Citatio diei
Ecco un pensiero profondissimo di un grande bastardo, uno scrittore controverso, dalla vita sregolata e sconquassata... l'Esteta per definizione: Oscar Wilde.

Quanto sono fortunati gli attori!
Sta ad essi scegliere se vogliono aver parte nella tragedia, o nella commedia,
se vogliono soffrire o godere, ridere o spargere lacrime;
non così nella vita vissuta.

La maggior parte degli uomini e delle donne sono costretti a recitare parti,
per le quali non hanno alcuna inclinazione.
Il mondo è un palcoscenico, ma le parti vi sono male distribuite.

L'uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in persona propria;
dategli un maschera e vi dirà la verità.

Oscar Wilde - Aforismi

Friend Test
Ricordo, a chi ancora non lo avesse fatto (bastardi!!!), che e' di vitale importanza per la vostra sopravvivenza fisica, psichica e morale, compilare il mio magnificissimo
FrocioNotizie
Sunday, November 26, 2006

La sfilata degli Ex-



Il mio blog non deve diventare la lista dei miei ex. Questa è la mia prima dichiarazione di intenti. Anche perché altrimenti darei a quelle vipere dei miei amici ulteriori argomenti a sostegno della tesi che io sarei un specie di... com'è che si chiamano? Troia - puttana - donna dai facili costumi - peripatetica. E questo non sarebbe giusto, a rigor del vero, nei confronti della mia integerrima condotta etica e morale. Tradotto in italiano, se volevate trovare qui pettegolezzi ed inciuci per infangare il mio buon nome, siete proprio nel posto giusto.

Nella stragrande maggioranza dei comuni toscani, esiste il registro delle unioni civili. La Toscana è stata la prima regione in Italia ad istituirlo nel 1979, quando ancora neppure i gay sapevano di essere gay e di potersi accoppiare. Abbiamo uno statuto di regolamentazione e tutela delle minoranze sessuali contro le discriminazioni che è all'avanguardia: di fatti, era talmente tanto all'avanguardia e tale da garantire così tante libertà che il precedente governo della CdL aveva invano tentato di impugnarlo, per incostituzionalità. Poveri cerebrolesi...)

Che culo! Mi sono trasferito a Pisa per l'ottima università, e cosa ti trovo, oltre a tutto il resto? Un tale livello di apertura e tolleranza verso il mondo cui ancora non sapevo di appartenere! La mia è stata una scelta d'istinto, e come sempre il mio sesto senso non mi ha tradito :-).

Dunque, oggi parliamo, parliamo di... Non so, sono indeciso. Potrei raccontarvi di quando sono andato a cena con gli amici di Giacomo, dopo gli allenamenti in palestra (Giacomo e i suoi amici giocavano a pallavolo e io ero stato invitato a vedere questi quarti di manzo che si sbattevano sul campo, e negli spogliatoi...) Ma sarebbe troppo la solita storiella frocia, dove tutto quello che conta è la fisicità, i muscoli gli addominali e la lunghezza del cazz***o.

No, non vi parlerò di questo. E non vi dirò neppure di quando, dopo la cena, abbiamo dato sul tavolo del ristorante pubblica dimostrazione di cosa fanno due gay a letto. Per la gioia dei manzi-giocatori-di-pallavolo.

No, no, troppo scontato. Troppo banale. Oggi vi parlo un po' di quello che è successo dopo, l'Era post-Giacomino. Vi narrerò di come altri sette sconosciuti hanno occupato con la forza il posto di Ex nella mia vita. Basta un orsacchiotto di peluche per rimanere single: te regala un peluche al tuo amore e questo vale come dichiarazione di scioglimento, una specie di divorzio simbolico. Sembra strano, ma è proprio così; almeno, a me è sempre funzionato così, non so perché... Sono fatti miei.

Tutte le storie, gira che ti rigirano, ruotano intorno a quei pochi chilometri di asfalto e mattonelle rosse del Viale Europa: in questo, sì, devo ammettere che sono molto simile ad una battona, almeno in termini di ambientazione. Quasi tutte le storie, in verità.

Dopo una grande delusione, si sa, bisogna andare alla ricerca di certezze, di qualcuno che sappia consolarti. Pensai di rifugiarmi nell'affetto di un ragazzo giovane, ancora inesperto e fragile quanto lo potevo essere io, in quel particolare momento. Deluso dai coetanei e dalla loro superficialità (il gay è mobile / qual piuma al vento...), ero intenzionato a ritrovare la limpidezza e la sincerità dei sentimenti in un ragazzo ancora non contaminato dalle brutture e dalle stupidità del nostro carissimo ambiente.

E di certo così fu, per un periodo. Voglio condividere con voi, come al solito, uno dei momenti più intensi dei quel percorso. E partirei proprio dall'inizio, se non vi spiace. C'eravamo conosciuti su msn, in realtà mi ero ritrovato il suo contatto nell'elenco, senza ricollegare quel freddo indirizzo di posta elettronica ad un volto, ad una persona. Ci siamo dati appuntamento di pomeriggio, a Torre del Lago, per un aperitivo mangiante, tranquillo.

Ricordo che gli portai un piccolo pensierino: una rosa di peluche, di quelle che puoi tenere sulla scrivania come fermacarte, e magari pensare a chi te l'ha regalata mentre studi... Ah, sono sempre stato un inguaribile romanticone, non c'è niente da fare!

Abbiamo preso un drink al Priscilla, sotto la mega palma al neon, che da sempre indica a tutti gli omosessuali che sono finalmente arrivati a casa, dopo aver traversato quel lunghissimo Viale Europa ed essersi sottoposti agli sguardi inquisitori di tutti i clienti rigorosamente-etero dei ristoranti e dei bar rigorosamente-etero del lungomare.

Dopo l'aperitivo, l'ho portato in spiaggia, il nostro Luca (eh, sì, si chiamava come me!). Era l'inizio dell'inverno, cominciava a fare freschino, nonostante il clima temperato della costa Versiliese. Ci siamo seduti su un pedalò tratto in salvo sulla spiaggia dal mare agitato, e abbiamo assistito al primo spettacolo più bello che la Dea Natura possa offrire agli umani: il tramonto. Abbracciati l'uno all'altro, tremanti di freddo... Col sole che lentamente ci salutava, per sparire nel buio del mare.

Ci siamo frequentati per un po' da quel giorno, pensate che ogni sera ci sentivamo al telefono e io diligentemente, da buon innamorato, provvedevo a raccogliere i baci che ci scambiavamo e a conservarli in un apposito salvadanaio che Luca mi aveva regalato per lo scopo... Che dolci che eravamo!

La storia è finita dopo qualche mese, quando mi sono accorto che la sola dolcezza forse non mi bastava e la differenza di età cominciava a diventare un piccolo grande problema. Avevo bisogno di un uomo adulto al mio fianco, qualcuno che mi desse sicurezze, una spalla su cui piangere, quando avessi smesso di essere io il più forte della coppia.

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