Sevillista Seré Hasta la Muerte I
I miei viaggi per l'Europa continuano a ritmo sostenuto! La meta preferita, non c'è da dubitarne, è certamente la Spagna, per il suo clima da favola e soprattutto per la gente. Non esiste popolo che sappia vivere meglio la vita, a questo mondo, degli Spagnoli e dei Latini in generale. La destinazione di oggi è Sevilla, la città più torrida di tutta la penisola iberica. Ed infatti, appena sbarcato dall'aereo, subito mi accorgo di quest'aria pesante che ti avvolge la faccia come fosse un panno bollente: 38 gradi all'ombra, roba da matti! Credevo di essere l'unico turista in giro per la cittadina, nel pomeriggio. Mentre tutti gli spagnoli si guardavano bene dall'uscire all'aperto durante le santissime ore della siesta, io andavo in giro a guardare e a respirare l'aria meravigliosa di questa città ricca di storia. La cosa curiosa che colpisce subito è la Metro di Sevilla: hanno impiegato decine d'anni per costruire una linea della Metro, che ancora oggi è l'unica della rete metropolitana, che in totale correrà per il centro per neppure 1 Km... Mah... L'albergo che ho scelto è favoloso! L'atrio è un enorme portico, tutto decorato con archi che ricordano la vicina Alhambra di Granada, prossima nostra tappa in Andalucia. Attraverso il portico, arrivo alla reception e già noto una bella sorpresa: il receptionist è un ragazzone nero, altissimo, tonico, robusto... Hmmm, cominciamo proprio bene! Se non altro, l'accoglienza è fantastica! Tuttavia, la doccia fredda arriva di lì a poco, perchè mi spiega che l'albergo ha un piccolo problema con la rete elettrica e che quindi tutti gli ospiti sono stati spostati in un albergo vicino, della stessa catena. Porco Giuda! Lo sapevo che era troppo bello per essere vero!!! Anche il secondo albergo, però, non ha nulla da invidiare al primo (a parte il receptionist, ovviamente): sembra quasi di fascia superiore! Che lusso e che raffinatezza!!! E pensare che ho speso una sciocchezza per la camera singola! Sevilla è una città fantastica, con tanto di vita gay attivissima a due passi dal cuore della città, la Alameda de Hercules, un enorme parco recentemente modernizzato, che ospita un proliferare di bar e ristorantini di tapas e paella. Si può pensare a Sevilla come divisa in due parti: l'ipermodernismo dei quartieri costruiti al di là del Rio Guadalquivir, da un lato, per lo più realizzati per ospitare i padiglioni della Esibizione Ibero-Americana (e ora rimasti come fantasmi, in buona parte deserti ed inutilizzati, come nelle migliori storie di speculazione edilizia all'italiana); e la città vecchia, el barrio viejo, fatto di casette dai vivissimi colori pastello, soprattutto un giallo canarino che contraddistingue inequivocabilmente Sevilla. I padiglioni della Esibizione Ibero-Americana sono costruiti, tra l'altro, intorno da un enorme palla di cemento e vetro che i Sevillani chiamano la Bola de la Expo: ironia della sorte, non sarà che è stata chiamata così per richiamare l'attenzione sulla bolla, sì, ma immobiliare e cementizia portata dalla Expo??? La città vecchia è un proliferare di chiese, luoghi di preghiera, cappelle e cattedrali, a testimonianza del profondo sentimento religioso che lega i Sevillani al Cattolicesimo. Passeggiare per il centro, in Avenida de la Constitución fino a Plaza Nueva e poi oltre, verso la strada dello shopping, verso Calle Méndez Núñez, a guardare la Catedral, l'Archivo General de Indias, l'Ayuntamiento... è un piacere del cuore e degli occhi! Scopriamo poi il tesoro di Sevilla, uno dei tanti, per meglio dire: la torre Giralda, che vigila orgogliosa sulla Cattedrale e tutta la città. Più a Nord, troviamo la famosa e così terribilmente pittoresca e fotogenica chiesetta de la Macarena, con la sua facciata giallo acceso a righe bianche, che quasi sembra luccicare nel sole torrido del vespro. A Sevilla il sole non tramonta mai! C'è luce dalle 5 del mattino alle 11 di sera: ora si capisce come possono gli Spagnoli cenare così tardi!!! La cattedrale merita certamente una visita, non foss'altro che per lo sfarzo dei suoi interni (in particolare per quanto riguarda la cappella reale, davvero da togliere il fiato!) e, nientemeno, la tombra di Cristóbal Colón, che, strano ma vero, riposa proprio qui, a Sevilla, ben sorvegliato da 4 statue altissime di bonzo che reggono sulle loro spalle il suo feretro! Si quieres ver las fotos de esto viaje, entras en la galería online. |

































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