El Secundo Dìa del Año - Museos y Paseo del Prado
Il giorno dopo è dedicato in via esclusiva ai Musei: giornata culturale, da bravi finocchietti cool-fashion-glamour. Cominciamo presto, la mattina, nonostante il sonno che comincia ad accumularsi sulle nostre spalline... Ma via giù di correttori e si coprono persino i borsoni sotto gli occhi! Che bello rivedere le stanze e le opere che già avevo visitato tanto e tanto tempo fa, durante la gita scolastica del quinto Liceo: eh, sì, ero già stato a Madrid, ma a quei tempi, eh... tutto era diverso, molto diverso da oggi. Fu una visita della Madrid etero, mentre ora, la nostra visita si può rivolgere a 360 gradi, senza filtri :-) Il primo Museo della programma giornaliero è il Reina Sofia, con i suoi tre piani di esposizione... Facciamo un pochetto di fila, insieme agli spagnoliti tutti rigorosamente uno dietro l'altro, ordinati e composti. Una fila scorrevole, neppure 15 minuti di attesa! Incredibile vedere quanti figoni palesemente del partito girino per i musei, tutti intelletual-chic ed intenti ad apprezzare le meraviglie appese alle pareti, sala dopo sala... Andare per Musei, così come per librerie e biblioteche, è un ottimo modo per abbordare, lo sapevate? Ehehheh... Peccato che anche in questa occasione, i soliti rompipalle italiani si sprecano ed ovviamente sono le uniche comitive che non stanno in fila, non fanno silenzio, fanno battute sulle opere... Ah... che pazienza ci vuole!!! Nel primo pomeriggio, approfittiamo del baretto che si trova proprio davanti l'ingresso del Reina Sofia, sempre pieno zeppo di gente e turisti, che si vanta, stando ai cartelli espositivi, di servire i migliori panini ai calamari della Spagna! I Madrileni, si sa, nonostante abitino a milioni di kilometri di distanza dal più vicino porto, farebbero di tutto pur di poter mangiare ad ogni ora del giorno e della notte il pesce più fresco, più prelibato e saporito del mondo! Infatti, è proprio a Madrid che potrete assaggiare i piatti di pesce, a cominciare dalla paella, più gustosi della Spagna. Eh, ad ognuno i propri vizi!!! Quindi, sicuri di poterci fidare dell'annuncio clamaroso sui calamari, decidiamo di abbandonarci al piacere della gola, visto che quello della cultura (e degli occhi... ehm...) è già stato ampiamente soddisfatto; ed entriamo. Il locale, come quasi tutti i locali Madrileni, è assolutamente spartano; le persone consumano il loro pasto con una bella caña ghiacciata al bancone, sedute sugli sgabellini. Dentro, è un continuo via vai di camerieri, tra le urla del cassiere, da un lato, e la cucina dal lato opposto: "Dos de calamares", "Caña y tres calamares"... E così avanti tutta la giornata, credo... Il pavimento assomiglia ad un campo di battaglia: proprio sotto il bancone, i praticissimi gancetti di ferro reggi-borsa ed i contenitori di acciaio, bassi bassi, per buttarci con disinvoltura la spazzatura... Dev'essere che i Madrileni erano così avvezzi a buttare le cartacce ed i tovagliolini sporchi a terra, che i gestori si sono piegati alle vecchie usanze e sono corsi ai ripari, piazzando proprio sul pavimento i comodissimi cestelli raccogli carta! Insomma, ordiniamo le nostre cañas e questi squisiti panini ai calamari fritti, che sono un orgasmo senza fine! Neppure nelle migliori località sulla costa, è possibile trovare delle squisitezze, una freschezza ed una qualità simili a queste! Roba da matti!!! Cmq, rifocillati coi calamari (ed anche un bel po' 'mbriachicci, per la caña alle 3 del pomeriggio...) ci dirigiamo verso il Paseo del Prado, non prima di aver ammirato in tutta la sua magnificenza la storica stazione centrale di Atocha (ma ci torneremo con la dovuta calma in seguito!) Il Paseo del Prado toglie il respiro, con le prime luci della sera, la sua ampiezza che taglia in due il centro della città, tanto grande che gli attraversamenti pedonali sono spezzettati in 2 o 3 parti... ti credo! Per arrivare da un lato all'altro, ci vorrebbero tipo 10 minuti, altrimenti!!! Passiamo davanti al CaixaForum, un edificio a metà strada tra il retrò ed il futuristico, con un giardino pensile mozzafiato! Arrivati al Museo del Prado, ci accodiamo fiduciosi alla fila, solo apparentemente immensa, dinanzi alla imponente statua di Velasquez, intento a dipingere, con le spalle rivolte all'omonima porta monumentale di ingresso al Museo. Osserviamo attoniti capolavori di ieri (Velasquez, Goya, persino un Caravaggio, Tintoretto, Tiziano, El Bosco... dio, il Giardino delle Delizie me lo ruberei e lo attaccherei in camera da letto, tanto è straordinario!!! E poi tanti, tanti, tantissimi altri...); e capolavori di oggi (certi pacconi che ben ti deliziano, tra un'opera d'arte e l'altra... :P). Purtroppo, la Maiala Desnuda (ehehhehe...) non è in mostra al Prado: è stata prestata momentaneamente al Louvre (maledetti francesi!): quindi, dobbiamo accontentarci del quadro gemello, quando la Maiala non era ancora maiala, ma era bella vestita di tutto punto! :P In compenso, però, abbiamo ancora una mezz'oretta per visitare di sfuggita la sede espositiva delle sculture, tutte rigorosamente saccheggiate in giro per mondo, metà delle quali di legittima proprietà italiana... Siamo entrati al Prado che era giorno; usciamo che è praticamente notte, dalla Porta di Goya, che, al contrario di Velasquez, è raffigurato in una poderosa statua rivolta con gli occhi all'ingresso omonimo. Intorno al Museo del Prado abbiamo il piacere di visitare la Iglesia de San Jerónimo el Real, un'altra meraviglia, fosse già solo per il mestoso portone di ingresso, decorato a bassorilievo in ogni singolo centimetro quadrato. Prima di rientrare in albergo, ci dedichiamo alla visita delle famose fontane del Paseo del Prado, più a nord, per completare la passeggiata verso Puerta de Alcalà. Apollo, Nettuno... con le luci della notte, lo spettacolo è bellissimo! Son quasi più belle le luci decorative del Paseo del Prado che non quelle della Gran Via! Passiamo con un pizzico di invidia davanti ai mostruosi edifici dell'Hotel Palace e del Ritz Hotel, anche loro addobbati a festa con tante di quelle luci, che servirebbe una centrale elettrica solo per loro!!! Poi il Palacio de Comunicaciones che domina Plaza de Cibeles e l'omonma terza fontanona; questa visita si conclude con l'immancabile Puerta de Alcalà, e l'arco di trionfo a cinque passaggi, che crea un gioco di disegni luminosi davvero molto carino, la notte! Anche questo, uno degli orgogli della Spagna... A Madrid, sembra che tutti i vigili urbani siano stati selezionati da un capo del personale certamente omosessuale, passiva e con gli ormoni a palla. Sono certi machi da fare paura, almeno quanto i mitici esseri chiamati bomberos: figure mitologiche che da sempre popolano l'immaginario collettivo dei gay de todo el mundo. Vediamo uno di questi soggetti, un vigile urbano a bordo della sua moto lunga 10 metri e larga 4, proprio fermo davanti alla Puerta de Alcalà e cogliamo l'occasione per sfoggiare la nostra perfetta conoscenza della lingua, per chiedere dove sia la fermata del Metro più vicina (in realtà, lo sappiamo benissimo, è solo per cazzeggiare un po'! :P) Non capiamo un cazzo di quello che ci risponde, però siamo assolutamente affascinati dalla sua potenza e dalla sua imponenza!!! Ehehehhe... Ovviamente, anche lui, in linea coi peggiori frequentatori dei locali Madrileni, sfoggia un bicipite di 10 metri di diametro... Eh... che ricordi! Arrestami, ti prego!!! :P Sulla via del ritorno, scendiamo ancora una volta a Chueca (nooo, chi l'avrebbe mai detto!!!), per fare un giretto nel mercatino, prima della chiusura. Stasera, si va in giro per tapas! La guida ci segnala un paio di posti che ne servono tra le più buone di Madrid, quindi non dobbiamo farcele sfuggire! La prima, è nei pressi di Plaza Sant'Ana: anche qui, ambiente molto alla mano, con i soliti cestelli per le carte in terra al bancone e la gente "aggrappata" in un centimetro quadrato a degustare tapas che sono davvero delle prelibatezze: salmone, caviale, prosciutto... Mio dio, che golosità! Il proprietario le prepara personalmente ad una ad una; capisce subito che siamo italiani e ci offre il primo giro di cañas! Stasera non si arriva alla fine, con tutta sta birra!!! Il secondo posticino che raggiungiamo, vagadondando con la guida alla mano, per scovare i buchi più sinceramente Madrileni nel midollo... quelli che nessun turista conosce, quelli che sono lontani dal "giro", insomma... beh, è un posticino... come dire... originale... Dunque, diciamo che sostanzialmente, cercando il locale vero, ci siamo persi, tra vicoli e vicoletti; ed essendo anche abbastanza tardi, abbiamo deciso di entrare in un baretto di tapas a caso... Mai l'avessimo fatto! Abbiamo beccato il luogo peggiore della città: il proprietario era un tizio sfattissimo, cannato o forse imbottito di eroina fino al colmo, con due occhi rossi da vampiro, ci serve delle tapas che dire "artigianali" è dire poco... Praticamente pane tagliato con l'accetta e prosciutto "strappato" dalle carni del maiale... Per non parlare poi di come serviva il ghiaccio nei cocktails! Si strofinava i cubetti sul petto glabro e sui capezzoli!!! e poi li lanciava in aria, facendoli (quando andava bene!) cadere nel bicchiere... roba da matti!!! Con noi, c'era un altro gruppetto di stranieri, stranamente divertiti quanto sgomenti per quella visione; più gli avventori usuali, che non battevano ciglio... Forse era l'attrazione tipica del posto... Bah... Cmq, terminato il pasto così... "saporito" e casereccio, torniamo sui nostri passi e, ormai stanchi morti, ci dirigiamo nella zona dei locali di Chueca, per annacquare la nostra stanchezza con un bel Mojito Madrileno e flirtare con i bicipiti autoctoni... A dormire, penseremo un altro giorno! :P Per chi volesse curiosare tra la montagna di foto di questa nuova straordinaria vacanza, sono già online!!! Buona visione! |

































No comments:
Post a Comment