Citatio diei
Ecco un pensiero profondissimo di un grande bastardo, uno scrittore controverso, dalla vita sregolata e sconquassata... l'Esteta per definizione: Oscar Wilde.

Quanto sono fortunati gli attori!
Sta ad essi scegliere se vogliono aver parte nella tragedia, o nella commedia,
se vogliono soffrire o godere, ridere o spargere lacrime;
non così nella vita vissuta.

La maggior parte degli uomini e delle donne sono costretti a recitare parti,
per le quali non hanno alcuna inclinazione.
Il mondo è un palcoscenico, ma le parti vi sono male distribuite.

L'uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in persona propria;
dategli un maschera e vi dirà la verità.

Oscar Wilde - Aforismi

Friend Test
Ricordo, a chi ancora non lo avesse fatto (bastardi!!!), che e' di vitale importanza per la vostra sopravvivenza fisica, psichica e morale, compilare il mio magnificissimo
FrocioNotizie
Monday, May 4, 2009

The Big End - Schlöss Schönbrunn



E visto che sono stanco morto e quasi non riesco più a camminare, con le ginocchia che si rifiutano di piegarsi ancora... quale sarà l'ultima degna tappa del nostro viaggio a Vienna? Lo Schlöss Schönbrunn ([shlòss shòbrun]), mille milioni di metri quadri di palazzi e giardini per correre e passeggiare!!! Praticamente, il colpo di grazia!

Quando esci dalla Metro dello Schönbrunn e percorri quel mezzo kilometro del viale del palazzo per raggiungere l'ingresso, ti si apre davanti agli occhi uno spazio sconfinato dominato, a destra, da quattro statue di donne-cavallo e di leoni, che ti accompagnano all'ingresso monumentale del palazzo; e a sinistra, due obelischi sovrastati di aquile dorate che delimitano la cancellata dell'ingresso principale.

Sullo sfondo delle colonne, la facciata del palazzo, con quel colore caratteristico, tanto amato dalla Principessa Sissi, e da quel momento chiamato giallo Schönbrunn. Tra il cancello e la facciata del palazzo si apre uno sconfinato cortile interno, circondato dalle ale dello Schlöss, che ora ospitano il souvenir shop ed il caffè per turisti.

Al palazzo si può accedere grazie a due enormi scalinate simmetriche a semicerchio. Oltre l'edificio, si aprono i giardini del palazzo, che non conoscono fine. Sui lati del giardino, una meravigliosa coltivazione di fiori di lavanda, dal profumo inconfondibile e fortissimo. Tra l'altro, questa zona sembra invasa da turisti gay di tutte le provenienze... un posticino niente male!

Al centro del giardino, domina la mastodontica fontana di Nettuno, una cascata monumentale di acqua, attraverso cui si può anche guardare, da dietro, per cogliere una vista del palazzo di fronte molto molto originale!

Il vialetto alberato sulla sinistra della fontana conduce alle rovine romane, un'area archeologica di inestimabile bellezza, recuperata agli originari colori pastello che creano un effetto inedito, persino per chi, come me, di rovine romane ne ha viste e visitate parecchie!

A pochi passi dalle rovine sorge un'altra fontana, "piccola", relativamente a quella di Nettuno, ma pur sempre maestosa, che ha dato tra l'altro nome all'intero palazzo: si chiama Schöner Brunnen, ovvero "Bella Fontana", da cui Schlöss Schönbrunn, appunto.

Oltre la fontana di Nettuno, al culmine di una irta collinetta, sorge la Gloriette, che domina il punto più alto del palazzo. La Gloriette è decorata con finimenti ed iscrizioni dorate ed i due ingressi laterali sono costeggiati da coppie di statue di giganti, davvero molto inquietanti!

Arrivati in cima alla Gloriette, dopo l'irta salita della collina, se ti giri a guardare dietro di te, puoi godere di una vista mozzafiato del palazzo e, oltre, di buona parte di Vienna. A questo punto, completamente sfatto ed esaurito, mi sono seduto sui gradini della Gloriette, a godere internamente ancora per qualche attimo di quella vista, giusto per riprendere le forze e tornare indietro.

Per il pranzo, ho deciso di dedicarmi alla cucina orientale, tanto per sfatare il mito che a Vienna si mangiano solo Schnitzel. Un bel falafel con patatine e coca nei pressi del Palazzo Kinsky è quanto serviva per rimettersi in forze!

Strisciando verso la Metro, mi è venuto in mente che ogni sera, tornando in albergo, vedevo dai finestrini della U'Bahn una chiesetta meravigliosa, a pochi passi dalla stazione prima della mia, a Josefstadterstrasse ([josefstadstràsse]). Si tratta di una chiesetta che non è neppure segnalata dalla guida, probabilmente perché di periferia e neppure troppo importante; ma secondo me la facciata interamente ricoperta di mattoncini rossi di varie tonalità e sfumature è davvero un capolavoro d'arte e merita di essere visitata!

Arrivato in albergo, mi lavo, mi cambio e, già un po' più rilassato e riposato, mi dirigo nuovamente alla volta dello Zu den 2 Lieserln per l'ultima grande Schnitzel di questa magica avventura.

Per guardare le foto di questa gita a Vienna, cliccate sulla nuova galleria online.

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