Citatio diei
Ecco un pensiero profondissimo di un grande bastardo, uno scrittore controverso, dalla vita sregolata e sconquassata... l'Esteta per definizione: Oscar Wilde.

Quanto sono fortunati gli attori!
Sta ad essi scegliere se vogliono aver parte nella tragedia, o nella commedia,
se vogliono soffrire o godere, ridere o spargere lacrime;
non così nella vita vissuta.

La maggior parte degli uomini e delle donne sono costretti a recitare parti,
per le quali non hanno alcuna inclinazione.
Il mondo è un palcoscenico, ma le parti vi sono male distribuite.

L'uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in persona propria;
dategli un maschera e vi dirà la verità.

Oscar Wilde - Aforismi

Friend Test
Ricordo, a chi ancora non lo avesse fatto (bastardi!!!), che e' di vitale importanza per la vostra sopravvivenza fisica, psichica e morale, compilare il mio magnificissimo
FrocioNotizie
Monday, May 4, 2009

Exhausted - Volksoper, Fernwärme und Karl Marx Hof



Oggi sono morto. Le mie gambe gridano vendetta e la sveglia alle 8, ora limite per la colazione in albergo, mi sta uccidendo. Quindi, nonostante ci siano ancora un bel po' di mete nella mia agenda di viaggio, opto per una mattinata tranquilla, a visitare i quartieri periferici della città.

E' quello che si chiama undergrounding, ovvero mi sposto solo nei posti raggiungibili a pochi passi da una stazione del Metro. Aboliti passeggiamenti e tragitti troppo lunghi, anche perché le ginocchia cominciano a farmi male. Almeno fino a pranzo. Fino a che non mi sarò riposato quanto basta per affrontare un pomeriggio, quello sì, di grande stress allo Schlöss Schönbrunn ([shlòss shòbrun]) (vedi prossimo post...).

La prima tappa del programma è alla famosa Strudlhofstiege ([strùdelho:fstìghe]), una fantomatica scalinata di marmo bianco che... che però purtroppo è in restauro in questo periodo, quindi, di fatto, non ho potuto vedere niente! Accidenti!!!

Abortita la Strudlhofstiege, morto di sonno, di fame e di stanchezza, prendo la S'Bahn verso il Volksoper ([fo:ksò:per]), letteralmente teatro del popolo, ospitato in un edificio color panna, con la scritta Volksoper a caratteri rossi cubitali sulla facciata! Molto caratteristico :-))

La Metro a questo punto mi teletrasporta ai margini della cinta urbana di Vienna, giusto sotto il Fernwärme ([fernwo:rm]), il termovalorizzatore della città. Si tratta di una costruzione quanto meno signolare, con le tipiche linee curve, i colori sgargianti e la gigantesca torre di scarico dei fumi ricoperta di mosaici in vetro e maioliche e sovrastata da un'enorme palla dorata... Ovviamente, ancora una volta, lo zampino è di Otto Wagner!

Non mi fido molto dei Frankfurter serviti all'ombra di un inceneritore, anche se austriaco; quindi riparto subito in Metro verso l'estremità più settentrionale di Vienna, dove la U'Bahn ha il capolinea proprio sotto l'altro grande gigante, il Karl Marx Hof ([kàrl màrx hò:f]). Si tratta di un mega complesso residenziale, simbolo dell'efficienza del socialismo operaio, che occupa quasi due kilometri di lunghezza lungo la Heiligenstaedterstrasse ([ahahahahahahah non-chiedetemi-come-si-pronuncia-questa-cosa-qui]). Ospita qualcosa come 2000 alloggi popolari ed è un fiore all'occhiello dell'urbanistica viennese.

Un trancio di pizza all'ombra di questa magnificenza (con l'ambulante che mi dà doppia razione di würstel... chissà da cosa ha capito che mi piacciono... chissà perché...) e siamo pronti all'ultima tappa del nostro viaggio!

Per guardare le foto di questa gita a Vienna, cliccate sulla nuova galleria online.

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