Cumulo di Falsità
Ieri Roma è stata invasa dal nostro colorato e rumoso popolo dei GLBTQ. Non ero presente alla manifestazione, ma mai come quest'anno sono stato vicino agli amici che sfilavano e partecipe col cuore a quella che, per avvenimenti di tali dimensioni, prende il nome altisonante di Piattaforma Programmatica. Perchè quest'ultimo Pride è stato il pride dell'esasperazione; stiamo arrivando (se non l'abbiamo già da lungo tempo ormai sorpassato) al punto di rottura. Non se ne può più, di sentire falsità, vuoti dibattiti travestiti da riflessioni ideologiche. Siamo stanchi. Siamo esasperati. E soprattutto siamo Inkazzati. Voglio raccogliere qui un po' delle menzogne scopiazzate in giro, sulla rassegna stampa di oggi; cominciamo dal portavoce UDC: "Le dichiarazioni odierne, insensate e false, di ministri della Repubblica pro privilegi gay dimostrano solo l'urgenza di una seria valutazione sulla loro sanità mentale. Pollastrini, sfortunata coi matrimoni, afferma il falso. Non ha fornito dati al Parlamento su discriminazioni, per il semplice fatto che non esistono. Pecoraro è in chiaro conflitto di interesse sul tema dei Dico. E Ferrero tutela solo le minoranze che chiedono privilegi". Questo sedicente politico evidentemente vive in un paese dove non esistono aggressioni agli omosessuali; dove non esistono suidici di giovani omosessuali; dove i ragazzini di 15 anni non si gettano dalla finestra perchè vittime del bullismo omofobico; dove non si affiggono illegamente sui muri di una città manifesti che inneggiano alla pulizia etnica ed alla violenza contro gli omosessuali. Peccato che quel paese non è l'Italia. Non esistono dati sulle discriminazioni contro gay? Ma dove vivi? Con quello che guadagni da Parlamentare, almeno fai lo sforzo di comprare qualche giornale, la mattina, prima di entrare in Aula... Ah, già! Ma te in aula non ci vai neppure! Si parla di privilegi. Che discorsi stanchi, ragazzi. Ogni volta che ci si ribella contro evidenti ingiustizie, ecco che si tira fuori la favoletta della Lobby degli Omosessuali, che vogliono arrivare a conquistare l'Universo. Siete stanchi, avete il cervello stanco. Questo è l'unico vostro problema. La politica deve essere al contrario dinamica, per interpretare in maniera pronta ed efficiente un realtà che non è statica e cristallizzata, ma continuamente in evoluzione. Da quel manipolo di economisti creativi che è Forza Italia: "Ci sono enormi discriminazioni verso i 22 milioni di famiglie con figli, dimostrati dall'Istat, e il Governo paga profumatamente i 'carnevali' mensili dei gay? Matrimonio gay e poi adozioni ai trans, quando Luxuria vincerà Miss Italia? Si stravolge il vivere civile per modificare l'immodificabile natura umana, ma ciò è illegittimo. L'idea leninista, in salsa Zapatera, è a un passo dal successo. Fioroni e Mastella reagiscano non solo a parole; benissimo Pezzotta" Questo è davvero il più bel minestrone di stupidità, da qualche anno a questa parte. C'è qui la favola dell'opposizione e dell'incompatibilità tra riconoscimento di diritti alle minoranze e tutela della famiglia (peraltro ampiamente smentita dall'esperienza pratica e non sofistica di molti altri paesi nel mondo); c'è poi l'elemento della carnevalata, anche questo rigurgito stanco di una politica di vent'anni fa. I Gay Pride, mentre questo politico dormiva, si sono evoluti; il movimento è riuscito ad attenuare (a torto o a ragione) gli eccessi della carnevalata del pride: se si fosse informato, prima di aprire bocca, avrebbe visto che questa edizione è stata oltremodo composta; hanno sfilato per la maggior parte persone che finalmente si sono adeguate alla follia della normalità: composte, serie, dignitose. L'attacco alla famiglia, il tema del Contro Natura... Siamo arrivati all'apice delle falsità. Pezzotta, un grande della menzogna: "Mi ero commosso al Family Day vedendo la nostra gente - gente che lavora. Manifestare è sempre sacrosanto, ma del Gay Pride mi feriscono l'offesa, l'attacco alla mia Chiesa, la parodia della sensibilità cattolica, la profanazione dei simboli religiosi e di quella piazza" I Gay non lavorano? Chi partecipa al Gay Pride passa le sue giornate a grattarsi i coj***oni? Ricordo a Pezzotta che io sono omosessuale, lavoro e pago forse molte più tasse di lui. E questo basta ad etichettare sparate come questa come spazzatura. L'Avvenire - in sostituzione de L'Osservatore Romano, che oggi ha preferito tapparsi il naso e stare zitto, piuttosto che buttare altra mer***da sulla comunità GLBTQ: "Ancora una piazza contro un'altra piazza? Il 16 giugno contro il 12 maggio? Da parte nostra, no. Per questo non vogliamo qui eccepire, e ce ne sarebbe, sul troppo facile sport delle "adesioni" o dei "patrocinii" in cui la nostra classe politica al Governo ha dato in questi giorni prova, spiace dirlo, di un incorreggibile cinismo. No, non c'è né ci sarà alcuna "guerra" tra genitori, figli e nonni da una parte, e lgbt dall'altra. Ricordiamo che cos'era San Giovanni al Family Day: nessun giudizio aspro, nessuna irrisione, nessuna sciocca caricatura, nessuna sentenza inappellabile nei confronti del mondo omosessuale." Piazza contro Piazza? Adesso il Gay Pride è uno sberleffo al Family Day? Vi ricordo che il Family Day ve lo siete inventato quest'anno. Come può il Gay Pride, che è sempre esistito, essere una manifestazione che fa il verso al Family Day, poco più che neonato? Non vorrei inalberarmi nel discorso dell'uovo e della gallina, ma chi ha miseramente tentato di scopiazzare il Pride e di farci il verso, siete stati voi, col vostro Festival dei Pannolini Sporchi in Piazza (più che battuto, dalla manifestazione di ieri a Roma). Lo sport delle adesioni? Quando dal Governo piovono patrocini sul Family Day, è tutto ok. Se un ministro, uno a caso, guarda un po', quello del Ministero Pari Opportunità, avanza il patrocinio verso lo storico Gay Pride, allora è rivoluzione? Signori, lasciate la Russia dov'è, per l'amor di dio! Conoscete il significato delle parole Pari Opportunità? Significa che non ci siete mica solo voi! Nessun giudizio e nessuna irrisione dal Family Day? Ma ci sei stato al Family Day? Li hai letti i giornali o ti basi solo su ciò che credi che sia stato il Family Day? E i manifesti e gli spot violenti contro i DiCo? E gli sberleffi e la banalizzazione dell'amore gay? Sempre da L'Avvenire: "Lo stile talora è sostanza. Non a caso Angelo Pezzana, fondatore del primo movimento italiano per i diritti degli omosessuali, il Fuori, ieri in un'intervista dimostrava di non apprezzare il "gran circo" all'italiana: "Negli Usa i Gay Pride vedono poliziotti, pompieri, bancari, impiegati vestiti con i loro abiti di lavoro quotidiani proprio per rivendicare il loro diritto alla normalità. Invece in Italia si continua a ricorrere alla mascherata, a un'atmosfera da gran circo da buttare in pasto al pubblico che così giudica il mondo omosessuale come un branco di stupidi". Negli stati USA cui si riferiva la citazione, i diritti che rivendichiamo oggi in Italia esistono già, e da molto tempo. Il pride rimane grande festa e manifestazione dell'orgoglio di essere normali, certo. In Italia non abbiamo neppure diritto ad esistere. E poi la gente si lamenta dello stile... Fare accuse di mancanza di stile ad un ragazzo gay è battaglia persa, tesoro; cambia mestiere. In conclusione, voglio solo ricordare che ieri, in Piazza San Giovanni, secondo le Forze dell'Ordine (e non secondo gli organizzatori, quindi) c'erano 300000 - trecentomila - persone. Non avevamo agevolazioni come per il Family Day; non c'erano treni speciali come per il Family Day; per il Gay Pride nessuno ha fatto volantinaggio nelle case settimane prima dell'evento; non avevamo gli stessi mezzi e lo stesso denaro pontificio come per il Family Day. E purtuttavia, eravano 300000 anime. Molte di più delle stime delle Forze dell'Ordine alle 20.00 del Family Day, nella medesima piazza (il momento clux della manifestazione). Di invasione si era parlato alla vigilia del pride. Ed un'invasione al di là delle più rosee previsioni è stata. E pesa come un macigno. Il Manifesto ha parlato di sepoltura per il Family Day, a meno di un mese di distanza. Grazie di cuore a tutti quelli che erano presenti in quella piazza, grazie a www.gay.it ed al canale satellitare EcoTV per aver seguito la diretta del Gay Pride di Roma in streaming video. E chiudiamo con le parole di Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay: "La sinistra è avvertita: la ricreazione è finita. Non sosterremo più una classe politica che non ci ascolta". |
1 comment:
Ciao Luca, io c'ero. E' stato bello. E gli altri, quelli del family day... vadano pure a .... .... San Pietro, che si sa, è grande e li accoglierà tutti.
Una precisazione, che non si dica che poi parliamo a sproposito. Il gay pride non è sempre esistito. Purtroppo. Ma ha almeno 40 anni di storia sulle spalle. Il Family Day? E che è? ;)
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