Uff, me misero, me tapiro. C'è un po' di donna in ognuno di voi (e non storcete la bocca, maschi etero dei miei coglioni)... E nessuno sembra avere particolari problemi con questo fenomeno. Ma perchè doveva essercene così tanta parte anche in me? Non se ne poteva fare a meno?

Se mi aveste chiesto chi è Lukino anche solo due anni fa, non so davvero cosa vi avrei risposto. Probabilmente all'epoca neanche lo conoscevo il vero Lukino. Ero in uno stato di dormiveglia, ancora non avevo scoperto chi volevo essere e chi avrei potuto diventare...

Per voi etero che leggete è facile. Te nasci, te cresci, ti fai un giro di amicizie, i primi amori. E' tutto straightforward, come dicono gli americanacci ciccioni che mantengono questo sito. Per un omosessuale è tutto molto diverso.

Che faresti te se un giorno, guardandoti allo specchio, così, all'improvviso, ti rendessi conto che in realtà sei un altro? Che fino ad oggi non hai saputo guardarti dentro? Che quello di fronte a te devi cominciare a conoscerlo come se avessi 8 anni?

Beh, è di certo uno choc, ma può essere anche un divertentissimo viaggio alla scoperta della vita che Dio ti ha dato da vivere. La vita vera, intendo, non quel surrogato imbavagliato e finto che fino ad oggi hai portato avanti stancamente, per inerzia ed imitatio.

Ecco. Il mio viaggio è cominciato circa tre anni fa. Guardandomi allo specchio.

Captation Benevolentiae...



Ok. Cominciamo a mantenere questo blog.

Oggi tutti hanno un blog.
- "Come fa un informatico del 2000 a non averlo ancora?", questo mi chiedono i miei amici.
- "Bah", rispondo, "Non ho mica tempo da perdere con queste cazzate, IO!"
Finora ho vissuto bene anche senza una pattumiera di blog dove riversare pensieri a caso.

Eppure eccoci qua. Alla fine mi sono arresso a questa schiacciante necessità di scrivere parole in libertà su una paginetta web. E quindi al lavoro.

Vi piace l'ambiente qui? Ho sistemato un po' di informazioni personali a destra. C'è anche la mia fotina: quanto sono glamour uscito dalla doccia! Ehehe... Poi c'è l'history dei messaggini, un po' di presentazioni preliminari, così per rompere il ghiaccio. Spero lo troviate abbastanza accogliente.
Se no è uguale, mica mi offendo, sai chi se ne frega!

Tanto, dagli interventi che pubblicherò, comincerete subito a capire di che pasta sono fatto. Prometto che nelle prossime ore comincerà a riempirsi un po'... forse...